D IREZ!O NI A' Giovani I Studenti nel Difegno _ dell'Architettura Civile, NELL' ACCADEMfA CLEMENTINA DelV Infiituto delh Scienze^ UNITE DA F E RDI NAN D O GALLI BIB I ENA Cittadino Bolognefe ^ Accademico Clement!- no, Architetto primario, e Pittore di Ca- jnera, c fefte Teatral! DI S. M. CES., E CAT. Dí'vife in cinque ^arti TOMO PRIMO Con nueva aggiunta DEDICATE DALLVAUTORE A S. C A T T A R 1 N A DE VIGRI DA BOLOGNA Protettrice della fuddetta Accadeniia Seconda Edizione • Nella Stamperia di Lclio dalla Volpe. 1745» Con lieenza de^ Suferhri » B«D ALLA S- PROTETTRICE CONCITTADINA V ,A U T O R E E contîu've grûzie , che Voi, 0 Santa Erotettrice, e Concittadi^ na ornai àa pà Secolï continuamente a A z quefia quefla comune Tatna dal ^oflro Dln^tno S^ofo im^etrats y fan hen conofcere il i;/- evo amare , che in cotefla Beata Etermta Voi nudr¿te per un Fopolo fra V quale Jte^ te nata y educatay e DiffutUy e fra '/ quale col noojlro incorrotto Carpo parets ancor evi^ere , Il 'veder·vi da cotefla Mae» flofa Sedia in cui coronata fedete ad acco^ gliere le umili noflre preghiere , quale fi^ duda non accrefce a quefla dievota Cit~ tadinania'^ Chi è frà Moi y che non mo- flri in sè fleffo qualche riguarde^voh ef^ fetto delle evoflre injtgni Beneficence ? Ma fe tanto di Voipuù permetterfi chiun^ que ha fortito con Voi comune il Nafci. mento , qual cofa non puô fperare y che altre la Patria ha con Voi comune la Pro- fejjione ? Voi y gran Santa y che a^veuate nel cuore fcolpito y ed a^vete fra le 'voflre hraccia rice^uto , foflenuto , e baciato il Bambino Gesu, a'vete ancora dato opera a colorirlo y e quefla Voflra Pittura ha molti rapiti alia morte y e a molti ha an^ ticipato it godimento delP Oggetto del Faradifo . Se dunque furono> dal 'voflro genio prediletti i colori y e i pennelli y qualunque 'voflro umil Concittadino , che a quefla líberaV Arte è chiamato y e n' è profejfore > ha fandamento di fperar'vi a sé faijore'vole , mafimamente allora , che efer* e fera fa I* Arte > ad ahro umáno -pnc^ che a quello del ^romuo'vere , e del pro^a^ gar la Vtrth . Quefio motilo alla nofira Aecademia Clementina "vi fè acclamarg in fua Protectrice , dico I* Aecademia Clementina, che, anche per ragione del Nome , che porta , dí denoe efifer cara, effendo denominata da quel Beatiffim^ Pontefice , che 'vi diede il Culto urn'verm fale, canonizzando^i. lo però, che oltrc P ejfere Accademico , ho procurato di fa- ticare a gloria Vofira , e della Patria per il profitto de' Gio^ani profejfori , fpero non noi farà difgradenoole ^ che io nji la^ fci a' fanti Pie' quefie mie quai fienofati- che intorno all' Architettura Cinoile ^ che tende a render fempre piu hella ne' fuoi Edificj quefia nofira Patria , ed a far piii Maefiofi que' Pempli dome s' adora I' Altiffimo 5 e donoe le Sante Keliquie , e le Sante ^ e Dinoote Immagini fon menera- te . A Vol, 0 Santa Protectrice, che fo~ fie la medefima Carita , farà grata un' Arte, che ammaefirando a hen fahhrica^ re e ad ornare le Fahhriche , dà occa~ y fione at Ricchi , e Potenti di dijfondere I' oro fomra le pomere Maefiranze , la maggior parte delle quali miene in tale occafione impiegata ^ cost alimentandofi li pomeri mirtuofamente , mentre Ji dà A 3 iort lor(y occafione di fuggir V ozio > e di cacciarfi tl ^Ditto col fudor& delle lor fron-. ti . Ver tutte: quejle ragioni a Vol ^ro^ ftrata 'vi fuppllco ad accettar queflo ttmU le ^ e fem^líce dono , e ad im^etrarmi dalV Amata 'vojlro GE SU'y fe non la totale relntegrazion délia Vijla cor^ora^ le, ornai dagV anni, e dalle- fatiche dehL litata y almena la Vijfa Spirituale- di quel fanttjfimo y e ^erfettiffimo Oggetto, che è tutta la mercede degV Eletti,, e che- col perdono delle mi& colpe y dopa là Mor^ te y mediante la Vojlra implorata inter» cejfíone , mi glowa fperare ; e "vi hado umilmente i Santi Viedi^ l*Aa- L'Autore a chí legge. DUe fono gil Scogli ne' quali per lo più: corre perícolo di urtare , e di romperé lo Studio de' Giovani pro- feíTori dell' Architettura Civile, Il primo íi è) che fondandoíi quefta fu la più efatta Geometria), delia quale Teórica per lo più niancano i Giovani dedicatí a quelV Arte della Pittura). e mancano altresi della più utile Scienza ) per render ragione del loro operato. Ma avendo pofifeduta queda Teo- rica i primî Maeftrî d' Architettura > norr^ farà impedito al Giovani > che non la (an- no ) che praticamente il far cammino > e avanzaríi come coloro y che deboli di ve- duta il lafcian condurre per mano da chi ha la vida libera ) e fana ) e pero obbedendo alia guida, ficuramente camminano . L'al- tro fcoglio , che non si fácilmente íi sfug« ge h il comodo difpendiofo de* Llbrí , de* quali i talentí non accoinpagnati dalle fo- ftanze non poíTono provederfi . lo che co- me più volte Direttorc dell' Accademia_. Clementina ho conofciuto quedo perico- lo , ho volutO' rimediarC). quanto ho potuto a quedo male , compendiando nell' annef- fo Libretto i partimenti più eíïenziali dell* Architettura Civile , Nel principio' di que- do Libro ho; poda tutta la Geometria Fra- tica ricavata da più fcelti Autorî ,, e col- locata con quell'crdine íi richîede. Prima-» pol di dar principio alie divifioni dell' Ar- chi- chitettura, ho poílí queglî avvertîmentî prî- .ma che a fabbricare fi prevenga, eftratti dal ^ Tefto di Vitruvio, al libro primo, e fecon- do, ed anche dal Palladio, dal Serlio, da altri accréditât! Autori, ed ho procura- to che fieno con la maggîor brevità poffi- bile. . Ho pure unito infierne i principalî Autori d'Architettura, cioè fra gli antî- chi il Precettore Vitruvio, e fra moderni li più approvati, cioè Vîgnoia , Palladio^ Serlio , a* qualî ho anche aggiunta la mia DiV'îfione , acciocchè tanto nella Geome- tria, quanto in detti Ordini di ArchitettiiVa poifa ciafcuno avere in quefio picciol Li- bretto, comodo da portare in faccoccîa ^ un' eftratto de' componînienti de' fuddetti Autori , acció fi poifano appîgîiare a quel- lo parera loro per le divifioni più coiiiodo> avendo ridotto a Moduli tanto il comparto di Vitruvio , quanto quello di Sebafiiano Serlio noftro Bolognefe per non aver quefti due a membro per membro a fubdividero, però detti Moduli fono fatti con tal'efat- tezza, che non accrefcano, ne diminuifca- no un picciol membra del fuo eflíere . Con quefta comodità potran tutti anche di me- diocre ingegno valerfene , ed intenderlo y e con poca fpefa provederíerte, fenza aver- ne a far molta in tanti Autori fopracceri- nati e di Geometria , e di Architettura, avendo molto ben conofciuto, che in tan- ta quantità di Studenti pochi hanno il co- modo da poterfene provedere . Ne avrei potuto porre di altri Autori Itaiiani, ed Ol- tra tramontani y antîchî, e modern! > ma per- chè nells proporzionl accennate de^^detti cinque Ordini dell'Architettura ho poi iri_r fine veduto , che la maggior parte poco íi fono aliontanati da' fopraccennatl Auèori > ho ftimato fuperfluo I'accrefcere altra mate- ria 9 che non fervirebbe ad altro che ad in- groifare il Libretta. Ha veduto tutto il Mondo quanta ftima > e quanto eiito abbia avuto il Libro dell' Ar- chitettura del Vignola 9 e ció per la granL, facilità ne]le fue Diviíioni y come pure le fue Proporzioni, e Corniciamenti levate di pelo dalle pid ftimate Fabbriche fatte da più Tamoír Architetti y si Greci, come Roma- ni;, e ben vediamo, che in tantl Secoli paf- fati non v' è* ftato alcuno che le oltrepaíliy ma fono di gran lunga inferior!, vedendoíi, e conofcendoíí molta bene, che tanto nelle Fabbriche antiche y si 1' Architettura y come le Statue fatte da' Greci fono di tale ecceU lenza y alia quale nilfuno è piii fino ad ora arrivato» In queílí varf Autori vi h la diverfità ne compartimenti . Chi fa la cornice tutta la quarta parte délia Colonna , e chi la quin- ta, e chi anche meno y ma non più mai del- la quarta a riferva dell' Ordine Dorico per il capitella de'triglîfi y che è di più un fe- fto d i modulo , che io però non ri trovo che tutta la quarta parte, ed anche meno. Chi fa il Piedeftallo la terza parte della Colon- na, chi la quarta parte , chi più, chi meno. Chi divide per altezza di tutto i' Ordi. ne. He, chî per larghezza da mezza Colonna a mezza Colonna, però non vi vedo nellc membrature delie cornici gran divario . Certo è, che P aggiungere, e fceinare fi la- fcia, come dice Vitruvio lib. i.cap. z.all'ar- bitrio delP efperto Architetto, qual cogni- zione non íí può conofcere fe non dagli ef- fetti optici, niediante la Profpettiva Tcori- ca, a caufa delie diftanze, nelle quali de- ?an eífere vedute tali Fabbriche. Vi Cano pure altre ftrette rifleíïiani ne' lu- mi, de'quali ricevono, e vengona ad efle- re ombrate dette Cornici ora di fotto in sù , ora dall'alto, o per flanco, e perciò con- viene diminuiré, o aggiungere li Sporti fe- cando portano le accennate difîîcoltà, quali aíFoliitamente non è cofa facile da poter for- time fenza P intendimento della Profpetti- va Teórica, Architettura, e Geometria, ab- benche in quefto vi cadono mokiche coll* întendere folamente le diviíioni dell'Archb tetíura d'uno de' fopranomati Autori , vo- gliano aggiungere, e fcemare le membratu- le delie Cornici di modo, che non íi cono- fee più cofa íiano, fidandoíi molto a non ve- dere dimoftrazioni si forti, ch'obblighino a ilar giuflamente fu quelle proporzioni fenza diminuirle, o alterarle: Ed ecco l'inganno : Vi fono poi altri, quali non hanno al tro iludió, che la fola pratica , come farebbc un Muratore, un Falegname , un Pittore, non parlando però per quell i, che veramen- te intendono, ma altri íimili che trovandofi veramente per il continuo efercizio in una buQu buona pratîca » crcdono queftî anche fenza difegno poter dar legge con iftruir Fabbri- che 5 e far 1' ufficio d' Architetto . Oh quanto s' ingannano Î mentre anche con un gran fondamento di difegno di Geo- metria, Profpettiva Teórica, e Mecánica, fenza delle qual i non íí può giungere alie ra- gioni delle operazioni, che fi debban fare, difficilmenteíi giunge in íimili materie al fe- gno d'irrepreníibile perfezione. In qiiello picciol Libretto per iftruziono a'Principianti non m'intendo, che di ac- cennare si nella Geometria, come nelle di- vifioni delP Architettura, fe non brevemente quello abbifogna , acciocche quefto poco di lume loro ferva per ftrada ad intendere a fuo tempo quello occorre da' foprannomati Au- tori. Daremo dunque principio alia Geometría Pratica, come vero fondamento aU' Architet- tura , e difegno (ti volte quanto è l'apertura di dettO' compaíTo > facciafi il fimile nel lato A M, fino che giunga in che fi avranno le linee AF, e BM, equidiftanti ; da ciafcuna di quel- le parti tirinfi le paralelle i. i. 3. 4. $», che do paíTan- per la linea A B reitera divifain fei íi vede» particome Operazîone 12. Tavola 2. 12. Altro fîg. modo quafi confimile alV antecedente per dividers: qualfivoglioi linea in moite parti ugualiy con qual fi fi» apertura di cempajfo - Sia la linea AB, fupponiamo fi vogiia dividere in fette parti. In capa a detta linea in A fac- ciafi una perpendicolare A D fotto la detta linca A B . Dalí' altra parte in Bfacciaíi fopra una lare RC qualíivoglia perpendico- con apertura di vi íí liportino. le fette compaífa raifure > cke íi defidcrano i facciaíi il fimile nella perpendicolare A D , e da ciafcuna di quelle parti íi producRino le paralelle i. i.z. 2.3. 3. 4. 4.5.5. (5. d. che dovc intcrfecheranno nella linea A B la divideranna in fette parti ,, che c fi. cercava quello • Operazîone Tavola 2. Tavolett» fîg. ig. preparat» per dividere le linee in quants parti ugualifi vogliono . Sia la Tavoletta preparata ABGH> alia fiana divift i lati quale A B > ed H G in fi defidera quelle parti qui fupponiamo in le 17. tirinfi le lei- allí due latí G para B > ed H A , che fi avrà la letta Tavo- preparata. Quella divifione che abbiamo poilo in fi fup- 17. parti,, può fare maggiore fino numero fi vuole. Volendo aquel dividere k linea B B pon- S^fi gafi dctta linea nelPangoloE delia Tavoletta, e l'al- tra parte dove giunga a toccare il lato A H in B , e íi avrà la B B divifa in 17. parti, Deíiderandone altra v. g. B D divifa in 15. parti fi facci* l'eítremità B toccare nell'angolo B, e I'al- 9 tra D nella linea decimaquinta, mentre la B Dpaf- fando per le paralelle farà divifa in 15. parti. Volendone altra in 14. parti, pongaii in B, fino in S decimaquarta divifionc, che la linea S B farà di- vifa in 14. parti • Cercandone altra divifa in 9. parti , prolonghifî detta linca da B a E nona divifi«ne, che paífando per dette paralelle farà E B divifa in 9. parti • Operazione 14, Tavola 2. fîg. 14. Er dividere qualfivoglia Angolo in due parti fia P 1' angolo F A E , aprafi il compaifo a piacere , pongafi una punta nell* angolo A , e con 1* altra for- mili la porzione di circolo BC fin che tocchi li lati AFinB, edAEinC; di nuovo pongafi una punta inC facendo la porzione di cerchio D, corne pure in B per avcre la interfecazione in D , che tirando la linea dall'angolo A fino alla fezione D, farà que lia divifo in due parti. Operazione 15. Tavola 2. fîg. 15, Bertchè le due feguenti Oferazioni non abhîano dimO' ^rax.ione , che ne xccerti V evidenza , nulladi» meno fi fono fejle a comodo di chi fe ne vorrâ fervire • Olendo dividere l'angolo BAC in tre V parti facciafi centro in A , e formifi la circonferen- za BODE a piacere di fcmîdiametro , poi median, te la interfecazione H facciafi la linea che paífi per il centro A , che dividerà 1'angolo B A G in N , ri- portifi il femidiametro AN , e fatto centro in N de- fcrivafi la porzione di cerchio F M G; Prolonghifi il lato FBA fino in E; comc pure GCAfino in D, che îoccbino la circonferenza in D, ed in E. Dipoi lO da M a D tiriíi la línea M D, cosí che pure da MaEj> paíTando quefte due linee per il conveíTo B N C Jo dividono in tre parti uguali . Quefto trovafi nella Geometria liere Lucca Danefe pratica del Gava- da Ravenna » Operazione i5. Tavola 2» fîg. 16, CErto è che la preicnte operazione di dividere l*ang,olo CAB in tre contuttociS parti patifce eccezione j ñ è pofta non fola per nel fo- glio la empiere fpazio, ma per far vedere anche taie razione riccrcata ope- da altri. Si poflono ancor divide- re gli angolt per via di gradi, o circolo divifo in 360. parti, ritrovandoíí fubito ít valore d' an- golo a gradi ogni minuti, e fecondi &c., come col compafla mendicare il pure conveíío che ticamente íi irovcrebbe 1'include, pra- • Contuttociò la razione fervirà fe prefcnte ope- non per altro fatiche per vedere le altrut • Voiendoíí dividere l'angolo CAR facciaít centra uell' angolo A, e íi formi a piacere la circonfercn- za, o porzione di circolo D F G , poi íi porti la mi- fura da G a F , da F a D, indi tiriít la linea D S poi formiíi il G, paralellogramo, o quale in ogni fuo lato , fia divifoquadrilongaSGHF in quali divifioni íi tirino parti tre, dalle le quattro lince che vi formeranna interior!, quattro interfecazioni, a due dclle quali alternativamente dal centro A fi tirino due li- nee , che paífino per le interfecazioni interne fime alia porzione di piü circolo, prof» che verrait Gad eífere conveíTo F divifo. in tre parti . Non mi molta in eftendo queña fpiegazione eífere anche biofa per dub- • Operazione ij^ Tavola 2. ííg. 17» A Vendo I^angoIo BAC, e volendo da un to dato fuppofto pun- dal lato A B in I> formare una paralella al lato AC, facciafi centro in A c con 1*altra , punta del compaífo apeito a piacere fae- ciafi la porzione di cerchio DG, poi aprafi il com- paffo ]n maggior diflanza , come farebbe da A ad E facendo altra porzione di cerchio IE, prendad ]a diftanza daGaD, e riportiii in I E fulla por- zione di cerchio, che tirata la linea DE farà pa- ralella all'AC, che 11 deíiderava., Farcmo paíTaggio allé figure polígone si nel cer- chio , come fuori, ed anche per via di angoli, poi profeguiremo allé figure ovali, non lafcîando alcu- na delle operazioni pratiche concernent! al noftro bifogno « Operazîone iS.Tavola fîg. i. SUppofto il circolo ABC in quello formarvi un triangoio equilátero. Non vi ha dubbio che 1' apertura del compafTo non fia fempre la fefla parte délia circonferenza , co- me fi vede per li numeri i.x. 3.4. 5. ^5. Sicchè ve- diamo che a fegnarne uno si, c l'altro nò, fi for- ma il triangoio ABC, il cui centro farà D. Operazîone 19. Tavola 3. fig. 2. Altromodo di formare il triangoio fuddetto fopra uns data linea ^ data li- APrafî il compaífo alla larghezza delia nea A E del in , ponendo una punta compaífo A formifi la porzione di cerchio BC di poi ripor- tifi nuovamente una punta del compaífo colla medc- fima apertura in B , defcrivafi una porzione di cer- chio A C , dalla interfccazione C al punto A , e dal- la medefima al punto B , tirinfi due lince rette , che fi avrà il defiderato triangoio ABC. Operazîone 20, Tavola g. fig. g. Modo di formare con una picciola apertura di compafio un triangoio maggtore • AVendo la linea A B, e volendo con una apepii- ra picciola di compaífo AC formarvi un trian- goio , facciaíi nell'eftrcmità di quella il triangoio A C D, prolunghifi il laio A D fino in E alla lun- ghcz- ^ghezza di A B , poi chiudafi da B ad E, che iî avíà formato il triangolo maggiore ABE. Operazione 21. Tavola 3. fig. 4. P#r formare un triangolo picciolo con una maggiore apertura di compajfo . FOrmifi il triangolo ADE, poi colla picciola mifiira AB riportata in B C , che farà paralel- la alia E D, e fi formera il triangolo ABC, che íi bramava • Operazione 22. Tavola 3. fíg. 5. INtendo in queíla figura di far comprendere il va- lore degl'angoli, tanto dalla figura, come dal centro alia medeíima , dieendo cífere l'angolo del triangolo gradi 6o, , e 1' angolo dal centro alia figu- ra IZO., che moltiplicando izo. per 3.fa 360., che € tutta la circonfcrcnza , e ció íi defiderava mo- ílrare. Operazione 23. Tavola 3. fig. 6, Per formare un quadrato nel circolo • S la il circolo A B G D tirifi il diámetro A B , colla medcfima poí apertura di compaíTo colla íi è formato il circolo quale fi divida la metà in trc parti, come fi vede in AFGB; pongafi di nuovo uña. punta del compaífo in F , e facciali una di cerchio porzione H ; colla medefima apertura riportifi una punta in G, e con l'altra fi faccia la fezione H poi da H fi tiri , una linea che paíïi per ii centro E e fi prolunghi fino in D, indi , da D ad A , da A a C daCaB, , da BaD fi tiri una retta linea , che formato farà il quadrato ABC D. Operazione 24. Tavola 3. fig. híodo 7, per formare il pentágono nel cerchio, Sia il circolo ABC D, c íia divifo in li duc diametri quattro partí per AC, D B indi col- la medcfima ; apertura di compaífo colla fi è de- fcritto quale il fuddetto circolo, fatto centro in D defcri- vafi raltra porzione di circolo ElF,tinfi la linea EF, che dividerà il femidiamçtro 1D in H, poi pou- pon^fî una punta del compaíTo în H , e I 'aítra ia C , e facciafi la porzione di cerchio C G , che tiran- do da G a C la retta G C queña Tara il lato del Pen- tagono , G.he fi cercava, il qual lato , o mifura C G riportandolo intorno alia circonferenza íarà formato il Pentágono . Operazione 25. Tavola g, fig. 8, Per formare il pe/ttagono fuor i del circolo » DOvefndo eíTere uno de' fuai lati .la linea piaña AB, fa fi dividerà in 4- parti uguali, tre delle qua- li fi porteranno nella perpendicoiare A E , e fi forme- là il triangolo fcaleno rettangolo A B indi proiun- gandofi da ogni parte la detta linea plana, poi faceii"* do centro in B , fi ailargherà il compaíTo fino alia me- tà deir ipoíenufa B E , che è lo fteflb , che prendere due parti e mezza delle 4. che dividono il propofio lato del pentágono: eíTcndo indifpenfabilmente l'ipo- teniifa parti 5., come fi prova per la 47. di EucHde, ia quale dimoílra , che il quadrata delP ipotenufa à ugLiale ai quadrati -degli altri due lati ,e come in pra- tica fi fa vedere nell'operazione 77. tavola 8.figura 6, del prcfente libro; con ia fuddetta apertura di compaíTo í'farà centro in .BjC fi taglierà.da .un capo la linea jn C, poi facendo centro in A fi taglierà dall'altro capo in D , Apra-fidi rmovo iJ compaíTo a mifura del lato pro- pofio A B , e facendo centro inE, ,ed in G fi formerà la interfecazione F, e nel modo fteíTo facendo centro ill .A, ed in D fi farà la interfecazione G , e con la fiefla apertura di compafib facendo centro in F , ed in G , ,fi fegnerà la interfecazione H, per le quali in-, terfecazioni tirando le fue linee , veirà formato il pentágono A G H F B„. Operazione 26» Tavola 3. fig. 9. Jdi ê pifffo d'aggtugnere in quejla figura un^ altfê regola lafciaea , ed è di formare il quadri» lateró fuori del cerchh • SJa il lato AB j fi fàrà centro in A , e per B fi de. fcxiver'à una cjuarta di clrcolo, poi colla medefi- C ma ma apertura di compaíTo , hño centro ín B , C taglie- rà h dcfta porzione di circolo in C , c íimilmente fa- cendo centro in C fi fcgntrà i'altra piccola porzionc é\ circolo D ; poi tirata la linea B C fino a toteare la porzione di circolo D ,.xia A fi dirigerà T altra linea ün dove la detta linea EC tocca la porzione di circo- lo D; ed in quefta forma fi avrà l'angolo rettoforma- to -dalle linee B A , ed E A ; con l'intervallo poi dî A B , fi fegnerà un lato del quadri latero in E , e facen- do centro in B , ed in E , fi avrà la interfccazione F , dalla quale tirata una linea al punto B, c 1'altra al punto E, verra formato 11 quadrilatère perfetto» Operazione 27. Tavola g. ñg, 10, íer formare ^geométricamente V angolo del pentágono* la la linea A B , alia metà di quella in C , fi ti- S rera la perpendicolare C D , uguale a CB ; poi fegnata la B D , quefia fi dividers in due parti uguali in E , e defcritta la E A , fi fegnerà in ifquadro ad eifa la A F ; e con tale regola fi avrà in A l'angolo del pentágono formato dalle linee CA , e F A • Operazione 28. Tavola g. fig. 11. Modo di formare il pentágono fuori del cercólo « APrafi il compaíTo alla lunghezza del femilato A B, c per la perpendicolare fegnata ne! mezzo di eíTo ad angoli retti , fi porteranno tre d i dette lun- ghezze , con le quali fi avrà il punto L , dal quai pun- to fegnate le due linee per i termini del lato A B , e col medcfimo intervalle A B , faccndo centro in A, fi taglierà la linea in C , e fimilmente facendo centro in B, fi taglierà l'altra linea in D; poi fi farà centro in C , ed in D , e fi formerà la interfccazione 1, ed in tal forma fi avrà il pentágono. Operazione 29. Tavola 3. fig. 12, Pír formare il pentágono nel circolo • Sia il circolo divifo in quattro parti, corne fi vede in A D B E ; dividali una di quelle quarte di cir- colo in cinque parti uguali, e prefo 1' intervallo di Quattro d-i eiTe, corne F D,, fi avrà il lato del pei^ tagono • Opcx Operazionc 30» Tavola g. fîg» ig» per formara il fettagono nel cèrchio . Tlrifi il diámetro ABC, pol il femidiaroetro aci angoli- retti A D » e colla medefima punta di compaíTo pofta in D , facciafî la porxione d'arco E F, dalle cui interfecazioni fi fegni la linea EF, che paf- fando per il femidiametro AD in G , OF viene ad eíFere la fettima parte del circolo come fi vede i., 5* 7* Operazione g i. Tavola g»fíg. 14» e rj» Per formare V efagone, come pure il fuá angelo ». Ï"* Sfendo l'operazione per fe fteíTa tanto facile, men- L tre la mcd,efima apertura di compaíTo colla quale fi forma il cerchio, anche lo divide irrfei parti eguali ^ come fi vede A BC D E F, non ha bifogno di fpie- gazione alcuna , come pure 1' angola fuá , che fi mo- fira nella figura 14» per mezzo de'due triangoli , che fi formerebbero , compongono l'^angolo ABC deir cfagona» Operazíone 32. Tavola g, fig. t Per formare I" angelo dell* ottagone in capo una linea» S Ta la linea AB, facciafi la perpendicolarc in B ugiiale alT A B , che farà B D, di poi tirifi da D ad A la diagonale A D , colla quale facciafi ango- ]à retto D A E.,, che farà i'angelo dell'ottagono EAB. Operazione g g.. Tavola g» iig. PEr formare Tottagono nel cîrcolo , dividafi co* me fopra in parti quattro A BCD, poi fubdi- vidafi da C aB in F, tirando F in H , che paíC per . il centro , corne pure B D in G , che s' avrà GE, che termina di dividere ií circolo ia otto parti» G X. Ope« Operazíone ^4.Tavola 3. fig. Per formare V angola àel nonágono • VOlendo formare I' angolo del nonágono in ca- po alla linea AB in B, prolunghifi detta lí- nea AB a piacere fino in D , quale fía divifa in parti fe!, poi facciafi centro in B, e con Tintet- vallo BD facciafi la porzione dícerchioDC, fulla quale vi fi riporti quattro di quelle parti da D a C , poi tirifi la CB, che 1* angolo ABC farà 1'angelo del nonágono, che fi defidera, Operazíone 35. Tavola 3. fig. ip. Per formare V ottagono in un quadre , SUppofto il quadro ABC D tirate le diagonal! A D, c B C affine di avere il centro del quadro, pon- gafi una punta del compaíTo in Á , e fi formi la quar- ta di ctrcolo 5 e 8, di poi facciafi centro in B facendo la quarta di circolo ^63, come pure in D facendo i e 4, cosí in C facendo 7 e 2 , che s'avrà 1'ottagono defiderato , come dalla figura fi vede. Operazíone 36. Tavola 4. fig. i. Per formare il nonágono , il lato del quale Jia come fi vuole, la il lato A S B, col quale formifí il triángolo é- quilatero A B D ; dividafi il lato AB nel mezzo » cvi fi faccia la perpendicolare CE, che paffi per r angolo D poi fi prenderá la metà del lato A B , e , fi riporterà da D per la detta perpendicolare, e fi avrà E per centro del circolo nel quale fi formerà il nonágono j» 2. 3. 4* S* 7* 9* Operazíone 37. Tavola 4. fig, 2, V Volendo il nonágono nel circolo. S la quello prima divlfo in parti fei, come fi vede A B C D E F, poi fi tirino li diametri A D , F C , & B E, poi pongafi una punta del compaíTo in E ^ fin tanto che giunghi a toccare il diámetro A D. in N j formando la porzione di cerchio fino che tocchi il if dfametrO'B E in Q, e per O da A íírHï la linea A G , di novo pongafi una punta del compaiTo inE,'e r altra Eno-che tocchila finea;,AO G InH, ed indi fi faccia la porzione dt cerchio fino che lotchi il cir- colo in I, ed L che IE, ed EL faranno li latl ^ del nonagpno' defiderato Operazîone Tavola 4. iig. Fer formare it nonágono ► TIrifî il diámetro BC , pot il femidiametro» DiA ad angoli retti ,.poi dividaiî la, puarta ptarte di cerchio A B ia nove parti ,, che quattro dr quelle fa- ranno la nona parte del cireolo, come fi vede BE ^ cíTerc. il lato délia figura cfie fi dcfidera » Operazîone Tavela 4. fig. 4^ Fer formare- it decágono- net circoto •- il circolo tirifii il diámetro A EC y colla me» FAtdteofima apertura facciaíi centro in A , íegnando la porzione di cerchio B D in ,. quale d.ivifa cinque par» tr, comefi vede per numeri i» i. 3. 4. í» B F, che tre di quelle parti B. E faranno. il lato dol decágono» Operazîone 40. Tavola 4. fîg. 5» fer angelo del decágono in capo- d''una linea » S Iaia linea A Bv in A, prolunghifi detta linea fino in G di pot facciafi cadere una. ^ perpendicoUre ad angolr retti irr A , che farà AD,. fòrmando< la quar- ta. di cerchio CD, quale divifa in died parti , co- me fi vede per numeri dairuno fino al dieci , che cominciando da G fino alia quarta in E tiriíi la E A,, che r angola E A B farà l'angolo defiderato del, de- cagona ^ Operazîone 41. Tavola 4. ñg. 6» figura non è fatta fe non per far cono» QUefcfieare che avendo il pentágono A B C D E , di- » videndo per mezzo li lati in F G H 11 j vie- BC a formarfi il decágono • C I Op.é- . Operazîone 42. Tavola 4. fíg. Ter formare V undecágono nelcîrcolo, Sia il çircolo A E C B L D , divifo in parti 6^ tîrinii li due diametri A B, e C D, di poi ii (egnino le li- nee E D, ed E B , da L fi tirino le due linee L F, ed X G , che nelle interfecazioni I, ed H , s'avrà il lato ^ell' undecágono, che fi cerca . Operazione 43. Tavola 4, fíg- S» Per avere V angelo deW undecágono in capo d' una linea ■ S la lalinea AB, fi prolunghi fino in C, lafcifi ca- dere la perpendicolare ad angelí retti A D , fac- ciafi la quarta di cerchio C D fia quelia divifa in ii parti. Da C , fino ad E , quarta parte , fi tiri la A E , che Tángelo BAE farà Tángelo che fi defíderava. deITundecágono Operazione 44, Tavola 4. fig. p. Per avere V undecágono nel circolo • S Xa divifo il circolo in 4. parti diametri ugiialí colli due A C , e B D , facciafi centro in D colla medefima apritura che fi è formate il circolo e fac- ciafi , la porzione d i cerchio EF daFaB,tirifi la li- rea F B , dove interfe.cherà il femidiametro A E in G F farà il lato delT G, undecágono defiderato. Operazione 45. Tavola 4. fig. 10. Per dividers il circolo in parti, S la il circolo divifo in fei parti, come fi vede AD M B C G tirinfi li diametri A B , e C D da GaB lalinea , poi GB, che dove interfeca la G D in H tirifi la H A facciafi centró in M facendo la nedi cerchio che tocchi porzio- li diametri A B , e C D che farà la , E F , poi da E a G tirifi la E G , che dove inter- fe ca la linea A H in I, IL farà il lato delia figura di " L Oíe- Operazione 46. Tavoîa 4. %. ii. Per uvcre V angoh del duodecagono all* ejîremiti d' una linea • cadere ad rettf ît Sia la linea A B , lafciii angoli perpendicoîare A D iiguale all'A B, poi prolun- ghifî la A B in C formando la quarta di circolo C D, j quai divifa in parti dodici, fenc lafcia quattro da G ad E dal quai' E iî tirí la línea E A , che 1' angolo , E A B farà l'angolo che fi cercava. C^il conviene far- vi un poco di digreiïîone; Volendo dividere qualiîvo» glia circolo in quante parti tí vuole, fe lo volete ia tredici, 0 qiialiîvoglia altro numero , dividefi la quar- ta di circolo CD in tredici parti, che quattro di quelle faranno la decimaterza , e cosl volendolo di- videre in quindeci, o altro numero o pari, ò difpa- ri divideíi quella parte di circolo in quindicr, chç che il quattro di quelle parti faranno fempre quelle femidiametro cerca, el'angolo del centro col AB, e la linea che fi-tirera da A, a quelle quattro parti » formera l'angolo délia figura in gencrale. Operazione 47. Tavela 4. fig, 12. NGn và dubbio alcuno, che avendo formato il circolo refia formato il triangolo ACE,e l'e- iagono A B C D E F ciafcun lato di det- , e dividendo to efagono , refia divifo in ii«, cosi fi potrebbe fub« dividere fempre fino al x4. j e 48. Operazione 48. Tavela 4, fîg. 13. Fer dividere il circolo in tç* parti» la primo divifo in 5. tirinfî li^diametri A F, S e C D tirifi da A a B, la linea che tagli il dia- , G F che metro CD in G da G tirinfi la linea , , paf- íando quella per il diámetro E B in I , I H , cen- tro delia figura farà il lato del circolo divifo imp. 3,0 Operazione 4^^ Tavola 4» %• 14.. Pfr dividers il: eircola im parti: diciaj[ette ». Ivifo che s'avrà in parti fei tiriii il diame-a. tro DC, la linea AB , e nella inrerfecazio- ne F, la tinea EF,. poi dividait in due parti da A a D in G tirando la linea dal centro- H , a G, poi facciaíi centro in A el' altra punta del" compa(ío< in H, e facciaíi la porzione di cerch-io H D , che dalla interfecazione L I » s* avra il lato della figu.- la che íi cerca «, Operazione 50, Tavola 4. fîg, 15^ Ter divider il cercbio. in qatndici- parti ». DIviib che s'avrà in quattro parti tiriii" il di-a:» metro AB, e il femidiametro CD, quale d i- vifo in due parti, facciafr centro i» C, e colFal- tra panta ncl mezzo al femidiaToetro facci*fi porzione di cerchiq- E F'che tirando la linea da. F a A dove s'interlcca nel femidiaanetro D C in G farà G C il lato delia. íigara di qui-náiei li rice partí rea » Segue lítTavoTa per le divifioni de' cîrcoli y, e per il valare degV amgoli » TAvoh dé* latî, gradle dcgKangoli' per df- videre il circolo dal 4^ fino al %o. , ed anche nella quantità fi vuole, raddopplando fempre le di» rifioni. Fer gli angoli ferve per mifurare il loro valore ponendo il centro dal quadrante neil'angolo, ed il femidiametro in un lato del detto angolo ; Poi fi veda r.el circolo quanto fito occapi da im lato ail* altro che forma l'angolo, che la quantità de' gradi fegnati in q«ello fpazio dreirwld è il valore dell* angolo iltiTne- ijrj r» O 5 ^ >0 ^ •». < "S « S- 55 fe IS, 5» • aS 3 ® fe- 3 c S» *•• *V •t í^ § Si a < 'ï ;;* S. fe- O « §-§ ^a:g. ^ n» fe- ° » crq rt o g îs ^ ** § 3 S, fe ^ «> •w p • t « o « fe f 1 S CfQ —ja — í® >o O 4^ ►--. - • p 5. o O ' a 3 rt ~ 3 <-1 . w o 2- o ^ SA o t» E? N p- a. oó o E: H ON On M O S'cu^ o n o- l^- 2 SA P -— rr Î5 aíí* M M «4 tir s ^ Q- H ÎÎ 2.^ "'►-.û! Uí H 4^ CO ON ;î era 5"3 « sr m 4». 00 o* SA !;si^ \i/i M ■*>- NO os.rSP ,—S^e'j§al. 4^ o O * M U« M S go -|:« a.- 4^ ov O • ^-9 4>. ,> fV ^ Ci- V» ♦6 - 5-<-e: M • W rt Z3 —, f 4>. 4>' H >-• O- 3 0\ -.4 4>. p ;; o o a «.2 M M SA o ^3 - ^ o H t» W • M 5— < H VA 4^ N>» f» 00 H t» t* ' ^ LJ M VA M • rs "> n H VA 2 4^ 4» JQ - 4v Vh» t-C M ]1> p r> rp H V» M 5 S-3 VA 4» SA O p/ r» pr- On ca. -• ci_ Q- 2. b» O 3 £-. a H ** M • p- íp 5.3 o^ qi ^ \M On o <1 a'S o'p-o o » 3 _ D- H M g e:5'.o 5- H • 4i. M tra - "p ^ §»" O CO M qs. f» ^ -. H H M n -• p —. a 0\ O oc « s-= o « M ?o? W 00 M sr -• r • NO 3 "< • On W\ Tj — .-.3 — .crq V>* M vj #—t 3 re 3^ p p» p M N rPt> »^ —Q a-- t^r". o. 00 O *» p r'a^p «I Opcrazíone 51. Tavola 5. fîg. i» QUefta figura prima è levata da Gio. Porno d'O-. ro , e ficcom«eXfi fono infegnate le precedent! ^ cost non vi, è quella necelfità di cffendo fpiega/ione uniforme per il più aile già, fcorfe , facen- do vedere nel circolo A BC tutte le divifionî , co- me 11 vede AC lato del quadro > AM dell'ottago- no, quali poi divifo per mezzo ferve per il 16., €ome pure E F lato del triangolo , che divîfo per mezzo fcrve per I'efagpno , & fubdivifo. ferve per il , e cost fino che fi vuole i fi vede pure E G lato del fettagpno cavato da EH, qual divifo pet mezzo ferve per 14., e dividendo poi E F in fi 3. co- me vpde in PC^rella divifo in 9., cosl di- videndo pure nel mezzo il lato N del refia divifo pentágono in to , e cosl fi può fi vede fempre profeguire , co-. me «. Operazione 52. Tavola 5. fig. 2. Operazione non men. curiofa , che bella e .y comodet. per le figure poltgone fino al duoàecagono . S Opra la linea AB formareli fuddetti poligoni e che quella ferva fempre per uno de' lati df dette figure , e. prima daremo principio dal trian- goio ; Suppqfto il lato A E , poi. fi formino la- due porzioni di circolo AC, e B C per formare il trian- golo equilátero, ed equiangolo j poi tiri fi daVmez- zo del lato BC la linea àlL'angolo A , poi tirinfi la perpendicplare O CD fino alla bafe fuddetta AB dçpo dividafi , la porzione di. circolo C B in fei faccianfi le parti patalelle 4.5., e fegnifi nelle divi- fioni li numeri i. z. 3.4» 5. í,, e fattociò del ponendo una punta corapaífo in G e 1*altra nella pri- ma divifione fegnato 7» facciafi la porzione di cir- colo 7. 7. fino alla pcrpendicolare , poi aprafi il compaifo fino a 8, facendo la porzione di circolo a ü. 8. fino alla perpendicolare , cost aprendo il com- paífo in C fino a 9. facendo la porzione di circoio fino alb perpendicoJare, come pure da C fino a 10, ' facen- V facendo la pórziane di cerchio lo. lo. fino alia perí pendicolare come pure da C 'z i.i. íino alia per- , pendicolare nel punto ix., che avremmo nclla per- pendicolare OCD in 5. in i5,in 7. in S.in 9. in 10. in in 12. li centri de'circoli che formeranno le , £gu- Te qual operazione per cífere per fe fteíTa corao- , da, e facile a comprenderfi come fi vede dalle figii- re Poligone formate da D trîangolo, JE quadro , F pentágono, G efagono , H fettagono^j I nttagono, L nonágono, M decágono, N undecágono, O duo- decágono che fi dcfiderava far intenderc, , Operazione 5g. Tavela 6, fíg. ï. Per formare 2'ovato di due cirtoli • PEr formare l'ovato chiamato tondoï lutta Ix lunghezza , che fi vuol fare fi divida in tre parti, facciafi centro in A , facendo la clrconferen- za C E G D poi facciafi -centro in B ; facendo la , circonferenza C D H F poi tirifi la linea C A G , , c CBH eDAE, e DBF; facciafi poi -centro in C, , -e fi faccia la porzione dl cerchio H G ; poi fat to centro in D , fegua la porzione di cerchio E F, chc S'avrà formato l'ovato tondo che fi cercava» Operazione 54. Tavola 6. fig. 2. fer formare V ovato di tre drcoli ^ PEr formare 1' ovalo lungo ; dividafi lutta la lun- ghezza in quatlro parti , nel mezzo A , poi fac- ciafi centro faccndofi il circolo BD CE , divifo in , quattro parti poi faccianíi altri due circoli H I , , JFG facendo centro in D & E , poi tirinfi le li- , , nee BI, & BG, c CH, & CF; poi íacciaíi, centro in C, e facciafi la porzione di cerchio FH, poi facciafi centro in B , c facciafi la poizionedí perchio IG, che farà formato l'ovato luago • Operazione 5 5. Tavela 6. fig. 3» Jíhra forma d'ovato ^tatitata da MurAtof î ^ ALtra forma d'ovato praticata volgafmente da Muratori, che s'adaitaad ogni forte d'alíez- íta c lunghezza; Volendofi fare un'ovato dentro il , ^uadriiungo ABCD ; fi tirino nel mezzo le due li- nee r.ee ME, GH, poî (i .|>i'en,da îa naifura porti da èfî M MÀ, a toccare la iinéa di ivi Ü mezzo.GH in ï ed pianti , un chîodo, e cosi fi farà,dall'altra te in L. Nelli detti due chiodi par- fi il fermerà uno go, quale fi deve ftendere fpa- da I a M, e da M a L c cou una , puqta , o carbone, o altra ícorrere lo cofa, faeendo fpago , dietro a detto dair fpago , da una íc, e poi altra íi feguirà parr l'ovato N fi vede M N N delineate coi^e • Opexazione 5^. Tavola 5. fig, 4, jSltrc ovato geométricamente fatto , che s* addattát ttd ogni lunga ^ e larga VOlendoíi fare mifura, un' ovato lungo , come da € a B c la metà delia » fuá in lunghczza da A a D facciafí centro A , e íi formi il circolo 1' altro cerchio maggiore GDF della CEB,poi H larghezza fi .vuole l'ova- Î0 . maggiore fi divida in fi íii fuppofto quante ( ) la parti metà in dodici vuolc, e farà divifo minuto parti, farà quanto più , più giufta 1' poi da ciafcheduna divifione.i., operazione , i, z. z. fi tirino le linee 3. 3. 4, 5. al 4. 5, centro A , che il colo interiore paífino GDF per cir- ; da ciafchedun di detto cerchio punto tirinfi 1.1.3.4.^» le ai minor tro fin che paralelle diamc- tocchino le altre tírate paralelle al gior diámetro da mag- 5.10.4.8.3. 6.1 .4,1.1. chio del cer- jmaggiore C B , che in 6. terfccano 7.8. dove s'avrà 9.10. s'iij-. royate DBG, che fí defidera» .Operazione 57. Tavola 6. fíg, 5. Ovato formato da due quadri • AI,îro ovato mczzano tra il lungo, e il mediante li due tondoj quadri DAE, e CBF facen- do , centro in A , fîfarà laporzione di cerchio poi facciafi Cp, centro in B, c facciafi la p'oi facciafi in porzione DE, centro G , e facciafi la p,QÍ faeendo EF, centro in H facciafi la porzione ch'e s'avrà formato porzipne i'oyato. CD, Ope- Operazîone 5S. Tavola 6» fîg. 6, SEguc altro ovato dsppio, per moftrare la forma coB cui fi ponno raddoppiarc fempre le paralcL le fra di loro, mediante li centri ABCD , che ftí- Hio aver detto a fufficienza fenz'altra fpiegazione , conofcendoíl dalla figura la forma con cui fi devc procederé, eíTendo poco diflarailc dalle già fatte • Pperaziorie 59. Tavola 5. fíg. 7. Pír r¡trovar il jnezz,o delta figura ovale • BRamandofi di trovare il mezzo delia figura O- vale fi îirino dentro a detto ovato duc linee pa- ralellc equidiftanti a piacere AB, c CD, poi AB mediante 1* interfecazione EF fi divida in due par- li in G . H fimile fi faccia deila DC, dividendola nel mezzo, mediante 1'interfecazione HI, in due parti eguali in L, poi da detti mezzi G, &Lfiti- ji la linca MN, quale fi divida in parti eguali , me- idiante 1'interfecazioni Ge PinQ, che farà il mez- ;Eodell'Dvato,che fidcfiderava. Operazione óo, Tavola 6, fig. 8. Pfr ritrovare ¡1 e.entro in una porztone di cerehio • trovandofi un pe.zzo di marmo , o legno corni- ciato A.di forma rotonda , e defiderandofi il cen- tro per profeguire il refio i s' apra il compaíTo a pia- cere , e fi ponga in B, c fi faccia la porzione di cerchio .Ç.DE j pol fi ponghi in C,e fi faccia la porzione EBD í poi 4ove s' interlccano le dette porzioni in DE fi tiri una linea , poi colla fuddetta apertura di compaífo II ponga in F , e fi faccia la porzione di cérchio IGH , poi fi ponga la punta del compaíTo in G , e fi faccia la porzione di cerchio IFH dalle interfecazioni HI , fi tiri una linea finche s' interfecchi nelP altra DE in J., çfie farà il centro defiderato» D Ope- Operazîone Sí » Tavola S, fíg. p, Ter rit^evare il centro in un dato cerchio» DAta la linea círcolare trovarvi il centro. Fafta in quella trè punt-i a cafo A B C , da A a B íí ti- ri una linea , come pure daBaC , le quali íi dividino a fquadra nel mezzo , tirando le linee FG , e DE íin- çhè s'interfecchino infierne in H, che farà il centro <íel cerchio, che fi vuele • Operazione 52. Tavoía5, ííg. lo. Altra forma d' ovato curiofa , ALtra forma curiofa di formare una figura ovata con una fola apertura di ccmpaífx), fenza mover- lo , atforno un cilindro , o baftone, o altro di forma rotonda CD. Si ponghi una carta attorno al cilindro, poi s' apra ilcompaifo , come fi vuok , e fi faccia cen- tro in A , e defcrivafi il cerchio B , poi levata la carta che íi voleva» Operazione 57, e 58". Tavola 'f·' fîg. 4* ^ λ A Vendo la sféra i di cui diametri fiino AB , er CD volendola coprire dt carta fulla quale fií dîfegnato Geografia, o altro facciafi il circolo, co- me il diámetro- AB, e CD , poi dividafi il detto cerchio in quante parti fi vtiole ; Orfupponiamo in do- dki, corne fi vede nctle prefentirfigure quarta, e poi quin- ta ; fjeparatamente , corne neila figura , facckfi fulla linea quinta OE una linea a fquadra EH fulla quale in ABvi firiportrun lato del che duodccagono fo- praccennato, farà BA , poi alla figura quarta tirifi al centro li ferpidiametri Er, E z.^ E ed E dalPaltra 4.., S'. parte tirinfi le paralelle al diamerro D C I. i. z. 2. 5. 3. 4, 4.5, 5. , poi fatto centro in E fac- 'ciafi il femicircolo G. G. 1.04., por tornando a* far centro in E aprendo il compaiToda E a i., e da E a S- » fi faceta il femicircolo F. F. F-i. ,65., che for- meiK- meremo lî altri duodecagont FjèG, che fervirannok come feguirà nella figura quinta , prendafi uno di que* lati, come abbiam pofto in A B , c fi ponga nelia linea EH da I. a i., da 2. a 3., e da 3. ad E ; nella parte fupe- riore , eda 3 ad H ; nell'lnfcriore poi fi tirino DD CG* FF GG paralelie alia B A; la FF i. e CC 2. faranno del- la mifura di un lato del íecondo cîrcolo F le altre due , DD 3. , e GG 5. delia mifura del terz,o circolo G nella figura quarta , poi da A ad E , e da A ad H fi tirino due linee AH , ed AE nel mezzo delle quali fi formi unft perpendicolare tanto che fi incroci infieme nel- la linea PO, ove fi farà centro, e col compaflTo fí farà 11 conveíTo EAH da una parte, e da P altra EBH, che avendo dodici di quelle carte unite alTîeme, co- itie fi vede da P a O, compiranno la sfera accenna- ta nella figura quarta, e quinta. Per trovare il cen- tro alia linea circolare E A H fi noti 1* operazione 6o» tavola 6, fig. 8. Operazione 59. Tavola 7. íig. 6". Fer Yftrovare di due linee una msggiore , e V altrê minore la media proporcione alie fuddette, SUppofte le due linee la maggiore AB, e la mi- nore CD formifi una linea íola, unendole aífie- me come EGF , poi prendafi la metà , che è H , ivi facciafi centro e fi formi il ftmicircolo EIH , , poí nel punto G, dove fí congiungono aííiemedet- te lineé , facciafi la perpendicolare IG , finché tocchi la circonferenza in 1 , che 1 G farà la media propor- zionale alie due AB, e G D , che. fi penfava di far« « Operazione 70. Tavola 7. fig* 7. P/ due linee una maggiore e V altra minore trovarvt , la media proporciónale . FOrmifí angoio retto colla linea maggiore ACD di quella diftanza che fi vorrà , poi in D pon- gafí l'ajtezza della minore DB, poi chiufo dalla linea BC tirinfi le diagonal! AD, c C B , che dove s* interfecano infierne in E tirifi la perpendicolare FG, quella farà la media proporzionale alia AC, ed al- h BD. D 3 Ope- 3® . Qpera2ione 71» Tavoía ^ 7. ng. 8r TOrniíi a formare i cTiie círcolí j Comeabbiamofaf.^ ta netía prima figura dr qoefta fogrio , íiccome' vcdiama ABCD, ed EFGH come nella írgura pri- ma , la liuea DF farà: 11 diámetro del circolo dt mezzo-,, o pure la DFy che firà il nvedefimo y qiiefte, due figure fettima, ed ottava fono nefla Geomttria del CavaHer Lucca paireie, che per eíTere facîli le ho poile in quafto luogo ' » Operazione 72.Tavola 8r ñg, r. Dr ire' linee difuguaïr formcírne' urf triangolo v S I prenda la m i di ra delia linea minore col compaf- fo ripo-rtandbia in E e formando la fezione F,. coll' altra féconda facendo centro in D y farà il trian-- golo DFE, che fi. deficTera ^ - Operazíone 7^, Tavoía §► Eg, 2. Fer riiurre il triangolo fcaleno irr un quadro di eguale fuperfîcie del triangolo ,■ F>Ormato il-triangolo ABC dall' angolo A oppoflo- alla bafe il tirria perpendicolare AH , e dagli angolv BC le perpendicolari DB , ed EC paralelle ad AH •• cliiudafi colla D E i! quadrilungo-; dividafí- per mezzo E C in* G', e DB" in F , tirili la paralella al- ]a bafe FG>che il qiiadrihingo FGBC farà eguaie alia fuperficie- deb triangolo ,. Operazíone 74, Tavola 8. fig. gv fer riimre~un irîangoïo in un quadriUtnge'^ DOvendofi rfdrirreun triangolo- in un quadrilim-- go ; dividafí in doe parti eguali il lato BC , fd i! lato CA , facendo dopo DE egaalerad AB chin- dendo colli lati EB , e DA formifí la perpendieolare CH. Li triangoli CHF, ed FEB fono ugualî^ co- me pure il CHO , e.-GAD, che è quello fí dovear fàr comprendere". Ope-- Operâzioiîe S, fîg.4» VOlendo'ridurre îr quadrilung'a in un quadro per- fett di eguale fuperfície, aggiiingafi al detro, qiiadrilnngo KG la iarghezza EF y poT ?r divida in mezzoDGinA, indi facciafi centro y e fi tiri ilfemi- eircolo DEGy poi proliinghifi il lato BFfinoche giun- ga alla circonfefenza in E , che farà illaíoí dejqua~ dro EBHl y che fi cercava di fare^ Operazione 76*» Tavola S. fîg. 5". Fer rtdurre qualfi'Ooglia fuperficîe di diverfi latí in un quadro r e prima deîla fuperficîe deir efagono «' FAttoI'efagono ECDEFG, dal centro A faccianfi li fei triangoireguali', riportifi uno di detti trian- goli fopra lalioca EQ^figura quinta, chefarà il trian- goloABC, quale divifo inmezzo dallaperpendicola- re AR facciafi dall' angoIcrCyC dalT angola A il qua- driïungo ADRC , che farà egnalc al detfo triangolo , porappreiTo fe li faccianogltaltrr cinque quadri ,co- me fi vede DCEP, FO, GN,HW,IL, ch€ fra tutti corn- pongo.no-ii quadrilungo AIRL , aggrungafi al detto quadro LCjUma línea delia lunghezza del lato IL, pot dividafî QR per mezzo in S , e quivi facciafi centro , tirando il femícircolo QRY , por proliinghifr il lato IL fino che giunghi a toccare la circonferenza in X , che LX farh il lato dej quadro LXTV eguale all'cfa- gono BCDEFG, che fídefiderava » Operazíone 77r Tavola 8. fíg. un triangolo rettangolo , il lato oppoflo all' angoîê T-etto , il ftto quadrato farà eguale alii quadrati degli altri duelati minori, DEÎtriangolo rettangolo ABC, il quadrato del lato AC , che è s. farà 1$, ; il quadrato del latoBC, che è 3. farà 9. ; il quadrato del latoAB , I che è 4. farà 16. , pollo infierne il 9. ed il 16, fa 15.,, che è il precifo valore del quadrato maggiore AK CI xu Ope- w 3* Operazione^78. Tavola 8. fig, j, Ter ridurre la figura írregolare eompofla di trtangolt in un quadro di egualfuperficiegeométricamente, La figura irregolare ACDEFGHILB ridotta in triangoli , come fi vede ABC mediante lo fqua- dio formare la perpendicolare MA , come pure fifac- ciano gl'altri triangoli BCL formare collo fqiiadro 3a perpendicolare LN , e cosí tutti gl'altri conte- renti la figura ridurli geométricamente in quadri- lunghi, e poi in quadri , come s'è moilrato fenza re- piicare ad ognî triangolo . Operazione 79. Tavola. 8, fig. 8, D* una figura irregolare fórmame un* altra ® tnaggiore, o minore y ma eguale e di angoli , e di lati proporzienalmente • Vendo una figura irregolare , corne l'ABCDEF GHlLj e volendola ridurre o piii picciola , co- jne farebbe alla prefente figura tre ottavî meno dî •i quelio ch'è , facciafi un punto^ a cafo , fuppofto 1' Y dagl' angoli delia figura , fi tirino al puntó fuddetto le ^ linee AYBY , poi préndafi la mifiira di quanto fi vuole J dimînurta; ZA meno dell'AB tre ^ fuppoiîo parti, iî riporti tal mlfura vcrfo il punto fempre paralella all' AB , fino che tocchi le linee AY e BY in MH , tirinfi îe poi paraleîie NO a BC la QPaCD la I la la PQ;__alla DE QR alla EF RS alla GF la ST alla HG i la TV alla IH la MX alla LA, che s'avrà la figa- I ra interiore proporzionata alla II maggiore e lati ncgran- goli , e ne' ; Qiiefi' operazione molto ferve ne il' "i Architettura , e pereiò fa di raeftieri l'intenderla be- i ne le figure S. jo. ii. noR feiyono che alla Embado- i nietria •- \ w 3i DELL' EMBADOMEtKlA, 0 mifura dt fuperjide ^ e primct del tr 'uíngoÏQ fealeno. Operazíone 80. Tavoía 8. fíg, i* tío'OendoJí ritrovare /' area fuper^cîale del triangol» , fsaleno ABC , che il lato AC jîa braz,za lo. , il lata A B di brazza 13. y e la bafe B C di brazza PRimieramenfe fi quadrarà fa bafe EC it« raoltiplicandola in fe ftcifa ^ ches'avrà 44*^?- X Quadri fi uno de' lati a piacere farà C A 400 Aggiungafi alia fopraddetta bafe » che ——> fomma 841 5 Dalia forama de* fuddetti lati levifi II valore dejr altro quadrata A B, che farà' t6g refta 671 4" Dette avanzo partirlo per metà , che fara 33^ j Quefta metà va partita per la bafe non quadra- ta , che è ii , ed il qüoziente farà .• .• Cioe b-r. 16 dalla parte della bafè EG in HC, dove cadcia perpendrcolare AH , ed H farà il funto dove ho podo T angolo deil« fquadro * Operazíone 8i. Tavola 8r Ter a'úere' la lunghezza della perpendicolare» % Ç'l moltiplichi il lato A B br. 13. in fe fleíTo fa- % Si moltiplichi la parte BH br* j» in fé fteíTa farà i % Quale fottrata dalla fuddetta moltiplrca reda rà - - » • • - 144 3 Dal detto avanzo fi cavi la radice quadra , che farà br» I» , quale farà la perpendicolare , che ü ccrcava » Opev Operazione 82. Tavola 9. Per avere la Juperficie del triangolo • 't * jrOltiplichifi la bafe B C br. XI. per la -LVj. per- pcntiicolare¿H4A br. ii .jches'avra . • iji. a. Dividafi detta moltiplica per metà, che il quo- ziente di br. izí Sarà la fuperfîcie del triangolo ABC come fí defiderava. Può faríl anche pîîl fácilmente, in ponendo lo fquadto H , poi mifurare la linea AH, che farà br. ix., le qua- moltiplicata per metà delia bafeBC br. lo. e mez- 10 , s' avrà la fuperficie del triangolo AEG br. ii6. , quale volendo ridurre. in un quadro perfetto , dalli detti br. 1x5. , ii cavi laradice quadra , che neriful- teràil lato del quadro di fuperficie «guale al trian- golo ABC, che farà 1'operazione che fi vede nella quarta figura geométricamente EHBI • Operazione 8^, Tavola 8, VOlendofi la fuperficie dell'efagono BCDEFG,' eíTendo compoflo di fei triangoli equilateri , ed equiangoli, ogni qual volta s* avrà la Aiperficie di uno de' triangoli moltiplicata per fei, s' avrà la fu- perficie di tutto 1'efagono. Ora verremo alla mifu- ja del triangolo equilátero ABC, che ogni fuo lato fia br. 6. 1 Moltipliehîfi uno de' latijin fe fteiTo , che farà ^6» 2 Se ne levi dal 35. il quarto , che refta X7. 3 Dal X7. fe ne cavi laradice quadra , che s'avrà la perpendicûlare br. cinque , e unquiñto. Operazione 84, Tavola 8» JÍltro modo per ritrovare la mifura della perpendi- colare del triangolo equilátero, ed equiangolo . » ^Oltiplichifi uno de lati, in fe ftcífo fa -LVJ. 35. ^ Moltiplichili la metà d'uno de lati, infteíTo fa p. 3 §i tila il J. dal refia 17# 4 4 TDal detfo 17. íï caví la radîcè quadra, che larà brt cinque , e un quinto , come ibpra « Operazione 85. Tavola 8. Ter avere la mifura dtlla fuferficte del irtang^la equilátero ed equtangolo • MGItipIichiii la perpendicoiare fuddetta rítroví» tamper la metà d' un Jato, che s*avrà la fuper- dBcie jdel triangoio^ Operazione 8<5", Tavola «8. jSltro modo $er ottenere la fuperficie del triungolé equilátero* 1 Q I moítiplichi «no de' lati in fe ileJÍb ,.che ne ver- O Tà 55. 3. Quel prodotto fi moltrpljchi per 13., farà 468. 3 TI fuddetto 458. fi dividí per 30., il quoziente ft- rà quindici e tie quinti, fuperficie del triangolo ri- cercato^ Operazione 87. Tavola 8, Jíltro modo per avere la fuperfieie, mediante uno [quadro * PRefnqduafí la metà delia bafe B C in R vi fi addatti ío dro, chc la linea che fi.,parte dalla metà del- la detta bafe R vadi all' angolo A , poi prendafi la mi- fura cdlbraccio, palmo, o alfro delia perpend+cola- re AR, quale moltiplicata per la bafe BC, la metà del prpdotto farà la fuperficie del triangolo . Avendo la fuperficie di detto triangolo br. quindici e tre quinti , íi moítiplichi perTei , che5 'av'rà la fuperficie delTe- fagono dalla quale fi cavi la radice quadra , che s'a- vrà il lato del quadro TL VX eguale all' efaggno BCDEPG- Operazione 88. Tavola 8. Ter avere la mifura fuperficiale de'triangoiif rettangoli Ifofcelli. MOltsip'alvicràhifi un lato per metà dell' altro, ché' la fuperficie dei triangolo Ifofcele. Ope- Opcrazîone Sp.Tavola 8. Pír ífvsre y Jpotenufa di qtfi$lfifiu triangola rett angola. SUppofto il triangolo ABC^ fi lato ABbr. 4, , i! h» to BG br. 3., moltiplicato ciafcun lato in fe cicè fteiTo, 3. via 3. 9,, e 4. via 4.16., fomana infierne il dal qua> ; 1& i í Ic cavaíí la radice^uadrai, che farà al firdcfetto . Aj. fomma delia fuperfície fuperiore , e inferiore s'ag- 'j giangerà ¡1 numero medio ii..faranno 37. , moltiplí- cando il 37 »coll' altezza del tronco delia piràmide VO» c dal prodotto prefone ilterzo s' avrà 11 corpo ricer- 1 cato. Avvertcndo fempre, che fendo il tronco pen- ' dente ^ per 1* altezza. íí prenderá laperpendicolaxe al ; falito ► f j Operazíone 106, Tavola 10. fig„ ir» ' Per mifurdre ur^fe-ttore di'ffera,, I ^ I trova prima la fuperfície con veíïa A BCD detíi ' porzione di sfera, in tal modo t bifogna roiftirare ia fuperfície d'un ciccolo fatto con il femidiametro AE, j qual fuperfície farà eguale a detto ricercato . Av ver- tendo', che DB è il mezzo a DC ad angoU retti » Det- , ta fuperfície fi moltiplica com il terzodi. CE » il pro» j dotto farà il corpo » I Operazíone 107. Tavela 10» fig;» 1:2» I Per mifurarela sfera^, SI fiippone ,, che dato il diámetro^ d'urn cîrcolo) £ fappia trovare la circonferenza . Per avere la fuperfície eonveifa délia! sferai, ITmoT» I tiplicarà tuttO' il diámetro AEin.tutta-la. circonférer»» I za A DBG » i! Fer averne il torpo fí moltipllcarà tutta lafiipeir- ficie conveíTa , riirovata colla fefta parte del diame- ; tro ;; ovvero il moltiplicarà tutto il diámetro^ comtat- ta la fuperfície e del prodotto fe ne prenderá ïl fefto'» , Fer il corpo d' una mezza siéra ACE fí. pratiicarà I la fuddetta regola ,, mifurando^ tutfo il eorpo! deli]:» I sfera corne s;' c inûtoto> e delprodatto fe ne ptcar I derà la metà» !Í i: I' Ope- Operazíone io8, Tavola lo. fíg. ig. Fer mifurare il corpo d'una Coneide ovata , come ACBD , SI trova con moltiplicare la fuperficic d' un cir- colo , che avrà AB per diámetro, con li due ter- il di CD . j Operazíone 109. Tavela 10. fig. 14. Ter la mifura del corpo d'una porzîone di sfera , 1 corne ABDCE, SI farà la regola paíTata con mifurare tutto rl corpa del fettore ABDCE , dal quale ii fottrarrà rl cor- po del Cono ADCE, per la regola delia mifura de* Coni. Operazíone no. Tavola lo, fig. 15» Ter trovare il corpo d* una porzione di Conoide ovata , j come EMG^HV, ! SI trovi prima il folido del Cono EGH per la re- gola folita, il prodotto di tal corpo li moltiplichí I perilreño del·l'aíTe ID; a tal prodotto s'aggiungx LO metà dell' aíTe EG; tutta tal fomma ÍÍ dividers per la^ lO medeiimamente refio deli' afle j il quozieri- te farà il ricercato • . Operazíone nr. Tavola 10. fig. 16» Ter mifurare ilfolido d* un Paraboloide , o Conoide ^ Parabolice corpa , la mezza circenftrenza del quale nafce dalla fezione del Ceno , SI trova con moîtiplicarc la fiiperfície del circoío ^ l chegii fervcdibafe, che è BEDC, colla metà delia fuá altezza AG • Ope- i k i 45 Operazione ii2^Tavola lo, fig» 17. 1 'Ber li Corpifiruni , come Vaji, Statue , o altri trrego- j lartjjimi\ O che fi mettono in unVafo paralelle piptde capace di talCorpo , ovvero fi fa tal |! Vafo J a Cajfetta- interna al Corpo » fi QUeño riempe d* acqua , e fi mifiira tutto il cor- podelPacqua con dentro il corpo da mifurarfi. Levato poi dal vafo 11 corpo che fi voleva mifu- rare, e mifurata I'acqua efattamente fi fottrarra dal primo prodotto, ció che refiera farà il corpo ricer- cato . Cafa fia corpo al quale fiafi fatto il Vafo all'in- torno fi levi l'acqua, chefi mifurò aíïïeme con il cor- po dett*acqua, poi rivuotata in Vafo regolato , mi- furata , e fottratta dal primo prodotto , quella refia- ràfarà il Corpo ricercato - Stimo fuíficientiífime Ir fuddette Iftruzioni Geome- triche , quali ponno addattarfi a mifurare qual fi fia íuperficie , e corpo tanto regolare, come irregolare , per non imbrogliare lamente a*^ Dilettanti lafciando loro la Arada con tal lume da pater profeguire, e ri- . cavarne le diraofirazioni piii efatte da altri Autori , mentre ÎO non pretendo, che di mofirare praticamen- te ció occorrca chi deve operare tanto nell' Architet- tura ,. quanto nellaPittura , e Scoltura , e non a chi non penfa che alie fole dimofirazioni, Seguono gl'av- vertimenti prima che a fabbricare cominciíi, efpofti colla maggior brevita pollibile » AV- AVVERTIMENTI PRIMA Dl FABBRICARE ^yejí da Vitruvio , '£Aludió , ed altri Autori. ' Architettura èArte, ed il ProfeíTore di qael- la chiamafi Architetto, derivando daiie voei greche ARCOS ,che íignifíca Principe , eTE- CTON, Artefíce , oFabbroi però Architetto tanto vuol dire , come Signore , o fia Autore, o Reítore d'ar- tifício, o d' opera, e per confeguenza 1' Architettu- ra fígnifica Capo maeñria , o Rettoria nell'artificio • ( I Ordine • ( % Difpofizione , X-AKhitetmconMein | — '( 5 Decoro, ( 6 Difiribuzione, I Ordine e una nioderata attitudine di membri, e Gonfífle nella quantita delle grandezze , facendo che íutte le parti de'membri corrifpondano fra loro, e tutta I'opera ; la fuá bellezza è la Simmetria , ed il fuo oppeílo è la confufíone. 2- Difpofizione è la giufta collocazione delíc cofe riel difegno dell'Opera da farfí, ed è in tre modi, cioè Icnografía , ovvero difegno delia planta • Ortografia, ovvero difegno dell' alzato • Scenografia , o difegno di tutto il folido. 3 Euritimia, o numero, e graziofo afpetto , e (^- moda forma nella compofizione delle membra, che forrifpondano in lunghezza, larghezza , ed altezza , íl che fifa tutte le volte , che le membra dell' opera fonoconvenienti, ecorrifpondenti alia loro forma. 4 Simmetria è la convenienza delle membra di tut- ta Popera , e corrifpondenza delle parti feparate alia forma della figura fecondo le fue parti, come fono nel corpo umano le membra fue, ehe fi mifuranocol dito , col palmo , col piede, col cubito , ed altre fimi- ü miíure. 5 De- 4? <{ Decoro è perfetto afpetto di tiitta l'opera , com- pofta fenza difetto coll'autorità di cofe approvate, ftcendo gl' edificj concernenti alie qualità delle cofe , alie quali hanno a fervire. 6 Diftribuzione è comoda , ed utile difpenfazionC: delle cofe, che abbifognano nel liiogo, e modera- zione femperatamente neli' opera fatta e da , faríí con ragione , e íi fa quando s'accommoda la fpefa , il tempo , e Ja materia acconciatamente a buena riufcitít del fine propofto • ( Edificazione, Archiíettura contiene la ( Gnomonica , c ( Machinazione • Edificazione, e collocazione delle ( i Difcfa , mura , ed opere ne'pubblici , e ( i Religione," privati Edificj per (3 ComodoinCít- tà , ed in Villa • Edificazione è pro- I Difefadel Pubblico, fortifican- priamente il fab- do le mura co'ftioi baloardi, fian- bricare delle mu- chi cavaglieri, e foíTa per re- , ra, Abitazioni priraere l'impeto de'Nemici « , Tempj Teatri, 1 Per la , Religione nella coftru- Fortezze, ed altre zione de'Tempj Chiofiri , e di , fimili cofe, COSI tutto ció, che al Culto Divino pubbliche, ' come appartiene . prívate per 3 Per comodo pubblico per I'e» dificazione delle Porte, Piazze, Strade, Paiazzi,Tem- pj, Teatri, Loggie, Acquedotti, Fontane , e tutto ció , che s'afpetta aí comodo ed ufo comune . In Città , , Abitazioni convenienti a'Principi, Gentiluomini, Mer- canti, Artigiani, e Mercenarj . In Villa, Cafe per abitazione de'Contadini , per Eeífiami, comodi per riporre Raccolti, Mulini, ed altre Fabbriche cccor- renti al bifogno noítro . La Gnomonica coníidera la luce nelle Fabbriche f le ombre , e gli orologi folari. La Machinazione o fi? Mecánica è il modo di ar- , íificiare le materie, e li ehmenii, efare qualfivoglia efietto ptr fervirfi di quelii. 43 CoftJîderazjoftt Ket voter Sanità edificare • 3 , 5 Muro con canton!, ed oíTaj 3, Regione , 6 Tetto , o coperto , 3 Pianta, 7 Apertura , e labbra , 4 Divifione, 8 Fondamento . I Sanità richiede buon'aria temperata non calda , nè umida troppc , nè fredda, nè fecca , nè puzzolen. íe, il fito ameno , fertile, copiofo di buone con vifta da Settentrione acque , e da Levante* % Regione è il fito d'attorno , ed il piano dove fi lia da fabbricare* 3 Pianta , c Suolo è una parte di fpazio determina, •to da dover cingere di Mura, o fia lo fpazio contenu- 10 daîl'edificio* 4 Divifione è quella, che divide la minori, pianta in parti come c a bra* diftinguere un corpo in più mem- 5 Muro, è qualfivoglia che da terra s*innalza Fabbrîca, a foftenere il tetto, ovvero che dentro a <]uella fi fabbrichi , dividendo io fpazio di efla : con- tiene li cantoni, che fono li terminano la principali Fabbrica foftegni , che ; oíTa , che fono le colonne o pilaftri, , o foftegni firaili , che foftentano le fu- periori • Secondo li parti Grammatici il Muro è fab- brica, che circondando quella che fortifica, e le e cingeleCafc ripara Città, private , e foftenta i Diftin. guefi anche Tetti,* in Fondament!, Scoli, e e Poz. ao , che del Frogne, muro è la parte più baíTa che tamente fi immedia- fabbrica , ful fondamento . di Recinto è mez'zodidetto parte muro, cioè fuá fra Palto che , e baíTo quella párete, e mezzana * Cornice è 3o fttífo termine del- Muro , ed è quella vicina al • 6 Tetto più Tetto è quella parte di che 1'Edificio, fabbrica, cuopre riparandolo dalle ogn'altra pioggie, ed ancora parte fimiie. 7 Apertura, o labbro è ufcita lume quella , che dàentrata o , o all'Edificio , , le cui me colonne , che co- flanno di pilaftrate quà , e di fi là da chiamano dette labbra, aperture, o erte. S Fondamento non è parte di Fabbrica , ma è quel- la h materia, fopra la quale fî eriggè la Fabbrica « Il luogo per il fon- ( piano , o faíTo, o terra, damento íarà {dl { o ( pendente ( ( ed arena umida, ( e molle . [ Sabbia minuta, o groíTa ^ r Creta C-opert»o dj-o i [[ , ; [ Giara mefcolata. In qualunque fondamento non íí fidare di ruiné, d dirupi , ma fpianiíi il fondo. Il faflb vivo da fe folo è ottimo fondamento, pes fondare nella terra fi cavi fino che fi trova il fodo • Nclle pendenze fi cominci a cavare nel baíTo, ne* luoghi molli piantifí de' palli, e ne' piii molli, e piü arrenofi fi piantino più fpeíïi, e ben battuti. Li palli quanto faranno più fpeíïi, e ben battuti me- glio farà e la loro groíTezza vuoie eíTere come i a ii , , 0 al pill come i a 8 delia fua lunghezza. La pallificata fia di groíTezza doppia al muro. Il muro fia di grofiezza maggiore nella parte infe- riore, che nella íuperiore . XI fondamento fia fempre di materia , per quanto fi puole Toda con calce , ed arena. , Modo di murare in tre forme, Reticolato fi fa con pietre di forma quadra poil©' con gl'angoli d'alto al baíTo, che non fiedino in pia- no, c moftrino forma di rete; incerto, o antico è fatto con pietre d'angoíi retti pofte a federe orizzon- ^^[almente una fopra l'altra, con le congiunturecosi di- ípofte che la fuperiore non fii in dirittura dell'infe- , ïiore , faqendofi che la congiuntura fopra vcnghi nel mezzo delia pietra di fotto, e farà on: - {j-Eguale, quando tutte le pietre avranno eguale al- tezza, pofte tutte per ordine . Jlneguale quando gli crdini delle pietre non han- , * no la medefima altezza . Riempito che fi fa di varie pietre di , qualunquefor- ma, cioè con le più piane fi forma fronte al muroiti forma , che fembn formarfi una caíTa , la quale nel di dentro fi riempie con altre pietre più minute, mefcola- te con calce. IP 5o f I Pietre , ( I Calce , Xe Fabbriche íi fanno con ( 3 Arena , ( 4 Maítoni, C 5 Legni. Ogni pktra hñ o | Tempérala. La pietra molle cavata di nuevo c durevole al co- perto , ma alio ícoperto pCr li ®eli, acque , e gran ca- iori íi fpezza , e vicina al Maree mangiata dal falfo. La pietra temperata fopporta il canco , e l'ingiuria del tempo , ma al fuoco íi fpezza. La pietra di cava íi affina, e s'avvívacavándola d'e- ílate , e lafciandola per due anni tfpofta all' ingiurie del tempo s'aíToda , e quefta fe s'averà da fpezzare íi fpezzarà in rottami, che íi porranno ne'fondamenti , £ le altre ferviranno in ogni luogo • Pietra ^ ( bianca , che la fofca, i trafparente,che l'opaca, r intrattabile è qiiella , che s' aíTomiglia al fale. { Afperfo d' arena è afpro • (Se gliene ufciranno delle punte è indoma- ( bile • SaíTo ( Afperfo di goccíe , e cantónate c più fodo . ( Mezzo venato è più intiero» ( Più durabile è quelle di color anzi plega- ( to , che límpido. ( Migliore è quelle , la di cui vena è íimilc ( alia pietra. ^ Farie vene ^ e propriété de* SaJ/t^ Sottile moílra la pietra fpiacevole . La più torta , e che gira è più auftera • La più nodofa è più acerba . Fácilmente íi fende quella, che nel mezzo ha una vena roíTa , come pútrida. La biancheggiante con facilita il fende. Quella che par giaccio verde è difficile da fenderfl. Varia , cioè di moite vene è incoftante , e creppa. Di vene diritte è peggiore dell' altra. Quel- Quella che ha le fchîeggie piii acute,e terfe , foda . Qiiella , che fpezzata rimane più lifcia in fuperficic è più atta alio fcalpello.. Quanto più biancheggia tanto meno iibbidifce al , ferro « La fofca quanto più la Luna fee ma, tanto meno è coftante al ferro. Qiianto è più ignobile, tanto più dura , c quefta è la vernofa, Quella , che non afcîuga l'acqua è più cruda , e più grave, e più foda j la più lifcia è più leggiera, e più fragile. ^ella che fregata fa di folfo è più dura dell' j , altra . Quella che più refííle al fcalpello, più dura nell* acqua , ed al tempo Di fi nuovo cavata è più teñera y c più fácilmente lavora foffiando cftro, che borea. Quella che nell'acqua fi fa più grave, fidisfa per l'umore. Quella che per il fuoco fi sfogHa, non dura al Sole*. Vella. Calce», Pietra per far calce ( fecca , è buona qualunque pur- ( purgata da umori fenza co« che fia • ( fa,che fi confumi al fuoco* Calce farà miglÍ0'( blanca , ( che bagnata , re di pietra ,o felce ( leggiera , ( fa gran ftrepfto , Calce conviene, che ( dura nelle murature , fia di pietra più ( fpongofa nelle intonacature# Calce cuoce in ore 6o e cala al pefo due terzi della , fuá pietra, una parte di quella fi compone con arena, ( cava parti tre , ( mare , o fiume parti due# Polve pozzolana m i fia con calce , e cementi è nelle Fabbriche maravigliofa, e maífimamente nel mare, íotto acqua, e ne' fondamenti viene duriífima. F a. Vell[ DelV ArenÀ • ( Cava, ( í r^ / / Arena ( Fiume,í( ,r\ ^graíTa.o ïarà ° o di ( Mare, rolTo magra- ( Po'¿zo,( ( ( ( afpra al fregare, le fondamenta angulofa, raefcolate con Arena è fenza terra , giara intonacar migliore magra per , mura de' ííumi , che preño afcinga, i volti continuí ñera , delie Cafe. [ Cava íla cavata di frefco , Fra queñe quella di [ Mare la piii grofía, e ylcina alU [ riva, f fecca, jMare preño fí [ bagna , [ disfà per il falfo « grafía, tenace, di fa pelli nelle Arena cava e muraglié; non tiene cimenti, fi ñacca , e cade , non foñenta il pefo. Selli Mattoni Mattoni bianchigna, Primavera, _ d_ * faranno cretofa, fatti di Autunno con pa- 4iterra roña, glia tagliata , fee- o fabbione ma. chi di due anni, e fchio. cotti di forma o quadrilunga , o tnangolare , tencri , durabili , di perche fono più buona prefa, refiften- ti al pefo. ta Terra non fia arenofa, giarrofa, ne fabbiofa per- che per la loro afprezza , e gravità in opra fono de- bole , non fi compongono, bagnati cadono, ed ag- ^rayano la fabbnca. De* Si De*^ LegnK Taglianfî in principio dell'Autunno iîno alla midol- la , e cosl lafciati fino, cheufcitogli per il tagliol'iL* more reûino fecchi, e poi il gettino a terra.» Generality di Legni\. gr inculti delli domeftid, LÍ pîù fodi fono li fierili delli fertiH , 11 crefciuti alio fcoperto • in Juoghi conforme alla propria Il nati. natura verfo Borea , più,, che ad Oftra.. "Delli tardi al fruttar , domeftici'jcphiùe prodivchino fruita pîii acerbe,e più rare* Ciaf- di color bianco, e men denfo , e più trattabile,, chedun che più vive , più fi conferva al taglio , leg no che è di minor midolla è più forte.. Del le- le parti più | midolla più forti dell' altre , gno fono vicine allai fcorza più tenaci.. -, più ponderofa Le parti délia planta, vicine jterra a. mezio , più frefche , 'riDteriore,piú comode». Rovere, Pezzo Alno che dura , Per panificare Pino Rovere,, fot , terra Faggio, Callagno Lárice ^ Caftagno , Per trava ture Rovere , 4̂ bete, CipreíÍQ •- ERIE- b'íIIEVE trattato Dell* Archîtettma, Civile in generate • trattare con facilita le parti dell'Architettura PErCivile in générale ,c con la maggior brevita fia poífibile , toccando folamente quello, che è di receífità , mi fono appigliato alla fottonotata maniera veduta in un manofcritto cavato dalTefio di Vitru- y.io , e da me pofta in quefta parte , parendomi a pro- pofito , cominciando dagl' avvertimenti neceiTarj nelP edificare Tempj, Chioftri, iPalazzi, e Cafe per ognî grado di Perfone Hell' edificar Tempj , Jî deve avvertire prima: di tutto il corpo del Tempio $ delle Capelle co' fuoi Altari ? delle Sagrefiie, II compartimento de' Campanili, delle Porte, delle Lucí, de' comedí per li Religiofi • Neíl'edificar Edificj dedicati Tofcano , al Culto Divino, o pure Palaz- Dorico , zi, Teatri, Archi, edaltro, fí Jónica, confideri fe I' ornamento delle Corinto, Colonne farà Compofito • iPíenofillIos , cioè fireítí , ISiñilos , cioè larghi, GPIntercoÍonj faranno ©íDiaíhlos, cioè rlTafciati^ lAreoftiiüS, cioè liberi, 'Eurtilas, cioè grazioíÍ, larghezza , Quan to allí fpazj fi litnghezza , deve confiderare la altezza , profond i tà . del Muro ¡ 11 fito, che occupar delle Colonne^ deve il luogo , fi è delli Vani, de' Pilafiri, ii trae- II fratfare qui difFufamenfe degî'orflanséntî delP Architettura non vedo fía neceíTario, mentre in ap- preífo nelle divifioni della medefíma trattererno . Quadrangolare ^ Rettangolare , Efangoiare , Ottangolare , Ciafchedun Tempio farà di pianta o Circolare, Ovale , A Crocegreca ^ Compofta , Varia • I Vano 9 Che cofa fia % Sito, 3 Spazio. 1 Vano è ciafchedun'apertura di porte, Ioggie¿ fíneftre , ed altre fimili. 2 Sito è tutta la parte del piano , che viene com- prefa nella parte dell' Edificio in mu.i , e fí diftingue ro , e fpazio . 3 Spazio è quella parte, che fra le mura fi può caí- pcfíare, o in qualche modo occupare. I Cupola, 2 Spigo, Che cofa fía Volto a 3 Mezzabotte 9 4 Crociera , 5 Cupola perfetfa « 1 Volto a Cupola è que lo , che copre un muro di forma circolare. 2 Volto a Spigo è quello copre quattro mura, e ch© fa fpigo con gl'angoli del medefímo. 3 Volto a Mezzabotte è quello, che è foftcntato da due mura folamente , o archi faíti fopra pilaftri o 4 Volto a.Crociera è quello , che fí foílenta fopra quattro archi fatti fopra di otto colonne , cioè quattro negl' angoli e quattro che fornaano il , quadro di insz- zo fopra le diagonal! del quale vi refti lo , fpigo» 5 Volto a Cupola perfetto è queUq, che dimoftra «íTere formato da pin archi , che s'interfccano nella fomtniía *aiTie fe piii coloP-ne foffcro , poíle ífella cir-" con- conferenza del cerchio , e da ciafchediina diefle foffe elevata una linea curva in modo , che egualmente tut- te il congiungeíTero in un punto. Volto a Vela è quel- lo, che fi regge in quattro archi fenza far angoli, fpic- cato a e fenza linee » I Tribuna fpiccata 1 Cofcie delle Volte, Che cofa fia 3 Fogna, 0 Cava , 4 Palco , o Solaro, 5 Pavimento^ T Tribuna fpiccata è quel Volto dove pare , che concorrano più volte a mezzabotte ,, e fi vede per lo. più ne' Tempj d'ordine Gottico .. 1 Cofcie delli Volti fono quelle , che ftanno tra le mura ne] fianço del volto fopra i piedi del medefimo. volto pofato fopra cornice ,, oaltro., 3 Fogna , o Cava fotterranea è fatta o come foífo, per mettere e confumare le immondezze di Cafa , ©vvero come Condotto, per condurle fuori dellaCittà. ne' fiumi, o mare 4 Palco è quelSuoîo nelle Cafe fatto di legno , che € fotto il tetto , e queílo ferve come, di granajo , o fimiJe: « 5 Pavimento è il S nolo ful quale fi camina , e fpaf- feggîa efi fa fopra a' volti, o laífelli di Icgname ,.ed altro» jPorte , Antiporto,. Donne , VanijíFineftre,. Chiollri, Figliuoli , cioè - > jFumajuoli, Sale per manglar vi la. ■X! C iFogne. State Scala,. "o •''Sala, E più per Came re, e d il Principe , g C jCamere, Palazzi de' apparta- la Moglie 5 i Cueina , Principi. menti per Figliuoli ,. -5 D.ifpenfa Strvidori Ca rn m i ni , Serve , e Cantina , Teforeria Foraílieri». Crftcrna , 0 Fonte, Armeria , . Granajo Prigioni. E plii 57 Sala per udienza Ci ¡ Vam neî muro faccianí? Oí ''iS c :::: Cortile, per ordine uno l'al- .o Ti fopra Piazza, tro , acciocche non íi Loggia, e paíTeggio, fpezzino le oíTaturc. t:.2 Libreria , Nella principal facciata o. ac StLiífe, Porta fia al più , alta due b£i quadri-J I/Z3i Forno , bafla, due terzi della fuá '^SjStalla . larghezza. Se fcolarà in fíume,f ¡grande a Settentriond jo mare fia ^ laftricata;¡fínefl;ra¡per ricever aria ; c Se non fcorre WD fiaj fia [picciola ad OftrOjpef-*' c fenza laftrico. í [che la troppa luce nont Serva a neceíTarj jj' joffenda ; llavatori, fonti, ci-i lalta due volte la fu» líteme , e poggie . 1 jlarghezza. fe è fatta buen'aria, grande; verfo la trift'aria, alta dal pavimen- to, acciocchè il vento noti incontri gli Uomini, e Îî rompi nell'oppoño muro» Fumajuolo, o Camminajuolo fopravanzi al tettOjil addatifi al vento, acció non ingoi il fumo. EíTendo fenza gradini, la fuá pendenza fii un' feflo della fuá lunghezza • Che li fcalini non fiano piii longhi d'un palmo, e due terzi ; ne alti più di tre quarti di palmo . €cala' Faccianfi non piü, che fette in nove gradini d» un ripofante all'aJtro. La luce non fia baíTa più di tre quarti della lunghezza del piano , o ripofatore, acciocchè li fcalini non reftino in ombra, che cos"Í verr^ ad eíTere colla medefima proporzione alli fcali- ni, o gradini. per l'Eítate facciafiígrande, ¡con molte finefire i Sala jvicino all'acqua, a vifta di Giardino ¿ 'da Settentrione., peí 58 Sala i I 'Inverno fia i*iochiura, ^ I p^ er con cammino vería Oítro* 1 non più lunga di due largheize. I I la Primavera da Levante, jC^amera fía | fituata f la State da Settentrione , l I 1' Invernó da Oftro ; larga almeno la meta della fuá lun* ghezza * provveduta di piíi comodi e , di acqua Cucina fia conforme al bifogno ; in luogo nafcoüo e comoda agl'appartamenti domeftici; vU ciña alia Sala ove fi mañgia . capace nel muro , ed anzi torto , cha diritto, Cammino fía con ottimo fummajuolo • rimotto dalle pitture , e da' venti, che non paíTino travi nella canna , e fe fi puole capace d'entrarvi il Spaz.-. j zaca.mmino •. fotterranea con luce a Settentrione , j Cantina fia non foggetta a rumori , ne a puzza ^ comoda all* acqua, co' fuoi fcoli ; capace per il bifogno della Cafa . I riempafi di Primavera , con buon'acqua , Ciñerna Iche fi ufi, e muova freq^uentemente j abbia più bocche • comodo a Stalle, Cucine , e Cantine ; Pozzo j fia j lontano da Fogne, Canali, e luoghi I fporchi * I fecco, in luogo I temperate, 1 remoto dal vento» lafiricato di Mattoni, Cranaro ben coperto , con fue caíTc di Mattoni cotti, e ben polj^ per tencre la farina frefca « Luce . . pigliafî a cielo aperto, con minore impedí- mento , che íí può ; Xuce I per gl'App.irtamenti d'Eílate verfo Levante # jI e Tramontana ; per 1'Invernó verfo Mezzogiorno> e Po- I nente » Loggia , íia comoda agl'appartamenti, e fcalej la fuá larghezza in proporzione all'altezza la meta, o fecondo 11 comodo» remoto da' rumori, Librería íia in luego afciutto e con lume , , da Oriente, a Tramontana* t pîù Camere , per fuo ufo ; Stuff* íia con [ luce ad Occidente , e alta ; in laogo remoto fuori della foggezione, è comodo deir acqua » . . alla Cucina » vicino ( ^ stanze domeñiche , e fimiÜ * íorno íia difcoílo dalla Cantina, con Stanze rinchiufe , c luminofe ; comodo all'Acqua , e al Cortil ruftico • in luogo che la puzza , e rumore non mo- , lefti la cafa ; S talla fia comoda all' Acqua Fonte , ed Abbeve- , ratojo ; con luce da Tramontana. Cortlle il , grandi, fecondo bifogno, Piazza, ornati, iil diletto,edilco- Poggioli 5 1 íiano .comodi a Scale, modo. Antiporto ,| jed Appartamenti Chioíiri. 1 (in luogo fícuro, con più Stanze , Teforeria , e r Icomodc per il fuo ufo, in forma, Computiíleria ^^Iche il Padrone poíTa fegretamente iandarvi • Pri- É 1 f grandi, picciolc, îrigioni íiano alcune umide, I prive di luce 9 '4^ \ rilafciate , tra loro remotiílime , ointe di for- tiiïîme Mura ; con Porte moltiplica- te, picciole , ç ferrate, e remote dall' udir fuori, con fogne ftrette. Armería íia in luogo afciutto, non abbia luce da Oñro , ne da Ponente, Stanze , che non vogliano rumori faccianfí tra Vol- ti, ed abbiano Ja luce da Settentrione. Le Guardarobbe faccianfí in luogo afciutto, che abbiano il lume da mezzogiorno; in alto, lontane dalle Limidità , e che fe gil poflí dar' aria fecondo cccorre • la mattina , faranno le vol- 5 L'Ordiga'inDeori j. Popoli della Grecia , come attefta Vitruvio libro 4.' cap. i., e fecero la colon- na di fette groíTczzc in altezza quale divifa per metà , una la cíiiamarono modulo, quale da noi è divifo in 50 parti J che chiameremo minuti, e ciaf- cheduna in tcrzi in quarti e fecondo occorre . lavóla ir, e' 13.- II fuo Intercolonio vien' chiamato da Vitruvio Diaftilos , cioè di tre diametri ,■ ma perché non fi può far'alfro , che di due diametri , e tre quarti a caufa delle mettoppe, e trigliffi , che non ver- rebb_ercr dif^aofie contorme : la tua foggezione, che le mettoppe* venghino tanto alte , come larghe ; COSI detî'Intercolonio' andrà corn' e fegnato nella figura A, levata dal Tefto di Vitruvio, e fegnata per numeri giuftamente , come fi vede. La fegna- ta B , fecondo íl Serlio alia- quale v'^è aggiunto il piedeftallo, quale refia il fuò vivo in alîezza, col- la dîagonale-del quadrato delia fuá* larghezza, con aggiuntovi la fuá cimafa , e bafe il capitcllo , e bafe refià* comune a tutti due gli Autorr Vitruvio, e Serlio corne fi vede nellà Tavola- ix , e 13 ; e la cornice fégnata A con il fuo- capitello , e quella de! Tefio di Vitruvio comentata, e pofia da D. Da- nieF Bárbaro Patriarca d' Aquilea al libro 3 cap. 3 ; r altra fegnata B-, e quella di Sebaftiano Serlio al lib. 4 cap. 6 'y Di queft'Ordine non ne trattaremo altro eífendo giufiamente per numeri difegnato tut- to .• Ora paflaremo al Jonic» • DELL^ i.■ I 4f DELL'ORIjlNE JONICO, l'Ordine DOvendofi fyrmare Jonico, è ben di neceflità acccnnarne prima la fua origine, U quale fu, come accenna Vitruvio lib. 4 c. i , che avcndo li Joni prepárate le colonne per formare un Tcmpio a Diana d'Ordine Dor ico, e conofccndo la difficoltà nellc cornici , frcgi , ed architravi a caufa delle metope , c trigliffi , rifolfero di for- mare altro Ordine, riducendolo alla mifura , che poi è chiamata Jónica. La groflezza délia colonna , per l'ottava parte della ftia altezza colla fpira,obafe, ed i capitelli , che a fimlglianza di piumazzi legati con treccie di capelli ; c di più facendo le ftriat- > ture, o canellature, che formaífero le faldi delle vefti matronali, compofero 1'Opera Jónica , che ne fortl , come in appreíío fi farà vedere nella Tavo- ¡a 14, e 1$, dividendo la colonna da baíTo in par- ti due, una delle quali farà il modulo, che è di- vifo in parti 30 ; ed una di quelle in terzi , in quarti, o in ottavi, e fecondo occorrcrh, proce- dcndo come fegue. La figura £ fenza piedeftallq, e tale quale viene fcritto da Vitruvio ne' comenti del Bárbaro al lib. 3 cap. 3 ; Il fuo Intercolonio è detto da Vitruvio diaftilos, cioè di due diametri, cd un quarto; Le altre mifure fegnatc diligentemente per numeri da fe ftcíTe fi fanno conofcere. La fegnata E , e qual'è pofta nel Serlio, ed è fimile a quella di Vitruvio, colla fola aggiunta del piedeílallo. Le cornici del quale fon la cimafa fegnata C, e la fua bafc fegnata D. La bafe fegnata B alia tavola 15 , € tale quale la defcrive Vitruvio. La bafe fegnata A è quella defcritta dal Serlio ; cosí pure li capi- teili, e cornici non ritrovandofi alcuna diíFercnza dâii' uno all'altro. La cornice della Tavola 15 fer- , ve a tutti due gl' Autori, non avendovi trovato alcu- na diiîerenza : perciò paífaremo all'Ordine Corintio • Non vi fi pone il modo di formar la Voluta , mentre íi mofira neila quinta Parte alia Tavola 60i come pure per li capitelli Jonici negPangoli ddla fuddetta quin- •ta Parte aUa Tavoh dj. G 5 DELL' k \ jDELL'ORDINE CORINTIO SECONDOVITRUVIO €a6l libro 4 cap. i. Ordine Corintio non ha altro di L* piíl del JonÍ- CO, che l 'altezza del capitello. Fu queíl'Or- dine da' Corinti inveniato , e da Calimaco loro Architetto,aggiuntoví il capitello ad imitazione d'un vafo , o ceftello , che efpofto al Sepolcro d'una Ver- gine di Corintio, a cafo fotto a dctto vafo vi fi ri- trovó una radice di Accanto , quale gcrmogliando quattro rami negl'angolr, venne a formare con quelle foglie il capitello, che dal dettoCalimaco fu pollo fopra la colonna ; ma íiccome tutte qucfte fono pro- ve SI fievoli, che non admettano tanta fede, cosí non m'eftendo a fpiegarne p¡ú diligentemente l'origine, ma attenderò alie fue particolari mifiire pofte tanto da Vitruvio, come dal Ser lio, difcgnate nelle Ta- vole i5 , 17 , 18 r E perché Vitruvio non fa menzione alcuna dell' Ordine Compofto , o Romano ; profeguiremo per- tanto folamente a trattare di quello del Serlio , qual'è di pefo levato dall* Anfiteatro di Tito, e cosí pure fe n'è fervito raolto Bramante Architet- to , e Pittore ín moitilIÍme Fabbriche, che io ho vedute per 1' Italia . Ora ritorniamo alie divifioni dell' Ordine Corintio , quale li farà dividendo la colonna in parti due da baífo , una di quelle farà il modulo , quale dovrà divideríi in parti 30 , e cîafcheduna di quelle in terzi , in quarti, in otta- vi , fecondo accaderà , e ii vedrà notato per nu- meri nelie tre Tavoîe 17, i8« La colonna , e comice fegnata B , e C è comune ed a Vitruvio , ed al Serlio. Il fuo Intercolonio chiamato Siftilos è di due diametri ; le mifure della cornice , fregio , architrave , capitello , e bafe è qucllo di Vitruvio alla Tavola 17 diligentemente fegnato per numeri. 11 fuo.piedeílallo pofto dal Ser- Serlio è qOello, che diviíb pér aitczza fn parti ^ , una ferve alia jfua cimafa , e P altra alia fua. bafe fegnate annbi B . L'altra colonna, bafe, capitello, piedcftallo e cornice fegnata D è dl Ordine Com- , pofto, eftratto dal Serlio nelP Anfiteatro di Tito; divide tutta Paltezza del piedeílallo in parti lo , una delle quali è la faa bafe , e P altra la fua ci- mafa , e tutto il vivo ne reftano otto , le fue ci- mafe fono le fegnate A 5 e la bafe pure A. La fux comice, fregio , e capitello è quelle délia Tavo^ la 18 diligentemente fegnato per numeri , che è quanto pretendo dire delle diviiloni delli due Au- tori Vitruvio e Serlio, non prendendo da'mede- , iimi che la diviiione degli Ordini, mentre chi do- vrà inventare non ha che da valerfi di quelle . di- ftribuendole a fuo luogo -fecondo la qualità delle Fabbriche , che fi dovrann' ornare , e la propriété loro. Vi fono certi avvertimenti in ordine aile di- minuzioni delle colonne nella parte d i fopra avvi- fate da Vitruvio lib. 3 çap. x, quali anche fono neceíTariífime maííime nelle diftanze , nelle qualí , íi vedono le Fabbriche che fanno aíTai mutar fi- , gura alie operazioni ; Parea fpaziofa che la cir- conda le fcema la fua groíTezzajC perciò avvertifcc Vitruvio al libro 3 cap. z, che la colonna alta 15 piedi fia divifa la fua groííezza nella parte da baífo in parti 5 e 5 di quelle farà la groíTezza nella , parte di fopra. Se da 15 a lo piedi fia alta la co- lonna, fia divifa nella parte da baífo in paru fei, di quelle fe ne faccia la colonna di e mezza, fopra cinque, e mezza. Se da lo a 30 è alta la colon- na , fia divifa da baífo in parti fette , e fei di quelle facciano la fua groífezza nella parte di^ fopra. Se poi la colonna farà di piedi 30 in 40 la fua altezza farà divifa nella parte da baífo in parti fette e mezza, e facciafi di fopra fei, e mezzo ; , baífo farà Se da 40 a 50 tutta la groífezza fua da divifa in parti otto c fette di quelle faranno la , nella parte di fopra cosí fi andrà fua groífezza , procedendo per rimediare alla dillanza, e al dimi- nui- €î fiuimento che vî h Uarëa attorno» c quefto èciii defcrîve Vitruvio ,• però parmi, che a tal difordi- ne vi fi rimedj più giuftamente mediante la Prof^ pettiva Teórica , che qui non tratterò per lafciar liberi li detti di Vitruvio, non ponendovi ora al- tro, che il fuo • Evvi anche altra oíFervazione fo- pra le cornici, dicendo Vitruvio al libro 3 cap. 3 , fe le colonne faranno da iz in 15 piedi 1'al- tezza dell* architrave fia per la metà della colon- na da baíTo , ed a proporzionc di quelle fi formi futía la corn ice , come s* è infegnato nelie fcorfe divifioni delPArchitettura ; Se da 15 a zo , fia par- tita l'altezza della colonna in parti 13, e l'altezza dell* architrave farà una di quelle ; Se da zaa z5 ,fi a divifa tutta l'altezza in parti dodici, c mezza , ed ana di quelle fia l'architrave; Se farà da xj- a 30, di dodici parti delia colonna una fia l'altezza delí* architrave : ei oitre di quefio fecondo la rata ptrte MÏÎo fiejfo modo daîl* altez,za dtîle colonne devon» effere ifpedite l* altexte degl' architra·vi , perché quanto pik afcende V acutezza della vifia , facil-» mente taglia , 0 rompe" la denfità dell' aere y e però dibilitata , e confirmata per lo fpazio dell* altezzct riporta a fenjt ncjlri dubrtatamenfe la grandezzei delle mifur e s parole proprie del Tefto di Vitru- vio, perciòdrce; Gl'Intercolonj portano anch'eifi non folo per la fodezta degi'architravi, ma ancha per la diftanza fopraccennata ; perciò neIIi cinque afpetti de' Tempi Vitruvio nel libro 3 cap. r chia- ma Antis di due colonne a' latí delia porta, e due pilaftri negl' angoli delia facciata ; La féconda Pro- fiilos, e queila è di due colonne a'laíi delia por- fa , € altre due in faccia all i pilaftri dcile caivtena- te, e altre duc ne' fianchi ; La terza chiamata Pe- jjpteros, cioe a lato d' intorno con altre coîonne La ; quarta Dípteros , cioè di duc ali " di colonne j La quinta , ed witfma Hipteros , cioè ficcome fco·perto : ma nè 1' una, ne 1' altra ñ pratica ne' Tempj Criitiani, che ora forraiamo , cosí non ferve ad al- iongarmi molto in deferívere il modo di quelle , ma ^9 ma bensi ávvifare- come iîegue per gl' Intercolonj ^ ; fotto gl* architfavi' de' quali ne ha formato li pre- cetti a: caufa che eífendo gl'architfavi di pietra , fe foíTero d' altra mifura maggiore' lion reílftereb- bero , e fi fpezzerebbero" ; e perciò è' di neceífítà non moveríl da quella forma . Dico prima y l' altezza delia Colonna Areoftilos diametri fette ; fuo Intercolonio diametrr quattro : Tofca'no La íeconda Diaftilos diametri otfo' e' mezzo ; fuo Intercolonio diametri tre , anche poco più j o me- no; Dorico. La tcrza Siftifo diametri, novè~ e mezzo j fuo In- tercolonio diametri due Corintio.' La quarta Pienoftilios diametri dieci ; fuo Inter- çolonio diametri- uno e mezzo ; Compofto . La quinta Euftilos, come nella ràgione del Dia- ftilüs ; fuo Intercolonio diametri' due e lin' quarto ; ■ Jonico. Quefti fono nofati per numeri nelli fuoi Ordini , cd ancorchè nel Tefto di Vitruvio non faccia men- lione deil* Ordine Romano, nientedimeno accenna quell* Euftilos due' volte :• Quanto a mè ftimo ch* egli non voglia dar quefta Iode' ail' Ordine Corn- pofto per quinto-Ordine j eífendo cavato dagl'.al- tri ; ma vediamo pure che il Jonico è compofto del Dorico , che ne fu prima inventato ; ef- fcndo cofe , che non fanno a noftro propofito le tralafciov Evvi una bella'rifleflîone fatta dal Comentatore di Vitruvio, di Daniel Barbaro in ordine al corn- pofto degli Ordini , che parmi neccifario a porla ('■in quefto luogo fulla proporzione degli Ordini dell* altezza alla iimmetria del corpo umano, corne fegue dicendo ; Il diámetro del Corpo Dmano dall'uno, e l'ai- tro lato è per la fefta parte dclla fua altezza : e dall'Umbelico aîje Reni per la décima parte délia ' fua altezza ; pofte afifieme quelle due /nifure , cioè 10 e 6 fanno i6 , la metà del qual numero formo- roña 7® fono li JonJ dí 8 diametri ; Con I* 8 , ed il 6, che fa 14 , fecero , che divifa tal divifione per metà fa 7 , li Dori fecero la loro colonna di 7 diame- tri ; Aggiungcndovi poi il termine maggiore che era 10, con il di mezzo che era 8 fecero 18, la metà del qual numero è 9 , quile da' Corlntj fa appropriate all*altezza delia fua colonna . Tal' in- venzione fu di Calimaco loro Architetto , notizie tutte., che mi è parfo porle ; Su queíti fondament! ha pretefo un' Architetto Italiano ( e veramente alfai fciente nelle matematiche difcipline ) di voles formare li cinque Ordini dell'Architettura per via di proporzicnali , e veramente dimoàrate con ragioni ben fondate , ma in pratica fono cosí cattive, che non è flato ahbracciato da alcuno ; oltredichè ha pretefo di renderli facile da intenderfi , ed è riu- icito dilficiliflîrao , e non approvato • V* è pure flato un* altro Architetto in Germania , che ha pre- tefo comporre il fefto Ordine , ma anche quefto per eíTere aflai diffettofo non c abbracciato , nè flimato da alcuno*^ Vi refla per le fufelature delle Colonne , e le ritorte, e canellate, le volute , ed altre cofe appartenant!, quali tutte faranno nella Parte quinta ; e ció per non replicarle in molti luoghi • , PAR- * tekr- - *'"■' -"^F " **^SiW;?>y5s:¡y?»^ ly^-·'·'i'i··· PARTE TERZA^ BELLA DIVISIONE DELL* ARCHI TEXTURA DI ANDREA PALLADIO ViCENTiNO Nel fuo libro i« cap* 14* On fí pone nel prcfente Trattato nc I'o¿ rigine degli Ordini, nemmeno cofe, che già fi fon pofte negli antccedenti due Trattati : ma folamente le divifioni, prcc- curate colla maggior facilità , e brevità poífibile ; ed aggiuntovi di più notato per numeri a ciafched'Ordine, come in forma di tariffa le altez- ze, c larghezze di tuttele parti ,chevedendo quelle potrà fubito chi vuole fervirfene, difporre tutte le mifure, e poi guardare alie membrature difegna- te, c fcgnate diligentemente per numeri tali, quali fono nelPAutore. Daremo dunque principio alia divifione Tofcana , come fegue nella Tavoltt 19 , e zo • Volendcfi fare TOrdine Tofcano fenza il piede- ftallo, o zocca, ma falo coll' Intercolonio chiama- to da Vitruvio Ariftilos, con fopra i fuoi archi- travi o di legno, o di pietra : tutta 1' altezza fuá íi dividerà in parti 35 che quattro di quelle fa- , ranno il modulo, che fervirà per la grofltzza del- la colonna nella parte da baflb, quai modulo fi do- vra dividtre in parti 60 , dividendo una di quelle quattro in parti 15; Qiiefta è la divillone piCi fa- die, per fcrvirii in quefto Libretto delle modula- zioni difegnate nei Palladio , aggiuñatamente nótate conforme al fuo Libro. Seguono qui per ordine le fue miíure ? Altez- r T Modj,Mín»Rot, Altezza delia Colonna , Bafe , e Capi- tello. 7 Altezza delia bafe » jo Sporto delia bafe. lo Aitezza del capitello . 30 Fufto delia colonna. 6 GroíTezza delia colonna dalla parte da baífo • I GroíTezza delia ^colonna dalla parte di fopra^ 4 J _ Intercolpnio , detto da Vitruvio , Arco- il i los. 4 Altezza delia cornice , fregio , ed ar- chitrave. i 45 Altezza della cornice. 45 Sporto della cornice. 45 Altezza del | fregio . Altezza dell' architrave. 34 Sporto del capitello. 7 i Denominazioni jdelle membrature ñelle Cornid, Bafe, e Capitelli» ^lla Ta'&olít 19 • A Architrave di legno . B Travi 5 che fanno la gronda. Tavola 10 il Ça^iteîîo, A Abaco. B Ovolo. C Collarino. D Aílragolo. E. Vivo della colonna di fopra. F Vivo della colonna da baflb. G Cimbia • H Ba- É n Ô Baftottíí » I Orlo. K ^ Piedcftgljo I DclU Cornieg, e delU Colo»n$, tdViil* i,<** À Gola diritta. B Corona • C Gocciolatojo, c Cola dirUta^ D Cavet to. E Fregio. F Architrave. G Ciroacia • H Abaco f I Gola diritta del capitello. K Collarino. L Aftragolo. . M Vivo della colonna fotto il capitell®# íí Vivo della colonna da baflb • © Cimbia della colonna. P Bailone, e gola della bafe* QU Orjo. w 74 • . . . DIviíione dell'OrdineTofcano col piededallo , • z cca ; Tutta l'altezza fua ïarà divifa in partí 9 , e ciafcheduna di quelle 9 parti in 13 , che in tutte verranno ad eífere 117 ; dodici di quelle faranno il modulo, quale ii divide* in parti 60 , col dividere ogn' «na di quelle ii parti in 5 . Quefta divifione farà la piii facile volendofi fervire dcll'altezza nel divider- 10 ; per altro volendo diViderlo per larghezza da mezza colonna a mezza colonna, fi divide in parti 33, che 4 di quelle faranno il modulo, che dovrà divideríi in parti 60 . Alla Tavola 19, e xo. Altezza della colonna, bafe, e capitello • 7 Altezza del piedeftallo,ozocca. i Altezza del capitello. 30 Altezza della bafe • 3» Fuño della colonna . 4 Sporto del capitello • 7' ~ Sporto della bafe. Z XO Groflezza della colonna nella parte da baifo. I Groflezza della colonn^ nella parte di fopra. Altezza dclla 45 cornice, fregio, ed archi- trave • i 45 Altezza della cornice « 45 Altezza del fregio • 1(5 Altezza dell'architrave. Sporto della 35 cornice. Membretto, 45 o pilaftro dell'arco. 16 Larghezza dell' arco . 4 Da mezza colonna a mezza colonna 33 • 6 Altezza dell' 2-5 arco. Altezza deli' y 40 impoña dell* arco , Suo fporto. 34 16 Dali' arco all' architrave * ao Vo- 7S VOkndofi fare TOrdine ^ Dorico fenza piedeflaí- I© è impoíïïbile pererne prendere ]a diviííone per aitezza , ma bensí per larghezza , prendendo la mifura da mezza coîonna s mezza colonna : inten- de'ndofî df far qiiefta diviiione fenza archi, ma con li fnoi architravi in diftanza di moduli fei, che da Vitruvio vien chiamato Diaftilos ; però nel Palladio non íi pone taP Intercolonio fe non moduli cinque e mezzo, facendo egli queft'Ordine fenza piede- ílallo . II fa anche fenza bafe, ma ficcome in oggi non è accettato comunemente , cosï anche pone ín liberta" il farlo con la bafe come quT pure facció io alla Tavolet zr e zz ; Dunque volendoíi fare dett' Ordine fenza piedeftallo íl divide da mezza colonna a mezza colonna in parti 15 , una delle quali farà mezzo modulo che dovrà divideríl in parti 15, che verra ad eífere la quarta parte dollarroîôlina dâ baíTo , che è rnodulr duev La cornice di- moduli 4, non corrifponde alla fe- gnata nella Tavoîn zz , che non è, che moduli 3^ za - Perciò s'àvverte,che tal'è nelP Autore , altrimen- tî , corne pure la colonna non è eguale a quelle col piedeñallo» Aitezza délia colonna, bafe, e capi- telle. 17 10 Aitezza délia bafe » i Suo fporto . 10 Aitezza del capitello* z Suo fporto. 12» I GrofTezza dejla colonna nella parte da baiTo. X Groifezza della colonna nella-parte di fopra . I zz I Fufto della colonna, 0 fua aitezza. 14 Intercolonio. S 15 Aitezza della cornice, fregio , ed ar- chitrave • 4 Delh ï> J>eîl$ €or»he • TavoU iXf A Gola diritta • B Gola rovefcia • C Gocciolatojo. D Ovolo • E Cavetto • E Capitcllo del Trigliffo* G TrîglîfFo • H Me topa» 1 Tenia « K Goccie • X Prima Fafcia i M Seconda Fafcia» X Soffitto dej Gocciolatojo «. Le farti del CM^itelíep ÎÎ Cîmacîo ». O Abaco • P Ovolo • Gradetti « R Collarino • S Añragolo • T Cimbia • V Vivo dclla Colonna í X Planta del Capitello • II Modulio è diviíb úi trénu mínatt4 Vokníi VOlendo fare I'Ordine Dorico col Piedeftallo, con- viene dividerlo per Jarghezza da mezza colonna a mezza colonna per più facilità , mentre in aliezza non íi può dividere per la gran quantità di numeri , c rotti, che vi verrebbero j dunque da mezza colonna a mezza colonna va divifa in parti 15, e ciafcheduna di quelle in parti 30, che farà il modulo la metà delia co- lonnanella parte da baífo ,che in queft'Ordine il Palla- dio la fa di ^ moduli, però il modulo divifo in parti 30. La cornice è come fta nel Palladio, ma non corri- fponde alli 4 moduli accennati fenza piedeftallo, e bafe. Alia Tavolct n, e ii. Mod,Miíi,Rot0 Altezza delia colonna, bafe, ecapitello. 17 10 Altezza delia bafe. i Altezza del capitello. 1 « Sporto delia bafe • 10 Sporto del capitello. ïz | GroíTezza delia colonna nella parte da baífo. z . Groíftzza delia colonna nella parte di fop ra. I zz I Altezza del piedcñallo», 4 20 Altezza delia fiia cimafa. 20 Sua bafe. f Sua zocca z6 • Altezza del vivo del piedeílallo. lo Larghezza del piedeftallo . 1 lo Altezza della cornice, fregio , ed archi- trave. 3 23 Altezza della cornice. 1 S Suo fporto • 18 Altezza del fregio. i 15 Altezza dell'architrave. 1 Meinbretto z6 • Da mezza colonna a mezza colonna • 15 Larghezza dell'arco. ' 11 8 Altezza dell'arco. 20 15 Impoíta dell'arco. 1 13 | Suo fporto. ih H 3 Do- 7^ DOvendo farë UCh-díné Joníco fenïa pîe<îeftaîî(>î tutta I'altezza fuá fi dividerà in parti fel, una delle quail fervirà per tutta» I'altezza della cornice, fregio , ed architrave ; le altre cinque per tntta I'al- lezza della colonna, bafe, ecapitello, quale fi di- viderà in parti 9 » una di quelle farà la grofiezza della colonna nella parte da baflb , e farà anche il modulo che farà divifo^ in parti 60 , e ciafeheduna ín quarti : l'Intercolonio di queft'Ordine vicn chia-» mato da Vitruvio Eufillos* AíhTavola 14.15., e x6, Mod,Min,R$tt Altezza della colonna, bafe, e capltello. 9 Altezza delia bafe. 30 Sporto delia bafe . ïx f .Altezza del capitello • 13 | Altezza del fufto della colonna • 8 6 ^ GroíTezza delia colonna nella parte da baíTo • I GroíTezza delia colonna nella parte dl fopra . S% ^ ^ Intercolonio, detto da Vitruvio Euftilos. X 15 Ahezzx della cornice, fregio, ed ar- chitrave. 1 50 Altezza della cornice» * 46 Altezza del fregio. 27 Altezza dell'architrave. 36 ^ Sporto della cornice. 46 A Vivo della colonna « I Tondino con la cimbia, c fono membri delia colonna • C Baflone fuperiore • D Cavetto. E Baftone inferiore, F Orlo attaccato alla címacia del pîedellafJo» C Címacia a due modi ) j i j a n H Dado ) PKdeflallo. 1 Bafe a due modi. K Orlo della bafe. E Impoile degli archt. Do-'. .. - . . DOvçndoíí fafè l'Ordine bonico coî picdeftallo 5 tutta l'altczza fua fi dividerà in partí 19 » cinque refteranno al piedefiallo , quattro alia cornr- ce, fregio , cd architrave , e zo alia colonna, bafe, c capitello, quali zo fi divideranno in parti 9 1 un» farà il modulo ,e groíTezza delia Colonna nella parto da baffo, quale va divifo in parti 60, eciafchedu< na di quelle in quarti* Allí Tavola xy Z4. 25. , e x6» Med,Min»Rotf Altezza délia colonna » bafc , c capí- tello • 9 Altezza délia bafc» jo Suo fporto. ^ Altezza del capitello • % Altezza del fufto delia colonna • * ^ B GroíTezza delia colonna nella parte da baiTo * . GroíTezza delia colonna nella parte di fopra. 5* % Altezza délia cornice , fregio , cd ar- chitrave * • 5® Altezza della comice» Altezza del fregio « a? ^ Altezza dell'architrave• 56 ^ Sporto della cornice . Altezza del piedeôallo , zocca> bafc e cimafa % . 38 Altezza della fua ciroaft» 10 % 5uo fporto» *5 Altczza^della bafc» 15 f Suo fporto» 15 Altezza della zocca» aS f Vivo del piedeílailo 1 ■ 35 £ Larghezza del piedeílailo» X IX , Z Membretto pilaftro dcU'aiCO» x6 , o X Larghezza dell 'arco» 5 XA z Alttiza dell'arco» xz _ Da So Da mezza colonna a mezza coîonna • 71^1 Impoila dell'arco , o fuá altezza. Sporto dell* impofta. A Abaco • B Canale , ovvero incavo della Voluta • C Ovolo. D Tondino fotto l'Ovolo • £ Cimbia • Í Vivo délia colonna. G linea detta Catetto . Neila planta del Capitello fono li detti membri contraflegnati con l'ifteflTeiet- tere . Memhri della Bafe fecondo Vitruvîo • K Vivo della Colonna . 1 Cimbia • M Baftone. N Cavetto primo. G Tondino. P Cavetto fecondo. Orlo. K Sporto. S Occhio della Voluta in forma grande « / îî Ful. Ri 1/ faîîaitd aï Jihro t*eap» ^ tfa\tani6 deîîtctnqué Ordint dell' Archiiettura nell' Ordine Jont 'co, pef mojlrare di formar il Cafitello eo» la Volutin Jónica f come fegue nella fpiegationê dellM Tavola P"Er fare il Capiteflo iî divide il piede dclla co* lonna in i8 parti, e 19 di queile parti è la larghezza , c lunghczza dell'Abaco, e la metà è l'altczza del capitello con le due velutc; onde vie- ne ad cifere alta 9 parti c mezza ; Una parte e mez- za fi dà alI'Abaco col fuo Cimacio, le altre 8 re- fiano alla Voluta, la quale fi fa in quefto modo: DalPcfirertiità del Cimacio al di dentro, fi pone una parte delle 19 , e dal punto fatto fi lafcia cadere una linea apiombo, ía quale divide la Voluta pee mezzo e fi dimanda Catctto ; e dove in , quefta li- . nea è il punto, che fcpara le quattro partí e mez- za fuperiori, e le trc e mezza inferiori, fi fa il cen- tro dell'occhio dclla Voluta. II Diámetro del quale, è una delle otto parti : e dal detto punto fi tira una linea , la quale incrociata ad angoli retti col Catet- to, viene adividere la voluta in quattro parti. Nell* occhio poi fi forma un quadrato, la cuî grandezza i il femidiametro di dett*occhio, c tirate le linee dia- gonali, in quelle fi fanno i punti, ove devc effe* pofto ncl far la Voluta il piede immobile del com- paíTo: e fono, computatqvî il centro dell*occhio^ tredici centri, c di quefti I* ordine che fi deve teñe- re, appare per li numeri pofti nel difegno. L* A- ftragolo delia Colonna è al diritto deirocchio delia Voluta ; Le Volute vanno tanto grofle nel mezzo , qiianto è lo fporio dell' ovolo, il avanza, ol- tre I'Abaco , tanto quanto è 1'occqhuiaoledelia Voluta j 11 canale della Voluta vk al paro del vivodellaCo- lonna ; 1' Aftragolo dclla Colonna gira per fotto U- Voluta , e fempre fi vede, come appare nclla pian- ta, ed è naturale, che una cofa teñera, come è fint^« cJÍes efler la Voluta, diiJiiûgo ad una dura^ com'è l'A- ftragolo, e fi difcofta la Voluta da queïlo femprc ug,ualmente ; Si fogliono fare negli angoli de' co- lonnati , o portici d'Ordine Jonrco i Capitelli che abbiano le volute non íolo nella fronte , ma anco in quella parte che volta; Facendofi il Capitello , co. me fi fuol fare , farebbe il fianço difettofo, onde li Capitelli vengono' ad avere la fronte da due bande, e fi dimandano Caprtelli angolari , quali come fi fac- eiano li dimoflrerò nella Parte quinta, per non re«. plicarli in più luoghi - Del CapíteUo» A Abaco • B Canale, ovvero incavo delia voluta • C Ovolo. D Tondino fotto l'ovolo • , E Cimbia. F Vivo delia Golonna. G Linea detto Catetto . Nella planta del Capitello fono li detti membri con 1'ifteííe lettere . S L* occbio della voluta in forma grande • Memhri della Bafe fecondo Vitruvio » K Vivo della colonna.. L Cimbia • M Bafione • N Cavetto primo • O Tondino. P Cavetto fecondo". Orlo. ^ Sporto. Do- DOvendofî fare l'Ordine Corintio fenza piedc- ñallo , tutta l'altezza fua iî divide in parti fei, una delle qualî iervirà per tutta l'altezza deila cornice, fregio , cd architrave : le altre cinque ñ divideranno in parti 19, due delle quali faranno il ^ modulo , o groíTezza delia colonna nella parte da baíTo quale dovr^ dividerfi in parti 60 , e ciafche- , duna di quelle in quarti. L'Intercolonio di queft' Ordine è di moduli, o diametri due, e viene da Vitruvio detto Siftilos* Alh Tavo/a iS,, e 19. Med,Mh,Rof*: Altezza della colonna, bafe , c capi- tello. 9 30 Altezza della bafe. 3® Sporto della bafe > 12. Altezza del capitello. I 10 Altezza del fufto della colonna. 7 50 CroflTezza della colonna nella parte da baflb • I Groflezza della colonna nella parte di fopra. Intercolonio • z Altezza della cornice , fregio, ed' ar- chitrave. I 54 Altezza della cornice. Suo fporto. Altezza del fregio. Altezza dell' architrave • Do. «4 DOvènàofî farel^OrdîneCorîntiô col piedejdallo, tutta l'altçzza fua fî.dîviderà in parti 1.9 , dcllc' ^uali cinquc ferviranno per l'alfezza del piedeftallo,' 4ua cimafa, bafe , o zocca,; quattro per tutta l'altcz- sa della corniçe, fregio, ed architrave ; le altre lo per tutta la colonna, bafe, c capitello, quali iî divideranno în parti 19, due di quelle faranno il modulo, che dovri dividcríi in partido, eeiafchcdunadi guelle in quarii,! dVlla Tavoía xj* a8., eip. | JMod,Mhí,R9ti^ ^Itczza dolía cclonna, bafe, e capitcllo. 9 30 | della baíe* 30 ^uo fporto. XX ^ Al tezza del capiteílo. i 1© Altezza del fuño della colonna* 7 50 : Crodezza della colonna.nella parte da baffo • z ^rofs. della colonna nella parte di fopra. | Alt. dclla cornice, fregio, e_d architrave. i 54 Allezza dcll'architfavc^ 38 Altczza del fregio, a8 ^ I Altezza della cornice* 4^ | Sporto della cornice * 48 4 . Altezza di tutto il piedeftallo ^ cimafa, bafe, ' o zocca. & 30 Sua larghezza, o vivo* a X4 I Sua cimafa • zp ! Sporto della cimafa* 13 Altezza della bafe del piedc^allo? a4 | ' Suo fporto. 15 ^occa del piedeftallo. ' aj Vivo del piedeftallo , o fua altezza* Membretto, o pilaftro dell'arco. 17 larghezza dell'arco • 4 ^6 Altezza deli'arco. n 10 Altezza delp impofta delP arco, 45 I Suo fporto. xj Da mezza colonna a mezza colonna • 4 39 Da* ii Ovcndoíí fart I' Ordítit D Compofto » o Romantf fenza picdeftallo , tutta l'altezza fua íi par- tirà in parti fei, una dcilc quali fervirà per tutta r aitczza delia cornice, fregio, ed architrave ; ¡e altre cinque ferviranno per tutta 1' altezza della co- lonna, bafe c capitello, quale fi dividerà in , par- ti 10, una di quelle farà la groflezza della colon- na nella parte da baflb , c chiameraíïï modulo , che dovrà dividerfî in parti 5o , e ciafcheduna di quel- le in quart! • V Intercolonio in queft* Ordine da Vitruvio viene chiamato Pienoftilfos» Ma Tavola 30» 31., 31. Mod,Min,Rot» Altezza della cornice, fregio, cd archi- trave. * Altezza della cornice . 5© 5uo fporto . 45 Altezza del fregio • 30 Altezza dell'architrave- 40 Altezza della Colonna, Bafe , e Capi- tello. 10 Sporto dell* architrave • 9 | Altezza della bafe • 50 Suo fporto. jz Altezza del capitello. i 10 Fufto della colonna, o fua altezza. S lo Groifezza della colonna nella parte da baifo. I Groifezza della colonna nella parte di fopra. 51 i Intercolonio t • 3© I Doveo- DOvendofi fare I'Ordinc Compofto, o "Romano coï piedeñallo, tutta l'aîtezza fuá fi divíderà in parti 13 , tre delle quali ferviranno per tutta delia l'altez- xa cornice , f^regio , ed 6 architrave viranno ; fer- per tutta l'altezza cinque del piedeftallo, con cimafa, fua bafe, e zocca ; e l'altre 15 ferviranno tutta l'altezza delia colonna per bafe , e li divideranno in capitello, parti quali 10 , una farà la colonna groífezza delia nella parte da baíTo , che farà il modulo dovrà che dividerfi in parti 60 , e ciafcheduna di in quarti. A\h Tavolà quelle ^o, , jz. Alt. délia cornice Mod,Min,"Rot, , fregio, ed architrave. % Altezza délia cornice, , Sporto délia cornice. 50 Altezza del fregio 4^ . Altezza dell'architrave. 30 Suo fporto 40 . Altezza delJa colonna, 9 bafe, e capitelîo • 10 Altezza délia bafe • Suo fporto. 3,® IX Altezza de! capitello. 1 10 Altezza del fiifio delia colonna • GroíT. 8 delia xo colonna nella da Grolf. baíTo. i delia parte colonna nella di Alt. del parte piedeûallo fopra. 51 i con fua Altezza cimafa, c bafe. < lo della cimafa. Suo fporto. Larghezza del Altezza piedeíhllo M • f delia bafe. 14 Siio fporto. 17 Altezza del XX vivo del Altezza della piedeftallo» % 4 zocca. Membretto, o piiaftro dell' 35 Altezza arco. dell' 4X arco. Larghezza x% to dell' arco. Da mezza colonna 4 5x a mezza colonna • Impofta dell'arco, 7 IS o fua altezza. Sporto di detta 45 impofta. IS PAR. Él «r P A R T E Q,U A R T A Dl FERDINANDO GALLI B I B I E N A ^elU divijtoni delit cinquè Ordint deWArchiteti turu , con eiggiuntivi gV Intercolonj fotte gli Archi m Ediamo che gli antecedenti Autari haivî no fondata la lor diviííone dalla grof- fezza delia colonna nella parte da baíTo 4 e perche tal divàíione refta difficile ien- za rotti a fervirfene ; penfai formare una diviííone non foggetta ad alcuhi numeri rotti, e che anche ogni Perfona di mediocre ingegno poteífe con facilità ritrovare le fue diviíioni, lafciando che tutti li rotti cadino nella groíTezza delle colonne, non mo- vendoíi perh niente dalle proporzioni, che nulla da me fono ílate diminuite nè altérate ; anzi che nella , mia direzione vi pongo per prima quelle fagome del Vignola, ma con la modulazioze da me formata, e ad ogn' ordme altre all'ufo d'oggi, non diminuendo la quantità ed anche qualita" delle membrature , , conofcendo quelle non eíTere di precetto cosí ftret- to, che obblighi aííolutamente a ftarci ; però torno a dire fenza alterazione nelie proporzioni, e quan- tità a ordine per ordine come fegue . S'avverte, che le fagome delle cornici, capitell!, bafe, e pie- deftalli quelle che fono fegnate * fono quelle del Vignola • Dovendoíi fare I'Ordine Tofcano fenza piedeflal- lo tutta V altezza fi dividerà in parti 31, una dcllc , quali farà il modulo divifo in 8 parti, eciafcheduna di quelle in terzi 'e fecondo occorreràa eccovi li rot», , ti ehe vi v^ngono • Alia Tanola 33. I » Al- ModtMia.RQt» Altezza dclla calonna, Bafe , e capi- tello • $ Altezza della cornice » fregio , cd ar- chitrave • 6 5 Altezza de) fufto della colonna • Groflczza della colonna nella parte da baifo • $ 5 Groflezza della colonna nclla parte di fopra . & 7 Altezza del capitello • 1 6 Altezza della bafe. z 6 X 4 Altezza dell* impofta dell' arco I ». 1 6 4 Altezza dell'arco- X 4 z McmbrettOj o pilañro» T 7 z Larghezza dell'arco. X XX 6 4 Altezza dell'architrave» z 6 % Altezza della cornice» 2. 3 Altezza del fregio» X X í Intercolonio » 7 5 Sporto della cornice *'• » A 5 Sporto dell'imposa» X 3 z Sporto del capitello» X S £ Sporto della bafe» S Avvertir fi deve, che fe mifore che fervano fen» za Piedeftalb j noti fervano a quelle col Piedeílallo.» Covcfi* Sir DÒvendoíí formare una facciata d' Ordine To- fcano con pilaflri, cornice , fregio , architra- ve, bafe e capitello fenza piedeftallo, con , porti- CO, colonne, e fopra li fuoi archi ; Tutta 1'altez- za fua íi dividerà in parti una delle quali farà , il modulo, che dovrà dividerfi in parti otto , e ciaf- cheduna di quelle in quarti. Alia TavoU 34» MeitMin*Rot» Altezza del pilañro , bafe, ecapîtello 15 s Altezza della cornic^ , fregio, cd ar- chitrave. 6 3 Altezza del fufto del pilaftro# ai GroiTezza del pilaftro. 3 5 Altezza del capitello. i <5 i Altezza delia bafe • 16^ Altezza dclla cornice • 23 Altezza del fregio. i i | Altezza dell'architrave o ï 6 i 4 Sporto del capitello . 5 | Sporto dclla bafe . 5 Sporto della cornice. i 5 ^ | Larghezza del membretto, o pílaftro. x Intercolonio tra il membretto, e laco- lonna. 1 Groífezza della colonna da baíTo. z 4 | GroíTezza della colonna di fopra . z f Altezza della colonna, bafe , e capitello. 18 Altezza della bafe. i 1 | Altezza del capitello. i i 4 Altezza dell' arco • 14 Larghezza deirarco all'architrave . 1 S Larghezza dell* Arco, o intercolonio da una colonna all'altra . 11 Dûvcn- ! DOvendofî farel'Ordine Tofcana col píedeílalb¿ tutta 1' alttzza fua fi dividerà itr parti 31, una chcduna di quelle in quarti • Alla Tavola 33* 1 ModvMifftRot» AÍtezza delia coíonna, bafe, e capifellcf e lo x j Alt. del la cornice, frcgio,ed architrave. 5 Alt. del piedeftal lo y fua cimafa, e bafe. 6 6 ! Altezza del capitello ► i 3 | i Altezza della bafe» X X 3 z Altezza della cornice X » I 7 Altezza del fregfo» X S X Altezza deirarchitravc • X 3 Altezza del fufto della colonna •• *7 3 Altezza della cimafa del piedeftallo,- 5 í Altezza. della baíe del piedeftallo • 3 1 Altezza del vivo del piedeftallo 3 X i Altezza dell'impofta dell'arco •• z. 3 1 ¡ Altezza dell'arco X „ 15 X 2 Largh.jO diámetro delia coíonna. di íopra» t X Largh., o diámetro del la colonna da-baíTo. x 7 Larghezza, del piedeftallo.' 5 7 Largfiezza' derpi:edisfla.lIo , o membretto • r 3 largliezza: delí' arco ^ jí 4 Sporto dclla cornice, l 7 Sporto del capitello,- 4 Sporto del Ta bafe 4 Sporto d'ell'impolia dell'arco X' Sporto dclla cimafa del piedeftallo» 3' Sporto della bafe del piedeííallo» Dovenr- w 33- Toscano s ema. Piedestallo- I j Toscane cal^PíedeJiaUQ, ^ : w it ÉÉ 9^ DOvendofi fare una fáccíata d^Grdine Tofcana co» piiaftr ,> cornice ,.fregio y architrave, caprtello, e bafe con il fuo piedcftallo , corr portico, colonne , c fopra 11 fuoi arehi : tutta I'altezza dividerà In parti 31, una delle quali farà ilmocfulo, che dovrà divideríi jn parti otto>€ crafchcduna di quelle in quarti. Alia Tavola 34- 35-e 37^ Mo/.Mm.Ro/» Alt. dellacornfceyfregio',ed architrave. % Altezza del pilaftro> bafe ,,e capitello io X AI tezza del pied'eftallayfua. cimafa^t bafe-. 6 á Altezza del capitelloe» X 1 Altezza della bafé- X X 5 2 Altezza della cornice» X X 7 4- Altezza del fregio Sí. ■ • X Î Altezza dell' architrave i » x i I Altezza del fufto della colonna» Ï7 Altezza della cimafa del piedeftallo» î f & Altezza del vivo del piedeflallo . % z 2 Altezza della bafe del piiedcftallo» f 1 iarghezza del pilaftro. 7 Larghezza del piedsüallo» 7 z X Sporto della cornice » X 7 4 Sporto del capfiello » 4 f Sporto della bafe 4 X. • Sporto della cimafa del picdeft'allo» 1 Sporto della bale del piedefiallo. S i Larghezza del pilaftro y o membretto » % Larghezza dellTntercolonio tra il mem- brcttOy c la colonna. ^ Drametro della colona nella parte da balTo- *■ j 4 Diámetro della-colona nella parte di fopra. X s ^ Intereolonio da una colonna sll'altra , o- larghezza dell'arco . uf Altezza dal fuoio all'arco » 15 4 Dovcn- DOvendoíífare l'Ordinë Doríco fenza pîedeftalîo,' dividafí tutta l'altezza in parti 31, una delle quali farà il modulo , (juale dovrà dividerfi in parti Otto, e ciafcheduna di quelle in quarti • ^lla TAv»la 38. Altezza délia colonna, bafc, c capi tello. i Altezza délia cornice, fregio, cd archi- trave. 6 3 Altezza délia bafe • I 4 1 Altezza del capitello» -z 4 1 Altezza délia cornice» 3. 3 zapicdeñallAo^ ltezícrzvoano dqueelll % non a e coflrpeiedgeilaiollo.. 3 Altezza dell' importa dell' arco» I 4 1 Altezza dell'arDcovheríi-trave. 1 5 Altezza dell'arco. Z il 1 2 X Altezza del furto delia colonna» il 3 2 Sporto delia bafe. 5 I 4 X Sporto deJ capitello. 6 4 Sporto délia cornice. S 3 1 2 Sporto dell'importa dell'arco» 4 1 CroíTezza delia colonna di fopfa -t • i 5 4 GroíTezza delia colonna da baífo I Z » 3 2 Intercolonio S 6 X • 4 Xarghezza del pilartro, 0 membretto Z , 6 2 Xarghezza delí' arco i • It 1 4 Avvertire fi deve, che le mifure che fervono fen. DOvendofî fare una facciata d'Ordîne Dorico ferU za piedeftalitf ,• con pilaftri, cornice, fregio, architrave , fuo portico, colonne, e fopra li fool ar- chi ; il dividerà tiitta I'altezza in parti 31, una delle quali farà il modulo , chedovrà dividerfi in parti ot- to,e ciafchcduna di quelle in quart! « Alla Tavoltt 39* Mod,Min»Rot» Aîtezza del pîlalîro, bafé, e capitello. xj j Altezza dclla cornice, fregio, cd archi- trave 6 5 Altezza della bafe. 1 4 Altezza della cornice f •• % 3 Altezza del fregio - ^3 Altezza deir architrave. i 5 Altezza del pilaftro fenza bafe, c capí- tcllo» xt' 3 I i Sporto della bafe •• 5 ^ I Altezza del capitello • 1 4 A Sporto del capitello • 5 ^ ' Sporto della cornice. 5 x f Larghezza del pilañro®» 3 x g Membretto. * 5 Intercolonio tra il membretto > c la co- îonna. t $ Groffezza della colonna da baffo. z % Groifezza della colonna di fopra • 17 Altezza del capitello della colonna. i í Intercolonio da una colonna all' altra «• ix. Altezza di tutto i* arco. 44 : Dair arco alia cornice * i Doveni T DOvendoíí fare I'Ordine Üoríco col piedeflalloi íi deve divider tutta l'altezza in partí 31; una delle quali farà 11 modulo, che dovrà dividerfí in parti 8 , e ciafcheduna di quelle in quarti. Alia Ta. vola 38. Mod»Min,Roté Altezza deliacolonna ,bare,ecapitello. zo z Altezza delia cornice, fregio, ed archi- trave • Altezza del piedeílallo , con cimafa, e bafe del mcdefimo • 6 6 Altezza delia bafe. X z Suo fporto. 4 jêJ 4 Altezza del capitello» X z Suo fporto. 4 1 Altezza delia cornice* X 7 Suo fporto. % 4 Altezza del fregio • X 7 Altezza dell'architrave* X z Altezza dell'impofta . I z Suo fporto. 3 t 4 Altezza dell' arco. z 1 Altezza delia cornice del píedcflallo di fopra r • 5 z Suo fporto. z S z Altezza delia cornice del píedeftallo di fotto. 8 X z Suo fporto. X 3 z Altezza del X vivo del piedcliallo. s z Larghezza del piedeílallo, e fporto del- la bafe. T 3 4 z Groífezza delia colonna da baíTo. z 4 GroíTezza delia colonna di fopra X • z I Larghezza dell'arco. X ti 5 z Membretto, o larghezza de* pílaflri • I 7 Avvertir fi deve, che le mifure che fervono col piedeftallo, non fervono a quelle fenza piedeftallo p Doven- DOvendoíí formare una facciata d*Ordine Do- rico con pilaiiri, bafe, capitelli, cornice, fregio , architrave, e Too piedeftallo, cofi portico', colonne, e fopra 11 fuoi archi ; Dividafi tiitra I'al- tezza fua in parti 31 , una delie quali íarà il mo- dulo , che dovrà divfderfi in parti otto,c ciafché- duna di quelle in quarti. Alia 39. 40. 4i« 41.43. ,€44. Mod»Min»Rotm Altezza della cornice, fregio, ed ar- chitrave. 5 AJtezza della cornice. I Slid 7 Íportò. X 4 Alte^íza del fregio. I 7 Altezza dell'architrave. z % Altezza del pilaftro, bafe, e capi- tello , 10 2. Altezza del vivo del pilaftro. 17 6 Larghezza del pilaftro • X 4 Altezza della bafe. I x Sporto della bafe. 4 Altezza del capiiello. t z x Sporto del capitello. 4 5 Altezza del piedeftallo con fua cimafa ^ e bafe . 6 6 Vivo del piedeftallo. 5 Altezza della cimafa del piedeftallo « S X z Suo fporto . S X z Altezza della bafe del piedeftallo. 8 i z Suo fporto • X 3 2 larghezza del piedeftallo I . 4 z Membretto, 0 pilaftro. T X 6 Dal pilaftro alia colonna. z 6 GroiTczza della colonna da baifo. a 3 GroiTezza della colonna di fopra. z 7 Altezza del capitello della colonna . X X 2 z Altez- Altezza deîla bafe • t i | i Altezza del fufto delia colonna • S 4 Altezza delia colonna, bafe, c capí- ^ tcllo. ao * Dal capitello all'arco, 6 a- | ^ DaU'arco all'architrave» i 3 Tutta l'altezza dal fuolo all*arco» 3 Xarghezza delí' arco da una colonna all'altra. 5 f' Avvcrtir fi deve, che le mifiire che fervono col j>iedeñallo non fervono a quelle fenza piedefiallo/ Doveiii Ifp I DOvemÍoít fare 1* Ordino Jonîco fcnza pVle,deftaltó tutta l'altezza fua de ve dlviderfi in parti 31 ; una di quelle farà 11 modulo, che dovrà dividerli in parti tó e ciafcheduqa di quelle in , quarti • Alla. Tamla 4î» Mod,MifuRoU telio • 15 ío Altezza del capitcllo • 15 Altezta della bafp. I Altezza della cornice , {regió , cd ar chitrave . 6 6 Altezza del fregio • % z Altezza dell'architrave . I " 1 Suo fporto. 6 Altezza della cornice. z 7 Suo fporto. z 7 Altezza defl fufto della colonna • 4 ^ Groflezza della colonna da baíTo. - _ X z *3 2 Groflezza della colonna di fopra • z 6 Sporto, o zocca della bafe. 3 *5 i Larghezza del pilaftro , o membn > z 1 Larghezza del vano dell'arco. zz Altezza dell'arco. 24 ^ i Altezza dell' imppda dell'arco • z 6 1 4 j intercolonio . 6 Altezza della voluta. 1 4 1 Avvertir fi deve , che le mifure che fervono fenza piedeftallo , non fervono a quelle col piedcftallo. Si deve ancor avvertire , che il cap¡telio Joníco f fegnato B alhTavola jo ò quelto fenza piedcíiallo, se Doven. DOvcndolï fornwre unafaccjata á'Ordine Jonico con pilaftri, cornice , fregio , architrave, fua bafe , capitello, e fenza piedeftallo, con portico, colonne, e fuoi archi fopra : tutta l'altezza fua fi dividerà in parti 31, una dellc quali farà il modu. lo, che dovrà dividerfi in parti 16 , c çiafcheduna di quelle in quarti. A\h Tavola 45. ModtMífítRot» Altezza del pilañro , bafe , e capitello • 10 Altezza del capitello. 15 Altezza délia bafe • X 6 1 Altezza délia cornice, fregio, ed ar- chitrave . 6 6 Altezza della comice. a 7 5uo fporto. a 7 Altezza del fregio • z a Altezza deli'architrave. 1 X iz 2 Suo fporto. 6 Altezza del fufto del pilaílro» as 4 4 Larghezza del Z pilaftro. a ï3 2 Z Altezza della voluta. X 4 2 Z Sporto, e zocca della bafe . 3 15 2 Membretto , o pilaftro . x S Intercolonio tra il membretto , c laco- lonna • X S Grolf. della colonna nella parte da baiTo • X GroiT. della colonna nella X parte di fopra. X XO 2 Altezza della bafe della colonna . X Altezza del capitello della colonna. xz Fufto della colonna. i6 4 Altezza dell'arco. 14 Intercolonio da una colonna all'altra. la Altezza dall'arco all'architrave. X 10 Le mifure che fcrvono fenza piedeftallo , non fer- vono a quelle col piedeftallo. Avvertir fi devc ancora , che il capitello Jonico fegnato B con fua pianta, c proiRIo alla Tavola 50 è quello fenza piedeftallo. Doven» \ { 99 Ovendoíi fare I'Ordine Jonico col D piedeftallo fidevc divider tutta 1' altezza fua in parti 3z; una di quelle farà il modulo ,, che devra divideríl in parti i6, e ciafcheduna di quelle in quarti * Alla Tavoid 45» hfodtiMlft* Rof» Aîtezza délia coîonna, bafe , e capitello. xo 3 lot, Alteiza del piedeftallo. 6 XX Altezza delia cornice. i £ Altezza del capitello. XX I Altezza délia bafe • X X largheiza delia zocca , e fporto della bafe • 5 X Altezza della cornice del piedeflrallo. 9 Suc fporto. 9 Altezza della bafe del piedeftallo* 9 I Suo fporto . 7 Altezza del vivo del piedeftallo* 5 xo i Larghezza del piedeftallo. 3 X 1 Altezza delia coroice. X ^ Suo fporto . X 2 Altezza del fregio . X xo i I Altezza dell'Architraye* X 6 % Suo fporto . % Altezza dell' arco . *4 9 i larghezza dell'arco. X XX 4 X Altezza dell'impolla dell'arco * X X I Suo fporto. 6 Altezza del fufto della colonna . xS S GroiTczza della colonna da baflb . X 3 1 GroiTczza della colonna di fopra • I 1 Larghezza del merabretto dell' arco . X X Le mifure che fervono- col piedeftallo , non fer* vono a quelle fenza piedeftallo » Awertafi , che il capitello fegnato A con fpa CO pianta ^ e proffilo alla Tavela <0 è qiiello col pie- 50 deitailo. K a. Doven* to» DOvendoíi formare una faccîata d'Ordine Jonîco con pilaftri, bafe , capitello , cornice, fregio, architrave, c fuo piedeftallo, tutta l'alte?za fua fi ëividerà in parti 31 ; una delle quali farà il modulo, che dovrà dividerfi in parti i< , e ciafcheduna di quelle in quarti • Alla Tavola 46.47, 48.49., e 50. ModtMîn^Rott Aîtezza del pilaftro, bafe, e capitello • 10 3 Altezza del piedeftallo. 6 iz Alt. délia cornice, fregio, ed architrave. 5 r Altezza del capitello. Altezza délia bafe. t % Largh. délia zocca , efporto délia bafê- 3 a. Altezza délia cornice del piedeftallo • 9 Suo fporto. 9 Altezza délia bafe del piedeftallo • 9 Suo fporto . 7 ^ Altezza del vivo del piedeftallo « 5 10 Altezza délia cornice • z Suo fporto. a , Altezza del fregio. i 10 f Altezza dell' architrave .. 16^ Suo fporto • S Altezza del fufto del pilaftroJ iS 5 Larghezza del pilaftro. a 3 â Membretto . j 4 Intercoloniodal membrcttoallacolonna. i 6 Groftezza délia colonna da baifo. a a GroiTezza délia colonna dî fopra . i ir Altezza délia bafe . 11 Altezza del capitello. la Alt. délia colonna, bafe , e capitello. 19 i 2 Altezza dell'arco. 15 6 Intercolonio da una colonna all'altra. iz 11 Dair arco all'architrave . i 9 ïl Capitello fegnato Aeon fua pianta, e proffilo" alia Tavola 50 è quello col Piedeftallo . La fpiegazione delle fue Volute è alla quinta Parte Jive ft moitrano altre forme di Volpte • Dòvenr iot DOvendoiï fare ^'GrdTne Compoño » o Romano y e Corintiofenzi pkdeftallo, tutta I'aittzza fí divide in partí 3t.;. unu delle quali farà il modulo , che dovrà dividerfî in parti i6 , e ciafchedana dl quelle iu quartr » Alla Tav^a ji» Mod.Min,Rot». Alt. délia colonna , bafe e capftello.. 15 10 Alt. délia cornice, fregio, ed architrave.. 6 d Altezza del fuftodeliacolonna» at j | Altezza délia bafe.» t 4 f Sporto délia baie. S. Altczza del capitello.. 5 Altezza délia, corn ice o. 9. Sporto delia cornice. 9. " Altezza del fregio. 1 14. | Altezza dell* architrave •. i. 14 f Sporto dcll'arcLitrave4 | Altezza dell' impoila dell'arco. r 4 | ; Sporto dell* impofta. ^ ^ \ GroiTczza délia colonna di dbpra » x.%. Groilezza délia colonna da baiTo • a 9.' t Altezza delParcc. 13 Larghczza dell'arco, it 8 | Membretto, o pilaílro. 10 f Iniercülonio. C Le mifúre che fcrvono fenza piedefíallo , non fer- vono a quelle col piedeftallo. Avvertir fi deve che la Cornice fegnata B alia , bafe Tavoln e la puifc 54 è quella fen'¿a piedeíiallo , fegnata £• K 3 ; Do- toi DOvendôÎî fare una faccîata d'Ordine Corapofto, c Corir^tio fenza piedeftallo , con pilaftri, bafe, capîtello, cornice, fregio , ed architrave , con fuo pórtico, colonne, e fuoi archi ; dividafi tutta l'ai- tezza jn parti 31, una delle quali farà il modulo , quale dovrà dividerfi in parti i5, e ciafcheduna di q^uclle in quarti • Alla Tavoia 51. Alt. del pilaftro , bafc, e capitelTo. zj 10 Alt. delia cornice, fregio, ed architrave. S 6 Altezza del fufto del piiaftro» zi 5 f Altezza délia bafe » 1 4 i a Sporto délia bafe • 8 •£ Altezza del ^ capîtello. 3 Altezza délia cornice. z 9 Suo fporto. z 9 Altezza del fregio. 4 14 Altezza dell'architrave . i 14 i Sporto dell'architrave. 4 ¿ Larghezza del piiaftro, a 9 Membretto, o piiaftro. 4 8 Intercolonio tra il membretto, e îa co- Jonna• 18 GrolTezza délia colonna da baiTo. 1 iz Groifezza délia colonna di fOpra • x 8 Altezza délia bafe. ,4 x Altezza del capiteilo délia colonna. z 4 Altezza del fufto délia colonna. 14 13 | Altezza dell'arco. 14 Dali'arco all'architrave . i 10 JntercoloniO, o larghezza dell'arco, iz Le mîfure che fervano fenza piedeftallo, non fer- vano a quelle col piedeftallo. Avvertir fi deve , che la Cornice alla Tavoia 54 Kgnata B è quella fenza piedeftallo - e ia Bafe pure fegnata B. ^ Deven- T0§ DOvendoíí fare l'Ordine Compofto, c Canntio coti il piedeftallo , tutta l'altezza fi divide ip delle quali farà i! raodu'o che d ^vrà 51; una , diyi- derfi in partí 16 , e ciafchediina di quelle in quarti » Alia TavoU 51. ModmMitít^ot» Alt. delia cornice, fregio, ed architrave. 5 Alt. delia colonna e , bafe , capitello. 20 Groífe'¿za delia colonna da baíTo. % Groífezza delia colonna di fopra. i 10 Alt. del piedeftallo , cimafa , e bafe • 7 Altezza delia bafe, i <5" Suo fporto. ^ Altezza del capitello. a 5 g Altezza dell'impofta delí'arco » i Suo fporto. 5 i Altezza dell'arco. *5 Alt. delia cimafa-del piedeftallo* 13 Suo fporto. 7 ^ ^ Altezza del vivo del piedeftallo» 5 Alt. delia bafe del piedeftallo» Suo fporto 7 . Altezza del fufto delia colonna» z6 10 ^ Larghezza deir arco ix . Larghezza del piedeftallo» 2- ix Membretto, o pilaftro i • Altezza delia ~ cornice. 2- Sporto delia cornice. 2. Altezza del fregio. i S Altezza dell' architrave» ? ^ Suo fporto. 4 I Le mifure che fervono col piedeftallo, non fervono a quelle fenza piedeftallo • Devefi avvertiie, che la Cornice fegnata A alia Tavola 54 è quelia col Piedeftallo • » iDovenv T04 DOvcndofí fare una faccîata d'OrdineCompofto, e Corintio con fuoi pilaftri, bafe, capitell!, cornice, fregio, ed^architrave , con fuoi piedeftalli, dovrà dividerii tutta l'altezza fua in parti jt ; una delle qtiali farà il modulo, che dovrà d.ivideríi in par- ti i6 , e ciafcheduna di quelle in quarti. Alla Tavol/t 51, 53.54.55. 56. 57., e 58. Ma·d.MffímRett. Alt. délia cornice, fregio, ed architrave . 5 Alt. del pilaftro , bafe, ecapitello. lo Alt. del piedeftalio ,.cimafa, e fua bafe. 7 Larghezza del pilaftro. z. Altezza délia bafe. i Suo fporto . 6 Altezza del capitello. , x. 5;' i Altezza délia cimafa,, ^ e pîedeftallo. • , 13 Suo fporto. ■ . 7 Altezza del vivo del pîedeftallo • j*,! 8 Altezza délia bafe del piedeûallo.. 11 Suo fporto. 7 Altezza del fufto del pilaftro. x6 10 | Xarghezza del piedeftaflo. %. iz Altezza délia cornice. z Suo fporto . 2 Altezza del fregio. i 8 Altezza dell'architrave. 1 8 Suo fporto. 4 1 îdembretto, o pilaftro. 14^ InterGolonio tra il raernbretto,e la colonna. i 4 GroiTizza dclb colonna da baiTo . 1 14 i GroíTtzza delia colonna di fopra. 1 9 i Altezza délia bafe. ïS- a Altezza del 4 capitello. . a Altezza del fufto délia colonna® 16 i Altezza dcU'arco. ~ ' 15 g; Larghezza, o int^rcolonio da uns colon- na ail' altra ' . xz it. Ikll' .arco all'architrave. i & Avvertendo, che la Cornice fegnata A alla Tavtl» J4 ô quella col Pîedeftallo. Que- T ^£?-i.^' 'I due Fïgurë Géometriche vèraffl^nte fi QUevfetaeno porre nella prima Parte délia Geometria pratica : ma era poi neceifario replicarle in que- ¡ ño luego , per far conofcere che kitte le fagome delie Cornici fí ponno adattare o trafportare o , mag- I giori, o pill piccioli come fi vuole, che fa compreti- dere a chi piaceife , che quelle di un'Autore ponno fervire anche per 1' altro, con che però non íi nniti l'ordine. Tavola 59, Figura ^rimx„ Data la fagoma delle corhici A e B ; volendonc una maggiore , come farebbe BC, ponghiíi detta mi- fura nell'eftremità nella linea di detta Cornice in B, che farà B G, poi da A G chiudifi con la linea A G il triangolo fcaleno , poi da tutt'i têrmini delle mera- brature delle Cornici A B tirifi paralelle ad AC i. r# a.ii 3*3* 4.4» 6*6» 7.7. 8.8. 9.9. e 10. &c., e iino al 10., che le Îràecche toccheranno nella linea mag- giore C B avranno la medeiima proporzione corne la Cornice AB^ Volendo trafportarla in mifuramino- j à pongafi la mifura in B D , che íi cerca , poi chin- I dcndofi il triangolo fcaleno ABD, indi dalle mera- brature della cornice maggiore i.x. 3.4. 5.6. &c. tirifi le paraleiie all'A D, che avremo in B D pro- porzionalmente le mifure delle membrature della Cor- nice A B in B D, che è quello íi cercava di fare • Tavola 59 , Figura féconda, Avendo il proffilo della Cornice E F , e volendon© una maggiore, o minore faccianíi a piacere punto in , L,poi tiriníi le concorrenti a detto punto , che paífi- , no in tiitte le altezze delle membrature della Cornice I EF , che avremo formato una Pirámide vifuale. Vo- ! lendone una minore, come la GH , tiriíi quella para- lella all' EF, che le interfecazioni che faranno in GH fono proporzionate a quelle della linea EF. Volert- dola maggiore della detta linea , come farebbe IK, 1 tirifi quella paralella ad EF, che tutte le linee che paíTano per le altezze della Cornice E F formeranno la , medefima proporzione nell^ linea IK» che fi cer- cava far'intendcre - J O lí PARTE QUI N-T A DELLE DIVISION! DELL' ARCH I TEXTURA DI GIACOMO BAROZZI DA ViGNOLA» On v' ha dubbio alcuno , che non v'è fta* to Autore, che abbia con raaggior facu lità divifi gl'Ordini dell'Architettura» qiianto il famofo Giacomo Barozzi da Vi- gnola ; che oltre ii fiioi fcritti , fi vedona per tutta I* Italia, e per altri luoghi ancora dell'O- pere fue cosí ben compofte , che fino al giorno d'og;. gi non v'è flato aggiunto di più alcuna cofa ; c quelli che ció han fatto i'hanno anche fattodi graa lunga inferrore, ma non mai fuperato; eiTendo di- fegnato nelle mie divifioni già fcorfe nclla quarta Parte. Qui non vi vedo neceflario replicar' i dife. gnî, ma folo in forma diTariffa moftrarne le fue di«, Vifioni particolari in altezza;. Per lèmembraîure delle poL Cornici, nel principio di qnefta Parte faccîo ve» dcre geométricamente corne fi pua ad ogn'Autore trafportare le fue Cornici proporzionalmente da im* Autore alPaltro, infcgnatadaSerlio al libro délia prima fua Geometria , ed anche da altri Autori ,che per brevità fi tralafciano* Ora verremo aile fue ticolari divifioni par- - Dovendofi fare l'Ordine Tofcano iènza piedeftallo, tutta l* altezza fua fi partira in parti perche il cinque, e ció Vignola fa fempre la cornice, architrave fregio,ed per la quarta parte delPaltez7;a delia Co- lonna ; Cosí divideremo poi le quattro che rellano per la Colonna in parti fette i una delle délia quali farà la grqifezza Colouna nella parte da balfo dîvîfa , in parti due quale una fi dirà il modulo, che va di- vifo in queft' Ordine in parti ix, c ciafcheduna dl quelle in quarti » terzi &c- w 1 .Î07 J^odéMih.Rêf» Altezza delia colonna^ bafe, e capitello. 14 Altezza del capitello. i Altezza delia bafe . x Altezza del fufto delia colonna • la. CroíTezza delia colonna nella parte da baíTo. X ^ .GroíTezza delia colonna nella parte di íbpra. 17 ^ Altezza delia cornice, frcgio, ed archi- trave. 3 ^ Altezza delia.cornice. 1 4 Altezza del fregío. t % Altezza delí'architrave» 1 Sporto delia cornice. i 6 Sporto del capitello. S Sporto delia bafe. 4 j Intercolonio fenz'arco. 4 8 Membretto . o pilaftro • 6 Altezza dell' arco . 13 Dair arco all'architrave » x Altezza dell' impofta delí' arco» X Sporto dell'iinpofta . iarghezza delí'arco. Doven- \ w loS DOvendoíí fare l'Ordine Tofcano col piedeftallo; tutta l'altezza fua íí dividerà in paTti 19,e que. íle perché ix ne reftano alia colonna , tre alia coruj. ce , e qiiattro al piedeflallo : mentre quattro vcngono ad eífere la terza parte, e tre la quarta parte , pren- dafi le parti dodici delia colonna , e dividanfi inpartii fette , che farà la groífezza delia colonna , quale dl. ■yifa in partí due , una di quelle farà ü modulo , qua-^ le fi divida in parti dodici, c ciafcheduna di quelle, in quarti • ModtMititRoft 'Altízza delia colonna, bafe, e capitello. 14 Altezza del fufto delia colonna • li Altezza delia bafe. i .Altezza del capitello. i ^ ^ Altezza delia cornice, fregio j ed arcbi- trave. 5 <5 Altezza delia cornice. i 4 Altezza dél fregio. 1 Altezza dell'architrave . i Altezza del piedeftallo, con fua cima- Altezza delia cimafa del piedeftallo • 6 Altezza delia bafe del piedeftallo. 6 Sporto di detta cimafa. 4 Sporto di delta bafe. 4 Altezza del vivo del piedeftallo. 3 S îdembretto , o pilaftro dell'arco. 1 iarghczza dell'arco. 8 9 Altezza dal piano fin fotto rarco. 17 6 I>ali'arco air architrave . i ^Itezza fol'o dell'arco. 4 4 | Sporto del capitello. 5 larghezza del piedeftallo, o vivo di dctto. >9 Sporto della cornice • 16 Sporto della bafe deila colonna. 4 | Sporto del liftello dell'architrave. z Altezza dell'impofta dell'arco. i Doven- i i Top DOvendofî formare una faccîata d'Ordine·Toíca- no fenza piedeûallo , con fuoi pilaftri, bafe ,e capitello , con portico , e colonna fotto li inoi archi ; Dividafi tutta I'altezza in parti cinque , una dellc quail farà I'altezza de 11a cornice , fregio , ed archi- trave; le altre quattro fi divideranno in parti fette, una delle quali farà la larghezza del pilaftro, che dovrà divideríi in parti due, una di quelle farà il modulo, che va divifo in parti dodici, ed una di quelle in quarti, in terzi, e fecondo accaderanno • Mod,Min»Rotm Altezza del pilaftro , bafe , e capitello. 14 Altezza del capitello. i Altezza del vivo del pilaftro. Larghezza del pilaftro ^ . x Alt. dclla cornice, fregio, ed architrave, 3 6 Altezza delJa cornice • 14 Altezza del fregio. i % Altezza deirarchitrave. i Sporto della cornice. * 6 Sporto del capitello. 5 Sporto della bafe. 4 s Qui termina le mtfure de* Pilajîr: • Larghezza dell' arco da una colonna air altra. 6 S Altezza dell'arco. 13 Dali' arco all' architrave . i GroiTezza della colonna nella parte da baflb. I 4 I Groflczza dclla colonna nella parte di fopra. I I I Altezza del fuño della colonna . 8 4 | Membretto , o pilaftro. 4 ^ Intercolonio dal membretto , e la co- lonna. 8 Altezza della bafe. ' 8 f Altezza del capitello. 8 f 1 Doven- tto DOvendofi fare una faccîata d* Ordine Tofcané con pilaftrî, bafe , capitello , e fue piedeftal- lo, con pórtico , e colonne fopra gli archi ; tutta Taltezza fuá íi dividerà in parti diecinove , e do- dici delle quali rellano all' altezza dc' pilaftri, tre alia cornice, fregio , ed architrave , quattro al pie- deftallo , che vengano ad eflere la quarta parte ; Prendali le parti dodici del pilaftro , e dividafi in parti fette , che farà la larghczza del pilaftro, quale divifa in parti due , una di quelle farà il modulo , che fi dividerà in parti dodici , e ciaf- cheduna di quelle in quarti, in terzi, ed in quel rotti , che accaderanno • . Mod,Mi»»Rot0 Altezza délia colonna, bafe, e capi- tello. 14 Altezza del vivo del pilaftro* ix Altezza délia bafe • i Sporto délia bafe. 4 | Altezza del capitello. i Sporto del capitello. 5 Altezza délia cornice , fregio , ed ar- chitrave . 3 ^ Altezza délia cornice • 14 Altezza del fregio. i z Sporto délia cornice. x 6 Altezza dell'architrave . i Altezza del piedeftallo, concimafa, c bafe. 48 Larghezza del piedeftallo. a 9 Altezza dtlla cimafa . 6 Altezza délia fua bafe . 6 Sporto di detta cimafa. 4 Sporto di detiâ bafe . 4 Altezza del vivo del piedeftallo • 3 ^ Qui XIC Mifur e per îe Colonne» Mod,Min,Rot» Membretto, o pilaftro dell' arco • $ Spaiio tra il membretto, e la colon- na. 9 GroíTezza della colonna nella parte da baíTo I 10 • I GroíTezza della colonna nella parte di fopra. t 6 Altezza del capitello. ir ^ Altezza della bafe. ^ Altezzadel fufto della colonna. xi 3 _ Altezza della colonna, báfe , e capí- , tello. 15 t _ I ÁUe zia di Jut ta 17 6 ^ Larghczza dell'arco da colonna lonna • S 9 del folo arco* 4 4 | 1. % Doven^i DOvendoíï fare l'Ordine Dorîco fenza picdeftallo, tiitta l'altezza fua íi díviderà in parti cinque, una delle quali fervirà per la cornice , fregio , cd ar- chitrave; le altre quattro che ferviranno per la co- lonna íi divideranno in parti otto , una delle quali farà la groíTezza ideiliaicolonna nella parte da baíTo , quale íi dovrà dividere in parti due , una di quelle fa- rà il modulo , che dovrà dividcríi in parti ix , eciaf- cheduna di quelle in quarti* Mod,Min,Rott Altezza della colonna, bafe ,e capitello* 16 Altezza del capitello • i Altezza della bafe. i Altezza del fufto della colonna* 14 Sporto della bafe, 5 Sporto del capitello. 5 S GroíTezza della colonna nella parte da baiTo • % GroíTezza della colonna nella parte di fopra. X s Altezza della cornice, fregio, ed arcM- trave • 4 Altezza della cornice. x é Altezza del fregio. x Altezza ^ dell*architrave. x Sporto della cornice • % Li Trigliifî del Fregio, che fî nel pongono mezzo della Colonna vanno larghi, r Tra un TrigUíFo all'altro dove fi pon- gono le Mettope. i 6 Intercolonio, ^ g Membretto, o pilaftro, 6 larghezza del vano dell'arco. 7 Altezza dal piano fin fotto i*arco. 14 Altezza dell'impofta dell'arco. i Suo íporto. Dali'arco 4 fin fotto ali*architrave. » Doyen» DOvendofî fare I' Ordine Dorîco coî piedeftaí- lo, tutta I'altezza fuá fi dividerà in parti diecînove, quattro delle quali ferviranno per il pic- deftallo, o fua altezza , tre per la cornice , fregio, ed architrave, e dodeci fei;viranno ptr tutta 1'aU tezza délia colonna , bafe , e capitello , quale va divifa in parti otto , una di quelle fervirà per modulo, che va divifo in parti dodeci, e ciafchc- duna di quelle in quarti. Mod,Mi»,ReU Altezza délia colonna , bafe, e capi- tello. Altezza del capitello# t Suo fporto. 5 i Altezza délia bafe • i , Suo fporto. S ^ ^ Altezza délia cornice, fregio, ed archi- trave. 4 Altezza délia cornice# i 6 Altezza del fregio. i 6 Altezza dell'architrave. i Sporto délia cornice. x LiTrigliiïi del Fregio , che fi pongo- no nel mezzo delia Colonna vanno larghi I • Da un TrigliiFo all'altro, dove fi pon- gono le Mettope. i 6 Altezza del piedeftallo , fua cimafa , bafe , e zocca . 5 4 Altezza délia fua cimafa. 6 Siio fporto. 6 Altezza délia bafe del piedefiallo • 6 Zocca del piedcftallo. 4 Suo fporto. 4 I Altezza del vivo del piedeílallo . 4 Larghezza del piedeftallo. x lo Membretto, o pilaftro. i d Larghezza dell'arco. lo Altezza del piano fin fotto l'arco. xo L 5 Dali' Dall'arco all'architrave* t 4 Altezza deli' impofta dell* arco * i Suo fporto . 4 Cornice dell* arco. i Groifezza della colonna. nella 114 parte da ba ffo. X GroiTezza della colonna nella parte di iopra • 1 g Deven- / ÏIÇ DOvendoíí faré una faccíata d*0rdlnè üorico con pilaftri, bafe, e capiíello fenza piedeftallo, tut- ^ ta l'altezza fua fi dividerà in partí cinque , una dclle quali fervirà per la cornice , fregio,ed architrave ï le altre quattro ferviranno per tutta l'altezza del pi- lafiro, bafe, ecapitello, qual'altezza fi dividerà in parti otto, una farà la groflVzza del pilaftro , che do- vrà dividerfi in parti due , una di quelle farà il n^o- dulo che va divifo in , parti dodeci, e ciafcheduna di quelle in terzi, in quarti &c. Altezza del pilaftro, bafe, e capitello • 16 Altczza del capitello. i Altezza della bafe. r Altezza del vivo del pilaftro# 14 Sporto della bafe • 5 Sporto del capitello. 5 % Largh. de' pilaftri nclla parte da baíTo • % Alt.della cornice, fregio,ed architrave. 4 Altezza della cornice. x 6 Altezza del fregio. 1 ^ Altezza dell'Architrave» i Sporto della cornice • % Mifure per le Colonne • Altezza della colonna, bafc^e capitello « 10 6 Altezza della bafe. 7 ^ Altezza del capitello • 7 i Altezza del fufto della colonna. p % ^ GroiT. della colonna nella parte da baíTo. 13 Groif. della colonna nella parte di fopra. i f Membretto j o pilaftro ^ . f Dal membretto alia colonna . i Largh. dell'arco da una colonna all'altra. 7 Altezza dal piano fin foito i'arco. 14 Altczza del foloarco. 3 ^ Dall'arco all'architrave. ^ Doven- ni DOvendoíi formare una faccîata d 'òrdine Dorico con pilaftri, fuo capitello, e bafe con il pie- ¿eftallo , tutta I 'altezza fua ii dividerà in parti diecinove ; quattro delle quali ferviranno per il pîedeftallo , tre per la cornice , fregio, ed archi- trave , e dodici per tutta I 'altezza del pilaliro, bafe, e capitello: qual'altezza va divifa in parti ©tto , una di quelle farà la larghezza del pilaftro, ^uale divifo in parti due una farà il modulo , che fi divide in parti dodici, e una di quelle in quar- li, in terzi &c. Mod, Mi»»Rot* Altezza del pilaflro, bafe , e capi- tello. i<5 larghezza del pilaftro/i^ z Altezza del capitello. i Suo fporto. S I Altezza délia bafe. i Suo fporto • S Altezza délia cornice, fregio, ed archi- trave. 4 Altezza délia cornice. i 6 Altezza del fregio. i 6 Altezza dell' architrave • i Sporto délia cornice. ^ Altezza del pîedeftallo, con fua cima- fa , bafe , e zocca . 5 4 Altezza délia cimafa . 6 Suo fporto. 6 Altezza della bafe del piedeftallo. 6 Suo fporto. 4 I Zocca del piedeftallo. 4 Altezza del vivo del piedeftallo* 4 Larghezza del piedeftallo. a 10 e»> ■ H. 72 litfure per h Coîonne, ModmMittiRotrn Membretto, o pilaftro . t Dal membretto alla colonna • i GroiTe-iza della colonna nella «*7 parte da baiTo. t 10 f GroiTezza délia colonna nella parte di ibpra • 17 Altezza del fuílo della colonna • 13 i ~ Altezza della bafe, Altezza del capitello. 11 ^ Altezza della colonna, bafe., t capí- tello • 1$ Altezza del folo arco. 5 Altezza dall'arco all*architrave. * 4 Altezza dal fuolo iino ail' arco. zo larghezza deli' arco da una colonna all* altra* 10 Doverfl tit DOvendoíí fare 1' Ordîne Jonîco fenza ptedeflal. lo tutta 1' altezza Aia fi dividerà in parti cin- que; una delle quali fervirà'per l'altezza di tutta h cornice, fregio , ed architrave : le aitre quattro che ferviranno per la colonpa, bafe, e capitello fi divideranno in parti nove ; una delle quali fervirà per la gro0ez'¿a delia colonna nella parte da balTo; quale farà divifa in parti due , una di quelle farà il modulo, che dovrà dividerfi in parti dieciotto, e cialcheduna di quelle in quarti* Altezza della cornice, fregio, ed archi- travc . 4 9 Altezza della cornicei 15 |, Altezza del fregio. i 9 Altezza dcll'architrave. 1 4 | Altem della Colonna, Bafe 9 e Capí- tello. 18 Altezza délia bafe . a Altezza del capitello. Alte'zza della voluta# Sporto della cornice# X 15 Sporto della bafe • 7 GroiTezza della colonna nella parte da baiTo. % Groflezza della colonna nella parte di fopra. t xfc Altezza del fufto della colonna# x6 j Intercolonio. 4 ^ Altezza dal piano fin fotto rarco# 17 Alembretto# 9 Altezza dell'impofta dell'arco» i Suc fporto. a Dali*arco all'architrave# x Larghezza dell'arco. 8 9 Doven* «tf DOvendolî fare I'Ordine Jonico col piedeftallo, tutta I'altezza fua fi dividerà in parti diecino- ire; tre delle quali ferviranno per I'altezza dellà cornice, fregio , ed architrave: quattro per 1'al- tezza del piedeftallo , con la fua cimafa, e bafe: e dodici per tutta T altezza della colonna, quah do» did parti dovran dividerfi in parti nove , una delle quali farà la groíTezza delia colonna nella parte da baíTo , quale dl vlfa in due parti una fervirà per modu- lo, che va divifo in parti dieciotto, e ciafcheduna in quarti • MoimMinmRot» Alt. della cornice, fregioj ed architrave. 4 9 Altezza della cornice. 1 13 | Altezza del fregio. i 9 Altezza dell'architrave. x 4 f Sporro della cornice. i 13 Altezza della colonna, bafe, e capitello* 18 Altezza della bafe. r Suo fporto • 7 Altezza del capitello . Altezza della voluta xí . GrolT. della colonna nella parte da baífo. a GrolT. della colonna nella parte di fopra. x xa Altezza del fufto della colonna. x6 3 Altezza del piedeftallo, con. cimafa, e bafe del medeíimo ^ . Altezza del fufto della colonna. 3 Alt. del piedeftallo,con fua cimafa,e bafe. ^ Altezza del vivo del piedeftallo. S Altezza della cimafa. 9 Altezza della bafe • 9 Sporto della cimafa xo . Sporto della bafe. 8 Larghezza del piedeftallo * i 14 ' Membretto , o pilaftro. i Larghezza deir arco . ix Altezza dal piano fin fotto Tarco • ax Dalí'arco all'architrave • » Impofta dell'arco . x Doven- lio DOvcndoíi formaré una faccíata d'Ordine Jon'cj fenza piedeftallo, con pilaftri, bafe , capitello, c colonna fotto gli archi, tutta l'altezza fuá íi divide, là in parti cinque, una delle quali fervira per tutfa ]' altezza dclla cornice fregio , ed architrave : le alJ , tre quattro ferviranno per il pilaftro , bafe, e capjJ tello, quale altezza fi dividerà in parti nove ; una delle quali fervira per la grolfezza del pilaftro , die dovrà dividerfi in parti due ; una di quelle farà 11 modulo, che devrà dividerfi in parti dieciotto ciafcheduna di quelle in quarti. Mod,Mw,Rot, • 4 9 Altezza della cornice. X 13 f Altezza del fregio • X 9 Altezza dell'arcbitrave. , X 4 1 Sporto della cornice. X 13 Altezza del pilaftro , bafe j c eapitello 18 Altezza della bafe. x Altezza del capitedlo. *5 Altezza della voluta. x5 Sporto della bafe. 7 Larghezza del pilaftro • X Mtfure per le Colonne > Membretto, o pilaftro. 9 Dal membretto alia colonna. X Groflèzza della colonna da baifo. r t 7 I Groflezza della colonna di fopra. X X I 4 Altezza della bafe. IX 1 X Altezza del capitello. 10 a X Altezza del fufto della colonna. XI 8 4 z IX 15 2 I Altezza dal capitello all'arco. 4 4 X Dali' arco all' architrave • X Dal fuolo all' arco . 17 8 9 Doven- Tftï DOvendofî formare una facciata d' Ordi ne fo- nico con fuoi pilaftri , bafe , e capitello col piedeftalio con portici, e colonne fotto gli archi , , tutta l'altezza va divifa in parti diecinove; tre delle quali ferviranno per 1' altezza della ccjnice , fregio ed architrave, e quattro per l'altezza del , piedeftalio , cimafa, e bafe ; c dodici per tutta l'ai- tezza del pilaftro , quali dodicî parti dovranno di- viderfi in parti nove , una delle quali fervirà per la larghezza del pilaftro nella parte da baiTo , che divifa in due parti , una fervirà per modulo , che dovrà dividerfi in parti dieciotto, e ciafcheduna dî quelle in quarti, c terzi • Mod»Mî»tRot» Altezza délia cornice, fregio , ed archi- trave. 4 9 Altezza delia cornice. i 13 | Altezza del fregio • 19 Altezza deir architrave. i 4 f Sporto della cornice • i 15 Altezza del pilaftro, bafe , e capi- tello. 18 Altezza della bafe. i Suo fporto. 7 Altezza del capitello. 1$ Altezza della voluta . Larghezza del pilaftro . i Altezza del piedeftalio con fua cimafa , e bafe . 6 Altezza del vivo del piedeftalio • 5 Altezza della cimafa. 9 Altezza della bafe. 9 Sporto della cimafa. • 10 Sporto della bafe . 8 Larghezza del piedeftalio • z 14 M rz^ Mtfure per le Colonne, Mod,Min*Rot, Membretto , o pilaftro. i Dal membretto alla colorína • t GroíTezza delia colonna nella parte da baíTo. 1 1$ GroíTezza delia colonna nella parte di fopra. I 8 I Alttzza della bafe . i6 Altezza del capitello. 14 | Altezza della colonna, bafe, e capi- tello • 16 9 Altezza del fufto della colonna. 14 14 | Altezza del capitolio fin Totto I'arco. 5 9 Dair arco all'architrave . x Altezza dal fuolo fin fotto l'arco. tx Larghezza delJ' arco da una colonna all' altra • ix cüfe H" "'H"* Deven- DOvendoíi fare I'Ordine Corintio , ò Compofta' fenza piedeftallo, tinta I'altezza fuá íi divi- derà in parti cinque , una delle quali farà Paltez- za della cornice , fregio , ed architrave ; le altre quaftro ferviranno per 1'altezza della colonna , e ii divideranno in parti died , una farà la grolTezza **5 della colonna nella parte da balTo, che dovrà divi- deríi in parti due; una di quellie farà il modulo, che va divifo in parti dieciolto, e ciafcheduna dî quelle in quarti • Altezza della cornice, fregîo, ed ar- chitrave . Altezza della cornice. Altezza del fregio . Altezza dell'architrave • Sporto della cornice. Altezza della colonna, bafe , e capU tello. Altezza del capitello. Ahezza del fufto della colonna. Altezza della bafe . Sporto della bafe • Intercolonîo . Groifezza della colonna nella parte da baflb • Groifezza della colonna nella parte dl fopra . Larghezza dell' arco. Altezza dal piano fin fotto l'arcQ. Altezza dall'arco ail'architrave . Membretto • 5 z z 9 z M z Doveni* 9 X IQ ± 6 x5 IX z 7 4 zx % t zx 9 i8 z z T14 DOvendofí fare «na facciata d'Ordlne Corintio , o Compofto fenza piedeftallo , con piiaftri , bafe, e capitello» con portico, colonne, e fopra li fuoi archi; tutta l'altezza fuá íi dividerà in parti cinque, una di quelle farà I'altezza delia cornice, fregio , ed architrave lî divideran- , le altre quattro no in parti dieci ; una farà la larghezza del pila- firo, quale dovrà divîderfi in parti due, una farà i-I modulo , che dovrà dividerfi in parti dieciotto « c ciafcheduna di quelle in terzi &c. Altezza della cornice, fregio , ed archi- trave. 5 Altezza della cornice. x Altezza del fregio . 19 Altezza dell* architrave • * 9 Sporto della cornice . x Altezza del pilaftro, bafe, e capi- tello • xo Altezza della bafe. i Altezza del capitello. x 6 Sporto della bafe. 7 Altezza del vivo del pilaftro. t6 zx Larghezza del pilañro. x M'tfure per le Colonne . Membretto , o pilaftro. 9 Dal ^mernbretto alia colonna . 1 GroiT. della colonna nella parte da balTo. 1 6 Groif. della colonna nella parte d i fopra. s t Altezza della bafe • xx Altezza d<;l capitello. x 10 Altezza del fufto della colonna. 11 5 Altezza della colonna , bafe, e capi- tello. 13 9 Altezza dal capitello fin fotto I'arco. 4 s Altezza dal fuolo fin fotto l'arco. 18 Larghezza dell' arco da una colonna all'altra. 9 Dovcn- 115 DOvcndoíí fare I'Ordîne Corintio j e Compoílé con 11 piedeftallo, tutta I'altezza íi divide in parti 31 ; una delle quali farà il modulo, che dovrà divideríí in parti 18 , e ciafchcduna di quelle ia quarti • ModtMffttRot» Altezza della cornice , fregîo, cd ar- chitrave. 5 Altezza délia cornice. x Altezza del fregio. x p Altezza deir architrave, i 9 Sporto della cornice. z Altezza della colonna , bafe, e capi- tello. xo Altezza della bafe. i Suo fporto. 7 Altezza del capitello. x 6 Altezza del fufto della colonna < i6 iz Groifezza della colonna nella parte da baifo • X Groifezza della colonna nella parte d i fopra • I lÈ Altezza del piedeftallo , con fiia cima- fa , e bafe . 7 Altezza della bafe del piedeftallo. xx Suo fporto. 8 Altezza della cimafa del piedeftallo • 14 Suo fporto . 8 Membretto, o pilaftro dell'arco. i Larghezza dell'arco. ix Altezza dell'arco « x$ Ball' arco all' architrave . x Altezza del vivo del piedeftallo. 5 ip Larghezza del piedeftallo. x 14 Altezza dell' impofta dell' arco . x Siio fporto. 6 U 3 Doven- i lli . . fare una faccîata d'Ordi,ne Dbvcndftíí Corintio, • Compofto con fuoi pilaftri, bafe , e capitello y e piedeftallo, con portici, cotonne, e fopra li fuoi archi ; dividafi tutra l'altezza fuá in parti 31, una di quelle farà il modulo', che íi di videra in parti 18, c ciafcheduna di quelle in quarti. Alt. delia cornice, frégio, ed architrave • 5 Altezza délia cornice • % Altézza del fregio z . Altezza dell'architrave • I Sporto délia cornice X • Altezza del pilaftro i bafe, c capitello * xo Altezza del capitello ^ . ^ X 6 Altèzza del vivo delpilallro. i<5 IX Altezza délia bafe. ~ X Suo fporto . Larghezza del pilaílt»©/. X Alt. del piedeftallo con fua cimaia, e bafe. 7 Altezza della bafe del piedeftallo. zx Siio fporto. 8 Altezza della cimafa del piedeftallo • 14 Suo fporto. 8 Altezza deh vivo/lei piedeftallo. 10 V larghezza del piedeftallo > . 14 Mifure per le Colonne Membretto , o pilaftro . X Dal membretto alia cólonna. I 1 GroíT, della colonna nella parte dabaifo. I 16 3 GrolT. della colonna nella parte di fopra . 1 11 ^ I Altezza del fufto della colonna. 15 IS 2 I Altezza-della baíè. *7 10 Altezza del capitello. X 3 1 Alt. della colonna , bafe , e eapitello . 19 Altezza deljcapitello fin fotto I'arco. 6 Dair arco all' architrave. X Altezza dal fuolo fin fotto I'arco . 15 Largh. dell'arcQda una colonna all'altra. ix Per izy Ter formare la Voluta del Caprtello Jontco, Adifi nell'Ordine Jonico alia Tavola 50 , che vi faranno le due Figure , cioè prima , e féconda y e le altre feguiranno nell'anneíTa Tavola 60. Trimo modo della Voluta , mojlrato dal Vignola alla Tavola 50. Tutta l'alterza delia Voluta del Capitello fenzi pledeftallo fegnato A, farà d'un modulo, e parti quattro che fono parti xo , la qual'altezza va divifa , in parti 16 due delle quali faranno l'altezza dell' , occhio della voluta X , ed otto rimaranno fopra di dett'occhio, ed altre fel di fOtto, e cinque dalla parte verfo il mezzo della Colonna , e fette fuorí della Colonna. Detto Centro, o íía Occhio della Voluta deveíi di- videre in quattro parti dentro del quale íi farà il , quadro H di cui lati vanno divifi in mezzo , e tírate , le linee i. 3. x. 4., che paífano per ¡I centro di dett* Occhio : ciafcheduna va divifa in parti tre, e comin- ciando dal numero i come fi vede a lato della Volu- , ta in forma maggiore notato per numeri per non confonderfi íi andrà profeguendo fino al dodici ; , e qiiefti faranno li centri ne'quali fi porrà il com- paífo per fare la fuddetta Voluta , ponendo prima il compaíTo nel numero 1 fino all' eílremità delle 8 parti fopra l'occhio, tirando la quarta di circolo íino allé 7 e dalle 7 ponendo il compaífo nel nu- , mero x fi tiri la quarta dal 7 allé 6 , e cosi fe- guendo fino aile ix. Per fare poi la groíTezza del liftello in vece di porre il compaífo ne' numeri , fopraccennati porlo un poco piii verfo il centro del- la Voluta, che fi farà il liftello ¿ Seeondo modo di formare la Voluta , pure moflrato dal Vignola . Facciaii il Cateto delia Voluta , che fara^ i, e j, e facciafi l'Occhio della Voluta di due parti , conie fopra alia prima s'è moftrato , qual fi divida in parti ii8 parti 8 , tirando îe linee che paíïino per il centro di dett'Occhio, come fi vede i. 5. i. 6. 3.7. 4.08, poi facciafi a parte il triangolo che abbi l'angolo retto , nel qual'angolo facciafi l'occhjo della Vo- luía alia mifiira fopraddetta; fopra dttt'occhio fe ]i facci d'otto parti la perpendicolare, poi facciafi di fei parti la piaña, poi chiudifi il triangolo da i a 7 , poi facciafi centro nelTangolo 7 con una pun. ta di compaíío, e l'altra nel centro dclla Voltua, c facciafi la porzione di cerchio dall'occhio alia li- nea , qual porzione fía divifa in parti 14 , da tutte quelle divifíoni fi tirino le concorrenti al punto 7 finche tocchino la pcrpendicolare i , e 8, che verrà detta perpendicolare ad cíTerc divifa in partí 24 di- fuguali , poi prendafi dal centro alia prima parte, fi riporti dal centro della Voluta che fi vuol fare, cicè •dal centro a i ; tornili di nuovo al triangolo a pren- dcre la mifura dal centro alia féconda parte , poi li riporti dal centro a z , cosí tornifi al triangolo dal centro dell'occhio alia terza linea, e fi riporti da) centro a 3 ; tornifi al triangolo , e fi prendí la mifura dal centro a 4 , e fi riporti alia Voluta dal centro a 4 ; tornifi al triangolo dal centro a 5 , e fi riporti nella Voluta dal centro a 5 ; tornifi pure al triangolo , e prcndifi la mifura dal centro a 6, « riportifi nella Voluta dal centro a 6 ; cosí fi pro- fcguifce andar prendendo le mifure del triangolo, t andarle riportando dal centro a 8 , e poi dal cen- tro a 9 fino al numero 24 , che quefti faranno li termini della linea fpirale da i fino al 24 all' Oc- chio della Voluta. Per formarvi la linea fpirale col compaíTo pren- difi la mifura da i al centro dell'Occhio della Vo- luta , e in mezzo di dett' Occhio vi fí faccia un poco di porzione di circolo , poi vadifi con detta apertura di compaíTo al numero 2 , con 1* altra punta al centro , che dove interfecca la fuddetta porzione , quello è il centro da i a 2 , cosí vadili ficendo dal centro a 2 , e dal centro a 3 fino al a-4 j parendomi a fufficienza tal fpiegazione, maf- fima- Cmamente a chi avrà ben intefo la Geometria efpo- fta nella prima Parte • Per fare il liftello delia Voluta s'andrà fempre reftringendo verfo il centro dell' occhio in modo che quella porzíone, che avrà i! liítelio da 8 all* oechio , vadi fempre diminuendo da 7 all' occhio , 119 e da 6 all'occhio, e cosí fino all*"ultimo proceden- do, come fopra s'è fatto» Altro modo per far la Voluta , moíírata dal Padre Caramueli . Tavola éo , Figura prima. S I divide la metà dell'occhio delia Voluta dalla parte di fuori della colonna in parti 4 , come fi vede ncir occhio A , c tirafi per ciáfcheduna par- te una linea al centro di dett'occhio, quale dovrà dividerfi in partí 4, che ferviranno per centri delle quarte di cerchio, che fbrmeranno la Voluta. Per raddoppiarla riportafi verfo il centro della Voluta, come nelle altre maniere • Mtro modo infegnato dal Serlio di fare la Voluta» Tavola 60 , Figura féconda. Il diámetro dell'occhio della Voluta perpendico- lare fi divide in fei parti, e la prima di fopra, e quella da baíTo fi divide in mezzo, e s'incomincia dal centro fcgnato i a porre il compaífo , e tirare il mezzo circolo di fuori delle Colonne ; poi fi pon- ne nel numero i la punta del compaífo, e 1'altra punta nel termine da baífo del fuddetto mezzo cir- colo, e tirato l'altro mezzo circolo di dentro, co- si fi profeguifce fino al 7 , come vedefi nell'occhia della Voluta B • Altra Voluta di CarV Antonio Ojio • Tavola 60 , Figura terza . Volendo altro modo diíFerente , come nella figu- ra terza ; dividafi il diámetro perpendicolare dell' occhio della Voluta in parti quattro , e dalle due parti in mezzo verfo il centro fi tinno le linee i. i$o î., e 4. 3. che facciano angolo retto colla perpen- dicolare, e íi prolonghino fuori delia circonferenza deli'occhio tanto, che chiudcndo col lato t. 3. toc- chino la circonferenza , e fi formi il quadro i. i» 3. 4. ; poi tirinfi dal centro delia Voluta le linee al 1 ed al 3 , poi dal centro fuddetto al , 4 , poi tirinfi le linee 5.6.6, 7.7. 8., che fanno quel fe. ' condo quadro intendcre, come pure l'altro quadro I 9.10., 10. II., e II. iz. , ed a tutti gli angoli fa- ranno li centri per le quarte di cerchio , come li ■ vede nella Voluta C • Volendo raddoppiaria tirinfi verfo il centro maggiore della Voluta, come foprat «he s'avrà il fuo littelío. JItra mantera moflrata dal Tadre Caramueli • Tavola 60, Figura quarta m Volendo far la Voluta anche in altro- modo,co- me nella figura 4, fi faccia nell'^occhio delia Vo- luta un quadro come s' è fatto nella fuddetta pri« ma maniera, quale fia divifo per ogni faccia in due parti, e fi tirino le linee al centro della Voluta, poi fi dividino in due , in vece di dividerle intre, corne nella prima maniera s' è fatto ; corne pure volendo raddoppiaria tirinfi verfo il centro dell'oc. chio, corne fopra s' è detto', che s'avrà ció fi de- fidcra. Ho pofte le fuddette fei forme, o modi di fare la Voluta , acciocchè o in una maniera , o nell'al- tra poíTa ciafcheduno capire fácilmente i! modo di formarle, avendolo ricavato da molti Autori, ac- ciocchè renda maggiore facilità a chi s' applica a que fio ftudio . ^ Le fuddette Volute ferviranno all'Ordine Com- f pofto tanto fenza piedçftallo , come col piedeíhl- | lo,, avvertendo di dividere femprc l'altezza della | Voluta in parti 16 , come fopra s' è avvifato nel , Jonico. Delia ^ r 131 ^ella goüfiet·íit, e fufelÍatura delle Colonne fecondo il Vignola, Tavola 61 , Tigura prima» I divide tutta l'altezza delia colonna in S partí íre , la prima da baíTo fi lafcia a pionibo , tiraíí pol la linea a fquadra C C , pol fi forma il centro in I, e facciafi ¡1 mezzo cerchio C A A C dalla larghez- za medefima, che è la Colonna in fondo; poi dalla cima delia Colonna , quale farà piii ftretta ( fecondo ' il fuo Ordine ) tiranfi le pcrpendicolari B B paralelle ' al cateto delia Colonna una per parte, fino che ar- rivino alla circonferenza in A , poi quella porzionc i di cerchio che refia da A a C tanto da una parte, come dall' altra fi divida in fei parti , facendovi li fuoi numeri i. z. 3. 4. 5., come fi vede. Indi li duc terzi delia Colonna di fopra fi dividaro in quante par- ti s'è divifa quella porzione di cerchio da A a C , come s'èfatto, Pofcia dalli numeri i H , z C, 3 F , 4E, 5 D tirinfi le perpendicolari fino che vadino a trovare I H, e cosl facciafi dal fecondo fegno z fi con- duca la perpendicolare al G z , corne pure il fimile facciafi al numero 3 conducendo la perpendicolare fi- no al 3 F : cosl pure al fegno 4 conducendo la per- pendicolare 4 E ; e cosl al fegno 5 conducendo la per- pendicolare al 5 D , che negli angoli che rifulteranno dalle perpendicolari, e dalle linee a fquadra verra a formarfi una fcaletta , che lerve per teimine alla li- nca conveifa délia gonfiezza délia Colonna nella prima i maniera quale non avrà tanta grazia corne la fecon- , Í da, e quefta pur ferve per l'Ordine Tofcano ,e Dorico. j Segue 1'altra féconda maniera molto bella , quale / pur ferve per l'Ordine Jonico, Corintio, e Compoflo. j Tavela 6r, Figura féconda, ' Fatta, che farà la groiftzza delia Colonna da bníTo, e dl fopra fecondo il fuo Ordine , e tirato a pionibo 11 cateto delia Colonna dividafi tutxa l'altezza delia , Colonna in parti tre poi tirifi la linea a , fquadra B Ç prolungata fuori delia Colonna due tcrzi, come li vede iji V vede in Cjdove fi farà centro con un chiodo,aî quaîe fe la lunghezza dclla riga non vi giunge fe gli atta- chi un filo . Nel Cateto niella Colonna faccianfi mol- te divifioni a piacere dalla citna al fondo ,tiriníi poi le linee come le fegnate A concorrenti al fuddetto punto G, di poi prendafi col compaiTo, o altro la niifura delÎa Igroifezza délia Colonna , e fi vada riper- tando fopra le fuddette linee concorrenti al Cateto fino dove arrivauo-; come fi moftra , che quelli faran- no li termini delia gonfíezza delia Colonna dalla ei- Hiafa al fondo, come fi vede nella Figura féconda. 1avoid 6i y Figura terza , Fer formare la Colonna ritorta facciafi prima la Colonna delia fua mifurà, e gonfíezza, come fi è fo- pra infegtiatp nella féconda figura, poi tutta l'altez- za delia Colonna fi divida in parti 48 , e da ciafcuna di quelle parti fi tirino le linee a fquadra col cateto delia Colonna , come refia fegnato per numeri ; poi formifi una linea a piombo , che ferve per cateto delia colonna che fi penfa di fare, come la figura terza, fotto di cui facciafi un circoletto di femidia-< metro, quanto fi vuole che fporti in fuori il ritorci- mento delia Colonna ; fatto quefto fi divida in parti S, e da ciafcheduní tirinfi le perpend ico lari paralel- k al cateto delia Colonna, poi cominciafi a piedi del cateto di detta Colonna a íegnare, come fi vede nella terza figura colli numeri 1.1-3. 4« 5* <5. 7. 8. fino al 48 , che fi viene a formare la linea fpirale,che lerye per cateto della ,Colonna ritorta, che fi vuol fare; ktto che farà quefto vadanfi prendendo ad ogni numero , principiando dall' uno , fino ' al 48 le mifure dal mezzo della Colonna fino al contorno , o di fiiori della medefima, che s'avranno le linee fpirali del contorno di fuori della fopradetta Colonna , comeli vede difegnata nella Figura terza. Tavela 6t , Figura quarta, Volendo fame una colla cannellatura , che la giri attorno, facciafi prima la Colonna fufcllata, come fopra j fopfâ fí l· înfegnato, dî poi a pîedî di detta Colonnà facciafî un femicircolo, che fi divida in dodici par- ti, ed il medcfimo fi faccia anche fopra la Colonna, come fi vede nelia quarta figura; poi tirinfi tutte le linee, che fecondino la iuddetta fufellatara dal cîr- colo dî fopra a quelle di fotto, corne molto bene refia fegnato per numeri. Volendo, che le cannel- lature girino la Colonna due volte, fe lifemicircoli fono divifî in n, dividafi tutta la Colonna in 14 ; Se volete che girino tre volte ,fi divida in 36 ; Suppo- fio, che non girino fe non due volte ad ogni divifio- ne, fi tirino le paralelle a fquadra col cateto , come li vede fegnato dall' uno , fino al 14 , che dalle dette interfecazioni prodotte dalle perpendicolari colle a fquadra, s'avranno le cannellature che fi defiderano, come la fuddetta quarta Figura • Volendo poi fare con più facilità la gonfiezza alie Colonne fuddette, divifa che fia la Colonna in tre parti fi lafcia la prima parte da baifo a piombo, e vi fi appoggia una riga fottile , che tocchi bene la linea a piombo , e di fopra s'accofta la riga alla groiTezza dtlla Colonna di fopra che farà più fottile , che li verra a formare la linea a propofito, corne faccio io per lo più. Tavoîa 61^ Figura quinta* Volendo fare la fuddetta Colonna ritorta , ma fo- lamente fuperficiale , come nella figura quinta , tira- to che fia il cateto delia Colonna, tutta l'alttzza fi divida in parti ii, e da ciafcheduna parte fi tiriuo le linee a fquadra , come fi vede nella quinta Figura i. a. 3.4, 5,6,7.8. 9.10.11. Il. Supponendofi , prima difegnata la Colonna colla fua gonfiezza , poi pren- dafi il compalTo, e fopra délia lunghczza di una d i quelle dodiçi parti fi vadino ritrovando li centri co- me mofira la quinta Figura, che s'avrà il contor- no della Colonna fuperficiale, defiderata come è la figura • N t54 Ter âif^orre gltOrctîm uno fofrx VttUfù ^/i dev^ tenere le fcttonotate forme» PRima v'è d'avvertire, chc volendo alzare una Fabbrica di molti ordini d'Appartamenti uno fopra I' altro conviene che il fondamento avanzi , fuori del muro la quarta parte della groíTczza per parte, ed il fecondo muro più fottiledel primo al- meno per un feílo ; e cosí il terzo, e quarto, ed altro cominciando però in tal forma , che poi il muro fopra non foíTe cosí fottile, chc non potefle reggere il pefo del coperto, ed altro, qual cofa fî rimette al giudiziofo Architetto : e s'ha d'avverti- re ancora, che il mezzo di tutti li fuddetti mûri cadi fempre a piombo del mezzo del fondamento, acciocchè di dentro vi reftino le ímpofte de' mat- toni del volto , ovvero fi appoggino fopra li travi de' foiari e di fuori fe gli fa una cornice come , a ordine per ordine , che non lafci vedcre quel ri- falto di muro, perché quefto rifalto dà ajuto alia difpofizione delleColonne una fopra l'altra, come fotto íi dirà ; anche íi ponno fare a piombo dalla parte di dentro, ancorché venghino legati da vol- ti travi e catene ; ma faccndoli al di fuori a , , pioiTjbo , prima non fe gli potrebbe fare più d'un* ordine di Colonne, o altro ornamento uno fopra 1'altro, che a vederlo in proffilo farcbbc un catti- viíïimo eíFetto. Se è di due ordini di Colonne uno fopra l'altro, il fecondo può farfi di minor altezza di quello di fotto per una quarta parte , cosí non vengonoadif- forroaríi in altezza gli archi, e quefta forma è pra- íicata moho. Vi è altra maniera che le Bafi dell'Ordine fu- , periore il loro fporto cadi a piombo della groíTezza della Colonna dell'Ordine di fotto , quefta pure re- íla difettofa , quando íi doveífc fare più di due Or- dini uno fopra l'altro, perché gil archi verrtbbe- ïü troppo fproporzionati • Un* altra maniera vi ê più praticata, non per® più di due Ordîni uno fopra l'altro, facendogli tutti ait! ad una forma tanto ¡I primo , auanto il fecondo, e fe foiTero anche tre non fareboero ma- le perche la diftanza fcema da fe 1' , altezza, ed d quefto vi vuole una fomma rifleflione. Ho veduto chi ha fatto il fecondo Ordine a piom- bo del vivo délia Colonna nella parte di fopra , c cosí fuífeguentemente negli altri Ordini fuperiori , che fempre il fporto délia bafe cade a piombo nel vivo delle Colonne nella parte di fopra; il che non ftimo bene, attefochè iî viene a diminuir tanto l'ai- tezza dell'ultimo Ordine , che fproporziona le lar- ghezze, e altezzc delle Fineftre, e degli Archî , dimodochê non può praticaríi ; per il che íi rimettc al giudiciofo Architetto, acció nel formare le in- venzioni fopra ció ftii ben* occulato , mentre quefta parte è più fondata fu gli eíFetti della Profpettiva Optica , che in altro , perció non tn' cftendo a far- Qe altra fpiegazione • VeHÍst» 1^6 Veniamo alie proporzioffî degîî Ornamentí dellf tinejlre, e Forte fecondo il ¡oro Ordinem Tavola da, Figura prima. Ella Fineftra Tofcana $ la quale fi fa dividen- < do il vano dclla Fineftra in parti cinque, cd una di quelle fi faranno l'erte, o ftipite, e 1'ar- , chitrave o fopracilio ; e fe la Fineftra farà d'Or- dineTofcano, quell'architrave andrà divifo a pro- porzione di quell' Ordine , e con quello formare r ornamento, che abbia il fregio , e la cornice z norzione di quell'Ordine ; e quefta tal divifio- :rvirà per l'Ordine Tofcano,ed anche per l'Or» dtne Dorico • Tavoîa da , Figura féconda. §e fi vorrà fare, come nella féconda maniera per l 'Ordine Jonico, per una Fineftra, o Porta, divi-, dafi tutto il vano delia Fineftra in parti fei, e d'ir- na di quelle facciafi la larghezza dell'erte, o fti- pite, e l'altezza delT architrave , quale fi divide fecondo il di luiOrdÎne, cçme infegnano gli fovra- nomati Autori, che s'avrà la proporaione dell'Or* I namento Jonico » Per fare TOrnamento alie Fîneftre d'OrdineCo- ^ rîntio , o Compofto,. la larghezza di detto vano li divida in parti fette, una di quelle fervirà per la larghezza dell'erte o ftipite, e per l'altezza dell' architrave , quale divifa a proporzione dell'Ordi- ne Corintio, fi faccia il fregio, e la cornice di dct- | ta Fineftra- TavO' Tavoîa , Figura féconda • Volendoíí far fopra il remenato dividafí tuttíT la liinghezzada unofporto all'altro delia Cornice AB per mezzo in C , facciaíi la perpendicolare CD; facciafí centro in D con una punta del compalTo , c r altra in A , facendo la porzwne di cerchio AEB ; prolunghifi la C D fino che gmnghi a toccare la porzione di cerchio in E , che EC farà l'altezza del Remenato ; qual Remenato facciafí con I' ango- lo A £ B, o veramente curvo , o aperto , o come ü vuole , la porzione fempre dever eífer quella . Spiegazione delle linee , che fono in queda Ta^ vola la A B è la terza parte del piede di Bologna; la C D è mezzo palmo Archîtettonico Ronrano ; la F G è la terza parte del piede di Parigi, Dovcchè , fono moflrate a mezzo delia Geometria pratica a che devono fervire, per la cognizione di tuíte: le Baifure e moderne, e antiche. M^o MoÍ0 'di formare le Cannellature alie Celo»* ne , e Pilaítri (^c, Tavola 6143, F8igura t, x. 3»4» $»6,,e 7. fí moftra come fí facciano le Cannellature QUatlie Colonne , e Pilaftri ; e perché ne lia j vola vt rimañe de lio fpaxto, cosí íí fa vede* t'j ïe geométricamente, come fí facciano alcune mem* brature delle cornici, come farebbe gole diritte, c joverfcie, ovolí, ed altre membra» Per rordinaria le Cannellature delle Colonne fono 14 per Colonna s vero è, che non dovrebbero eíTere che ix , nw per- che non verrebbero compartltc per ordinc, cioè che nel mezzo vr capifce una Cannellatura , cosf ít fan- no X4» Attorno alie Colonne dovrà' farfi una carta dr tutto il giro della Colonna , qual carta fatta bcn* gggiuftatamente fi divida in parti ç6 , che ciafehc- duna Cannellatura ne avrà tre, ed una al liftelfo , che corapírà il numero di 96, Nella prima Figura fi fánno vedere conïe vadin» compartiré le Cannellature con il liftelío» Nella féconda Figura ít moftrano fenza il liftelTo» e íi fa vedere anche la profondftà per ntezro del lo fquadro,. che con l' angolo tocchi il concavo della Cannellatura » Nella terza Figura íi fa vedere come íí dividhr no le Cannellature numero 7 per Pilaílro dividen- do futta la larghezza del Pilaílro in parti 29 i; Nella quarta Figura íí moítra , come volendo fa- re in un Pilaíírct canTrellature 9 , come han fatto moltr antichi, dividendo tal larghezza in parti 37, refta anche divifo in 9 cannellatture, e 10 Irftelli. Nella cjuinta Figura íi moílra la profondità della Cannellatura profondata , come íi vede nel triangolo A la profondità C 5 ,■ e D &c» La fefta figura per mezzo del quadro, il centro del quale farà B , ed il lato , e profondità faià C <5 , e D . I NelU .1 Nella fettima Figura íí moflra ancora come fi pofi- fino profondare , per ia metà de! mezzo cerchio D, 7 E facendo centro ín C j eccoví quanto abbifogna- va per le Cannelhtiire aíle Colonne ; vero è , che qucft' ultima patifce eccezrone , attefo la troppi profondità , che rènderebbero deboli li liftclií, c faci li a rovinarfi » . Figura Gttava; volendo formare la fagoma , o con- .torno deíía gola diritta , che abbia lo fporto A B, dr- vifa che farà la linea A B neí mezzo in C aprafi il compaíTo per la metà delia medefima, indi ponendo la punta del compaíTo in B li faccia la porzione dt circolo CE, poi li ponga la punta del compaíTo in C , e facciafi la porzione E B , che fatto centro nell* interfecazione E s'avrà il conveíTo BC; poi ponen- do ¡1 compaíTo in C facciafi la porzione di cerchio AD, poi fi ponga il compaflo in A, e faccia 1» CD, che l'inter^cazione D farà centro per far il concavo AC, che verra a compíre la linea delia gola diritta ABC , quale fi defidera ; e volendo fare lo fgufcio G H facciafi angolo retto in F cen- tro dello fgufcio GH« Figura nona ; per formare le fagome di cornícl fopra balauftri , o altro a cui fi appoggino le ma- ni • Dovendofi fare cornicí per piedeftaili, o balau- firate , o altre cornicí alie quali fi appoggino le rna- ni, fi ferve molto di queíío ovolo rove.rfcio A E , a cui deveíi tanto fporto quanto è la fuá altezza , facendo la quarta di cerchio col centro ín A. Lo fgufcio, o cavetto che è fotto B- per la quarta dt cerchio anch' elfo facendofi centro in G ; come an- che fopra s'è fatto, fi forma lo fgufcio HG, Figura decima; per formare la fagoma delia gola^ roverfcia. Tirata la linea A B dallo fporto fi divida in G, fi faccia la porzione di cerchio fopra A D , poi facciafi centro in F, e íi ponga 1'altra punta del compaíTo in I, che fi verrà a formare il eon®- pimento dell' ovolo , che ü deíidera . Per formare la Cornice con 1'ovol'o fenza inta- glio » Volendo formare, o fare I'altra Cornice con «volo , tondino , 0 liftello , come il vede , ficciaiî centro in A angelo, delia perpendicolare A I>, che mediante la quarta di circolo s'avrà I 'ovo Igk . Per íl tondino facciafí centro- tra Povolo, ed H liftelí- 10 in B, che s'avrà il tondino . Lo fgufcio, fí ferà come fopra &c. Figura 14; per formare lo fgufcio , o cavetto della bafe» Tirata la perpendicolare l>C,al raezzo della quale in A facciafi centro, tirifi la C B, poi da B a E , fporto del liftello, tirifi la linea BE, iquale fi divida da B a E in I per metà , poi in I jfeccîafi angolo retto e formift la Irnea F G» Pro- , lunghifi BA fino che tocchi la G'F in H , che H farà 11 centro per porvi il compaiFo da formare il rc- fiante del Cavett» £D£ji che íi deíidera va fait* in tendere» *4t Qui Jt fa eomprettiere nelU prefentt Figure 1.1» 4» 5« 6, 7. 8» // Capitelli Jottici, per le dificulti che riefcohQ neí porli negU angoli delle facétate m Tavela 65» IL Capi te lio fegnafq I e TI , fono del Buoiíírot- ti , pofti in opera nel Gampidoglio • 11 fegnato III e IIII, fono del Serlio aí lí- bro 4. foglio 38#^ La planta fegnataV, VI ^ Vil, VIH, moflrano I le difficultà ehe vi rielcono y come riferífce il Ser- lio , a ponerli negli angoli, come fi vede la fegnata V, VI, che la Voluta dalla parte VI vi lia il cattivo cífetto obliqiia , che fa f e confegiren temen te le duc Volute neí fegnato VII , che s'incontráno iníreme, fanno il íímile;. laíégnata VIII, eíTendo colla Vo- luta , c l'Abaco del Compollò fa buon'^eflfetto • Non vi íi pong^ono ie mifure, eflTendo compiollí ^ tra il Dorico , Jonico , e Compoílo , rimettendoli al giiídicio di chi operar Supponendomi fempre di trattare nelíe diftribuzioni con perfone ¡ntcllrgenti, per isfuggire que' difordinr difettofi , che potreb- bero dar uccia all* Arcbiteuor fek à ter V altetZA delle C&nttet da forjt in cima îê Jèahbriche , e fervono per termine , e cappella intorno a tutta la Fabbriea • Ta1vo4la ^66» 6^, 62, ^ e 6ç, IN quefta , quando non vi iîano Ordini d'Archi- tettura, che obblighino a fare la detta Cornice in proporzione delle Colonne, che vi faranno fot- to, 1'altezza delia Cornice farà per T undécima parte di tutta 1' altezza della Fabbrica , fecondo fu fatto da Michel' Angelo Euonarotti nella cima del famofo Palazzo Farnefe in Roma , già principiata da Antonio Sangalo ; e come pure infegna il Vi- gnola nell' ultimo della fua Architettura in quel Cornicione d' Ordine Dorico , che gli ha fatto per 1' undécima parte della fua altezza j altre di mia in- venzione fegnate C col fregio, ed altre due fegnate BD, fenza altre ancora con fregio fegnato EG,ed altre due fenza fregio fegnate FH: come pur'an- che ho pofto in quefto luogo la prima fegnata A, con alire che feguono nelle fucceffîve Tavole 681 oltre le altre due B D fenza fregio , delle quail Cornici la fua altezza farà della decimafefta parte di tutta 1' altezza della Fabbrica ; come ha fatto pure il Vignola nel Palazzo Ducale di Piacenza, « molti altri Architetti in tanti altri Palazzi in Ro- ma, c fuori di Roma • Di quefte Cornici ne ho fat- te nelle feguenti Tavole molte, con fregio, ed-ar- chitrave ed anche fenza; e con modiglioni, e fen- , za CO' fuoi numeri , acció fe ne poíTa valere chî vorrà compartirle dove occorrc • Fra le maggiori diíKcuítà, che accadono nelle fagome delle Cornici, volendofi movere dall' antico per la diftanza, ed il lume ; fe la diftanza è poca, Ji fporti divengono grandi, e pefanti, che fe rice, vono il lume di fotto in fu, li fporti, e le mem. brature diventano diiïîmili da quello, che fa quan- da il lume è, alto, conviene acçrefcerne, o fcemar- ne fe- lie fecondo îl bîfogno, che (î può conofcere, me- dianti gli effetti dell'Optica, e del lume , corne a fuo luogo fi dirà ; e perciò riefcono più difficili di fi Aippone : ma fempre è meglio fame un quello modèlic di legno, e vederlo ben bene nella diftan- za che deve effcre, ed a quel lume acció non s'in- , corri in quel difordine fovraccennato, che è quelln deve dirfi intorno a tal particolarc • Avvifo al Legatore del prefente Libro per poner' a fuo luogo con più facilita le Tavole. Tav, i* 3-4* $• 6*j* 8. > zo« in faccla alla pag. 44 Tav, pag. 60 II* Tav, II, 13. pag. ^4 TC'V, 14* 15- pag. 65 T^v, 16* 17* - pag, 70 Xav» 19. lO* pag. 74 JW. Il, XX* pag. iS Xi* X4* x^* 26, pag. 8x Xav, X-J, i8* zp. 30» 3*' 3»« pag. Si Xav, 33« 34» 35. 36. 37« pag. 90 Xav, 38. 59' 40. 41. 41. 43« 44. pag. 96 X^Vm 45« 46* 47. 48. 49. 50. pag.I09 xav. 5i« 5x. 53* 54» 55* 56. 57. 58. pag. 104 xav. 59* pag.IOS xav. 60* pag.13® xav. 61* pag.13^ - xav. ô Xm d 3, pag.13^ xav* 64, pag. 140 Xav, 65. pag.141 Xav, 66* 6^* 68. pag.141 Xav, 70. pag.iiQ Xav* ?!• ^x* pag. ni Tav* 73* pag. txi 1x6 Tav* 74« 7U pag. Vtdit VUit D. Paulur Pbilippuf Vrsmoli Cíerico- rum KeguUrtum S. Paulin & in Ecchfiit Metropolitana. Bononi<ç Pœnitenttanus pro SS. D, H, Benediíío XlP'y Archiepifcopo MononifS. 5. Januarii I745« Rçîmprimamr Fr. Antoninup Vilafiiut Provkarm $, Officii BononU* BJUiLIOtfiCft T04 DOvendofí fare una facciata d'Ordîne Compofto e Corintio con fuoi pilaftri» bafe, capitelli, cornice, fregio, ed;^architrave , con fuoi piedeftalli , dovrà dividerfi tutta I'altezza fua in parti ; una delle qtiali farà ií n>odulo, che dovrà dividerfi in par- ti i6 , e ciafcheduna di quelle in quarti. Alia TavoU. 5z. 53»54«5S,56. S7.,e5S» Mo'dtMWtRoft. Alt. delta corntce, fregio» ed architrave . 5 Alt. del pilaftro , bafe, e capitello. zo Alt.del piedeftallo cimafa J e fua bafe. 7 Larghezza del pilaftro 2. Altezza della bafe» X Suo fporto ». Altezza del capitello.. Altezza della cimafa , e piedeftallo'» Suo fporto» Altezza del vivo del piedeftallo • Altezza delta bafe del piedeftallo », Suo fporto. Altezza del fufto del pilaftro» Xarghezza del piedeftallo»